CAPITOLO 9

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Arrivarono le 17:00 di sera. Di solito a quell'ora, la squadra, si ritrovava per ragguagliarsi sulle informazioni raccolte. Attualmente erano tutti in ufficio, ognuno nella sua postazione.

Jenna doveva ancora arrivare. Maria era seduta con le gambe incrociate sopra la sedia, intanto che beveva da una fiaschetta argentata, sembrava bevesse acqua, ma tutti sapevano che si stava ingurgitando un qualche tipo di alcool. Elisa scosse la testa mentre la fissava, erano molto amiche e quindi le dispiaceva vederla continuamente bere, nemmeno un alcolizzato poteva introdurre nel proprio corpo così tanto alcool, era quasi innaturale -"Maria... hai mai bevuto un tè? O dell'aranciata?"- chiede perplessa, intanto che la fissava. Maria mise la fiaschetta sul tavolo, di fronte a lei, asciugandosi con il polso delle gocce che li erano scivolate sul mento –"no, non mi piace quella roba. E poi l'alcool mi fa dimenticare i problemi"- risponde allegra. Ivan la fissò, sapendo di cosa stava parlando, anche lui avvolte aveva bisogno di dimenticarsi certe questioni –"Elisa, lasciala stare. Se vuole bere fino a tirare le cuoia è una sua scelta"- dice con indifferenza, intanto che guardava delle foto sul telefono. Deepa si aggiunse alla conversazione, con la sua solita negatività –"è inutile parlane ora. Maria non beve da ancora prima che la conoscessimo, e poi la domanda principale è un'altra..."-

-"ah si? E quale?"- chiede Anna con tono innocente.

-"ovvio, dov'è diavolo è finita Jenna?! La stiamo aspettando da 20 minuti!"- esclama Deepa con molta irritazione, incrociando anche le braccia.

-"non ti agitare, arriverà. Probabilmente starà facendo qualcosa di importante"- ribatte Vanessa intanto che si limava le unghie.

-"conoscendola deve essere così"- conferma Thomas divertito.

All'improvviso, sentirono aprire la porta, da essa passò Jenna con delle borse in mano, su di esse c'erano diverse marche di vestiti. Tutti sapevano che la loro caposquadra aveva un problema: l'ossessione da shopping. Ogni volta che era stressata, andava a comprarsi qualcosa, non importa cosa fosse. Deepa sbuffò –"tutto bene, caposquadra?"- chiede dubbiosa. Jenna inizialmente la ignora per appoggiare le borse a fianco alla scrivania, subito guarda tutti in ufficio, con le mani sui fianchi, come se stesse per rimproverarli –"si, sto bene. Voi a che punto siete con il caso?"- interroga con tono severo.

Successivamente, tutti fecero un resoconto delle informazioni acquisite, facendo anche uno schema alla lavagna bianca dell'ufficio. Lo schema lo aveva fatto Alessandra, essendo un'esperta nel sistemare le informazioni.

Maria fissò attentamente la lavagna; è probabile che sia stata Bethania ad aggredire Martin... anzi, no. Qui c'è qualcosa che non mi torna, secondo me c'è una persona che non abbiamo ancora considerato. Pensa tra se e se. Elisa la guarda, capendo subito che stava riflettendo –"hai già risolto il caso?"- domanda seria. Alla detective scappa una risata insieme ad uno sbuffo –"tu mi sopravvaluti troppo Elisa. Stavo solo pensando che sembra manchi qualcosa, no?"- chiede allegramente. Fearghal annuì –"si, hai ragione. Manca un pezzo del puzzle. C'è un'altra persona, chi è che non abbiamo interrogato?"- domanda curioso, con le braccia incrociate. Howie interviene confuso –"un'altra persona? Quindi dovremmo interrogare di nuovo tutti?"- chiede innocentemente. Fearghal scosse la testa serio –"no, ci basterà interrogare di nuovo la vittima"- risponde.

-"credi anche tu che non ci abbia detto qualcosa?"- interroga con un ghigno Maria.

-"è naturale, altrimenti non ci sarebbe questo buco"- ribatte severo Fearghal.

-"certo che non possiamo proprio competere con voi, eh?"- commenta annoiata Vanessa, intanto che aveva appena finito di limarsi le unghie e appoggiato la limetta sul tavolo. Anna ridacchia –"non possiamo farci niente, ognuno di noi ha un ruolo ben preciso, quando si tratta di misteri e casi di omicidio, sono Maria e Fearghal che scendono in campo"- spiega con tranquillità. Jenna era seduta sulla sua scrivania a guardare la lavagna insieme agli altri, anche lei era piuttosto seria –"uhm... in effetti, d'accordo. Maria e Fearghal, voi due domani andrete a interrogare di nuovo Martin. Alessandra e Angelina, invece voi andrete dal rappresentante degli scienziati e gli chiederete di entrare nel laboratorio di Martin, se scopriamo a cosa sta lavorando, troveremo anche chi ne è interessato. Tutti gli altri rimarranno in ufficio, dobbiamo muoverci con cautela, se l'aggressore è in mezzo al Central potrebbe scoprire i nostri progressi e quindi far perdere le sue tracce poco a poco"- specifica con calma, staccandosi dalla scrivania e raggiungendo la sedia. Tutti annuirono. Deepa sbuffò, lasciandosi scivolare sulla sedia –"mi toccherà rimanere qui di nuovo?! Non ci credo!"- esclamò depressa, guardando il soffitto. Ivan non poté dire nulla, alla fine era contento di rimanere in ufficio con la sua fidanzata, quindi non si poteva lamentare. Anna e Thomas si guardarono allegramente, scambiandosi dolci sorrisi. Elisa sorrise, anche se con della amarezza –"quindi resterò qui, che peccato"- dice con tono basso. Howie cercò di tirarla su di morale –"almeno ti riposerai"- consola gentilmente.

Battaglia senza confini - L'apparizione di una deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora