CAPITOLO 103

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Pianeta Desi

Dopo la partenza della Dea e del ragazzo dai capelli corvini, la squadra rimase perplessa. Tiae confusa e sospettosa dal comportamento appena visto, sceglie comunque di continuare con il programma deciso, prende il tablet e legge la lista –"secondo la istruzioni scelte dal generale, la cosa migliore è di andare a parlare con i figli di Pieri, forse loro sapranno dove può trovarsi il padre"- disse con tono serio.

-"considerando che potrebbero volerlo contattare dato che è il loro padre, sarebbe molto comprensibile, soprattutto se hanno un buon rapporto con lui"- riflette a voce alta Thomas, anche se quello a cui pensava veramente era una ciotola di zuppa calda. Benché potesse usare il potere del ghiaccio grazie al suo ciondolo, questo non gli dava protezione dal freddo, anzi doveva dosarsi nell'usare un elemento così pericoloso per il corpo.

-"ma come potrebbero sapere che è scappato? Dopotutto, sono abbastanza certa che la regina abbia voluto tenere nascosta l'informazione, giusto?"- chiede conferma Alessandra, che ebbe conferma dal silenzio dei quattro soldati. Si mise le mani in tasca, tentando di scaldarle.

Vanessa si stringe le braccia con le mani, cercando di scaldarsi –"bene, io direi di andare, o qui congeliamo. Dove abitano i suoi figli?"- domanda allegra, anche se aveva la pelle d'oca. Bipor si avvicina alla collega, curioso di sapere quanti parenti aveva il desi in questione –"sembra abbia due figli, una femmina e un maschio"- informa passivamente. Rico ricordò vagamente anche un'altra informazione –"già, e ha anche due sorelle minori"- specifica tranquillo, aggiungendo –"ho affittato un piccolo bus, così possiamo spostarci tutti assieme"- conferma, indicando una direzione da seguire.

Così seguirono Rico.

La camminata fu breve, in una svolta d'angolo, arrivarono ad un parcheggio dove si poteva vedere un lungo veicolo di 5 metri con all'interno dei sedili verdi. Senza aggiungere altro, il gruppo sale sul mezzo e si sistemano. Vanessa si siede accanto alla scienziata, però si volta verso l'altra collega –"Elisa, cosa intendeva Morios con "lo spuntino"?"- interroga confusa, anche se era molto curiosa di saperlo. L'assassina incrocia le braccia e rivolge il suo sguardo color nocciola verso il finestrino –"fidati, è meglio che non lo sai... però, per riassumere, sono guai in vista"- risponde con una certa ansia sulle spalle, le facevano male i nervi a furia di preoccuparsi.

Rico si mise al volante, felice di poter essere lui il guidatore –"sarà un bel viaggetto, ma per fortuna la figlia è nella città vicino, a quanto pare fa l'insegnante"- informa contento. Preme un bottone e il bus si accende, il motore che suonava come un piccolo ruggito leggero ma deciso, il tutto trema di poco e non appena si misero delle cinture verticali verde scuro, partirono.

Durante il viaggio, Elisa nota che la sua giacca era sporca di fango dalla scorsa battaglia, l'unica cosa a cui pensava era che cosa stesse combinando la sua amica. In quel momento, le tornò in mente quando ebbe un crampo alla gamba e all'epoca stava correndo al parco accanto alla casa di Morios, quando la vide dalla finestra, Morios la raggiunse e le toccò un punto unico della gamba con due dita, infatti il crampo le passò subito. A quel tempo, Elisa lo trovava sorprendente, non poteva immaginare che in realtà era una Dea della guarigione. Ci volle circa un'ora, dopo aver preso l'autostrada, la quale mostrava un incidente che li aveva rallentati, altrimenti ci avrebbero messo meno.

Questo li portò alla città vicino, dove gli edifici erano dai colori chiari, molti di essi all'esterno avevano degli acquari con all'interno vari tipi di pesci, ovviamente alla squadra erano sconosciuti. Le luci colorate del posto, riuscivano ad incantarti, nel mentre che guardavi la gente che tentava di rimettersi in carreggiata dopo una giornata di bombe e nascondersi sottoterra. Anna poté vedere anche dei bambini che correvano spensierati sul marciapiede scuro, accompagnati dalle madri. Notarono anche l'entrata di un enorme parco pieno di alberi e qualche giostra simile a scivoli azzurri. Le chiome viola della flora, potevano ricordare un mazzo di violette selvatiche. Inoltre, videro anche un grande edificio con un libro disegnato sulla luminosa insegna verde. Era la libreria della città.

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora