CAPITOLO 110

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17/18/102.020 – 19/8/2020 (Terra)

Pianeta Desi

Quella mattina, il piccolo gruppo stava continuando la sua marcia, non si erano mai fermati, passando così la notte in bianco. Dopo aver catturato la desi, Morios conduce Fearghal e Luen verso un sentiero, sebbene non sapesse nemmeno lei dove stessero andando. Il giovane detective, raggiunge l'amica, avendo seri dubbi che sarebbero riusciti a tornare dai loro compagni senza intoppi –"Morios..."- sussurra perplesso, attirando l'attenzione della bionda –"credi davvero che riusciremmo a trovare gli altri? Non rispondono né ai messaggi e né alle chiamate"- informa preoccupato. La Dea si volta a fissare la comandante che trascinava la donna desi legata con le bende bianche e luminose, aveva qualche dubbio che non ci sarebbero stati altri problemi. Si ferma e guarda la strega –"Xirhea... che cosa volete da noi? Perché odi tanto gli azaltas?"- interroga severa, sapendo che probabilmente non le avrebbe mai dato risposta. Infatti fu così, niente risposta e neanche una minima espressione.

Sentirono odore di fumo e a qualche metro di distanza delle luci fioche, lo raggiunge di fretta insieme al ragazzo dai capelli corvini e si trovano un enorme edificio a fianco ad un lago. Il gruppo entra, trovandosi dietro il bancone in legno viola scuro. Il luogo era molto rustico, qualcuno lo avrebbe considerato per gente umile e senza pretese. Tutto l'arredamento era in legno violaceo. Gli stretti e lunghi lampadari dalle luci gialle mostravano bene anche i tavoli dove le persone potevano sedersi a bere. Al banco c'erano delle spine con nomi di varie bevande, probabilmente alcoliche. Davanti era presente qualche sgabello sempre in legno. Dietro quel bancone, si poteva vedere una donna con una maglietta corta e attillata dalle maniche lunghe, aveva abbinata una minigonna con calze a rete e stivaletti abbinati. Ovviamente senza contare gli orecchini a cerchio, la collana dorata e i due anelli. Era una persona molto libertina a prima vista.

Morios fu la prima ad avvicinarsi al bancone, notando bene anche i capelli bianchi e lunghi che esibiva sotto quella luce calma –"salve! Ecco, noi vorremmo una stanza"- dice felice, facendo sembrare la situazione più normale possibile. Osservandola meglio, Fearghal notò i fiori gialli come i limoni e gli occhi incredibilmente chiari e azzurrini, come lo spessore del ghiaccio su un lago, si avvicina alla donna bruna –"è incredibile, le manca la pelle bianca e assomiglierebbe ad un'illumix"- sussurra dubbioso. Luen era rimasta dietro di loro con le braccia dietro la schiena a guardare la scena, non rispose al commento dell'umano, però non poteva dargli torto.

-"ciao! Io mi chiamo Didy! Oh, siete in tanti! Sicuri che vi basta una stanza?"- chiede la desi mostrando tutta la sua allegria.

-"si, mi creda è la cosa migliore"- rassicura Morios, rivelando un lieve nervosismo.

Senza aggiungere altro Didy prese un foglio da sotto il bancone e lo mise davanti alla donna azres con una penna –"una firma qui"- indica con il dito –"e avrete la stanza più spaziosa"- informa contenta. La Dea firma, prendendo la chiave argentata, tutti la seguirono su per le scale, lasciando la desi ad osservarli.

Attraversarono uno stretto corridoio dal pavimento in legno e dalle pareti bianche, aprirono la e videro la stanza sistemata come in una pubblicità dell'ammorbidente. C'erano tre letti con le lenzuola bianche e disegni arancioni. Inoltre, era presente un grande armadio bianco accompagnato da due poltroncine bianche, una cassettiera bianca e una lampada da pavimento. La stanza era molto luminosa.

Xirhea osservò l'ambiente, era infastidita da tutta quella luce artificiale –"questo posto è una merda"- si lamenta nervosa. Prendendo un piccolo listino blu con decorazioni viola sistemano al centro di un comodino, Morios notò le parole che ricordavano solo degli strani cerchi, attraverso i suoi occhi, quelle parole ebbero un senso c'era scritto "menù", così ebbe un'idea, accompagnata dal brontolio del suo stomaco –"che ne dite di mangiare qualcosa? Questo è un menù!"- esclama felice. Luen si siede sul bordo di un letto, incrociando le braccia –"più che mangiare, io preferirei dormire"- si lamenta. Fearghal si accomoda su un altro letto –"beh, io berrei volentieri un caffè, non ci penso proprio a dormire con una sottospecie di strega nella stessa stanza"- obbietta innervosito.

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora