Luen era su un balcone alto 80 metri del palazzo bianco che stava osservando i migliaia di soldati marciare per allenarsi prima della grande guerra che vogliono fare. I preparativi erano quasi pronti, le munizioni le avevano, grazie ad un suo incantesimo è riuscita a manipolare la fabbrica creando più munizioni in sole 8 ore. Sapeva che la guerra sarebbe stata brutale. Lei era nel balcone, piegata in avanti con le braccia appoggiate per sostenersi. Senza che se ne accorgesse, si avvicina Riecula che dopo essersi messo al suo fianco che partecipava al guardare gli altri colleghi soldati chiede –"qual è il piano?"- con tono serio e deciso. Luen gli rivolge lo sguardo per un attimo e li fa un lieve sorriso.
Un mese dopo.
Luen scende nei sotterranei a controllare i preparativi delle munizione, era la terza volta quel mese, sebbene si potevano considerare pronti, aveva richiesto degli altri tipi, come i sedativi. Che servivano per addormentare gli umani il tempo necessario per prenderli e metterli al sicuro in altro pianeta. Però Luen sapeva che in guerra non sarebbero mai riusciti ad usarli in tempo, ciò non cambiava che voleva averne una bella razione per sicurezza, voleva giocarsi la piccola possibilità di utilizzarli. Una volta arrivata nel bel mezzo delle macchine fondatrici, il capo industria si avvicina e subito la informa come vanno le cose –"ascolti, non ci sono inceppi, è quasi tutto pronto, stiamo fabbricando gli ultimi proiettili sedativi"- spiega nervoso della presenza della donna. Luen d'altra parte difficilmente aveva paura di una persona, non odiava l'uomo quindi non capiva il motivo della sua paura –"molto bene, ricorda che dovranno essercene molti"- si volta e se ne va senza neanche salutare. Non amava salutare la gente, a meno che non si conoscessero da una vita, ma anche in quel caso non la faceva impazzire di gioia.
Il secondo mese.
Luen stava camminando verso la sala del trono. Il trono era molto grande, sopra cinque scalini in marmo bianco, i braccioli erano d'argento insieme al grande drago argentato sopra di esso, aveva le ali aperte ed era su le due zampe posteriori mentre la coda era appoggiata sul fianco sinistro. Luen si ferma e guarda l'uomo vestito di bianco e incappucciato. Era alto, capelli neri, occhi di colore diverso; verde e blu. L'uomo si gira, e guarda la donna con severità –"cosa ti serve?"- chiede con voce calma e bassa. Luen sorride –"una conferma... sicuro che posso procedere?"- domanda con gentilezza. L'uomo annuisce –"si, ma sta attenta... vedi di tornare"- dice serio e preoccupato anche se non lo voleva mostrare. Luen annuisce, si mette la maschera che le copre il viso. Era nera ed elettronica mostrava solo gli occhi rossi a forma di triangolo. Subito esce dalla sala e stendendo la mano in avanti apre un portale. Lo attraversa e arriva davanti all'aereo porto. Attraversa la pista e urla ai soldati perfettamente in riga di salire nel jet gigante che gli aspettava davanti. Anzi, ai Jet, c'e n'erano più di 100. Erano costruiti apposta per attraversare lo spazio. Doveva accertarsi che fossero funzionanti per quando avrebbero dovuto utilizzarli, e fortunatamente non c'erano problemi.
Il terzo mese.
Ore 10:00 di mattina. Ad Azaltieri, tutti e quattro i Soli erano alti. Nel loro mondo, esistono 4 Soli diversi; uno bianco, uno nero (scuro), uno rosso e uno blu. Lo stesso vale per le lune. Essendo un piano dimensionale e non un pianeta, servivano quattro Soli per scaldare il luogo, a nord c'era il Sole bianco, a est il Sole rosso, a sud il Sole nero e a ovest il Sole blu. Più il piano dimensionale si espandeva, più essi si ingrandivano per scaldare allo stesso modo.
Luen quella mattina, dopo aver fatto colazione con i cracker che aveva richiesto il giorno prima alla sua schiava Kyrsten, era partita con la sua moto sportiva nera con le ruote che producevano neon fuxia. Indossava la sua solita tuta nera che usava anche durante le battaglie e le guerre, ma stavolta aveva il cappuccio abbassato e un casco normale nero. Guidava ad alta velocità su una strada che inizialmente era di rocce spaziali nere (usano quel materiale per fabbricare le strade al posto del cemento), dopo diventa una strada sterrata di granelli di cioccolato, questo perché stava attraversando la Valle dei Gelati, un luogo dove tutto è fatto di gelato.
Passati 15 minuti, arriva alla sua meta. Attraversa il bosco iniziale e poi arriva in un posto completamente di pianura. Quel territorio si chiamava il Giardino dei Fiori Splendenti. In quel posto crescono ogni tipo di gemme e pietre preziose. Compresi diamanti.
Scendendo dalla moto che parcheggia sotto un albero luccicante, prende il telecomandino e con un bottone inserisce l'allarme, in caso qualcuno di passaggio la rubasse. Luen si guarda intorno e si toglie il casco oscuro. All'inizio veniva leggermente accecata dalla luce che rifletteva tra una pietra e l'altra. Nell'erba verde e fresca che veniva accarezzata dal vento, c'erano fiori simili a margherite con la differenza che era fatti di gemme di vario genere; rubini, zaffiri, ecc. Guardando in alto, si vedevano i rami degli alberi, da essi crescevano gioielli simili a braccialetti sciolti decorati. Vicino ai fiori in terra, c'erano anche cristalli viola chiaro e scuro. Grandi come dei cespugli di bacche umani. Il posto profumava di fiori selvatici e violette, si sentiva solo il rumore di un ruscello lì vicino. Purtroppo in quel genere di posto gli animali non sarebbero potuti sopravvivere a causa della mancanza di cibo, a meno che non si nutrano di gemme.
Comincia a camminare proseguendo per una passeggiata alla ricerca di quel che le serviva. Si stava inoltrando sempre di più nel grande giardino, su una lieve e piccola collina colorata di verde dall'erba, si trovava una piccola aiuola di fiori bianchi e semitrasparenti. Al loro interno, a seconda di a che punto era il ciclo di vita del fiore, si trovava un diamante molto grande.
Luen si inginocchia lentamente, credendo che i fiori potessero reagire, visto che nel suo mondo ce n'erano anche di quel tipo. Gli ammira con i suoi grandi occhi marroni, la luce che emanavano era molto forte, difficile resisterle ed evitare di essere accecati –"eccoti qua..."- dice a voce bassa, mentre rimaneva incantata. Osservando bene tutti i fiori, alla fine ne sceglie uno, quello con il diamante più grande, allunga lentamente le mani verso di esso. Prima con la sinistra afferra il diamante da sopra e con la destra separa gentilmente la punta dalle radici interne del fiore, che fortunatamente non si difende.
Una volta preso, lo ammira in tutto il suo splendore –"perfetto..."- aggiunge alla sua solitaria conversazione. Quando torna in sé, apre la zip dello zaino cilindrico che si trova alle sue spalle e al suo interno ci mette il diamante. Chiude il tutto e ritorna ad ammirare il paesaggio, allo stesso tempo, ritorna alla sua moto.
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Battaglia senza confini - L'apparizione di una dea
Science FictionGli umani non sanno nulla sull'universo, né del virus che ha colpito il loro pianeta. Conoscono solo una piccola percentuale di ciò che li circonda, ecco perché non sapevano che tutto sarebbe cambiato grazie ad una Dea... Una ragazza con...