Cuddles (Kalim) 🌸

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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

» Prompt: Serpente (pumpINK)


I piani prevedevano una serata tranquilla, magari passata a leggere o a vedere un film, invece alle otto in punto si era ritrovata ad aprire la porta del dormitorio e a vedere davanti a sé un Kalim piangente.

«(Y/nnn)!!!», si era lamentato in lacrime, troppo agitato per darle anche una vaga spiegazione delle sue lacrime e del motivo per cui fosse lì, perciò lo fece entrare e accomodare sul divano del Lounge.

«Ecco a te. Adesso bevi, ti calmi e mi spieghi per filo e per segno che cosa è successo», gli aveva detto con la voce più tranquillizzante che riuscisse a fare, sedendosi al suo fianco e passandogli un bicchiere di succo di cocco che per qualche ragione aveva trovato nel frigo.

Kalim annuì tirando su col naso, per poi assaggiare la bevanda a piccoli sorsi.

«È stato Jamil, però non pensare che sia cattivo! È solo che mi ha rimproverato. E sgridato. Però io non l'ho fatto apposta, ho cercato anche di nasconderlo perché non volevo che lo vedesse, ma l'ha trovato», cominciò a sproloquiare, sull'orlo di scoppiare in lacrime di nuovo.

«Kalim», lo chiamò lei, «Kalim, con calma. Piano piano», lo fermò, non riuscendo già più seguirlo.

Lui sollevò lo sguardo dal bicchiere, con gli occhi languidi, e piagnucolò «io non volevo romperlo»;

«Cosa non volevi rompere?», cercò di trovare il filo del discorso, essendo che lui era ancora troppo agitato per risponderle per bene.

«Il bastone, quello a forma di serpente del leader del dormitorio di Scarabia», mormorò con il labbro tremante.

Sembrava davvero un povero cucciolo indifeso e bastonato e (Y/n) si sentiva troppo male a vederlo in quelle condizioni. «Come l'hai rotto?», chiese a fatica, non volendo farlo piangere ancora, ma sentendosi curiosa.

«L'avevo messo sui cuscini del Lounge e me ne sono dimenticato. Poi, dopo, non l'ho visto, mi sono buttato sopra e si è spezzato in due. Quando Jamil l'ha scoperto è andato su tutte le furie», gli occhi tornarono lucidi e qualche lacrima sfuggì, correndo lungo il viso.

A quel punto (Y/n) non seppe resistere e lo abbracciò. Kalim, con ancora il bicchiere in mano non perse tempo a ricambiarlo al meglio delle sue possibilità, affondando il capo nell'incavo del collo. Aveva un buon odore, floreale, e lo portava a tranquillizzarsi all'istante, ma anche a voler rimanere così a lungo, nel frattempo che lei stava cercando una soluzione. Grim non era al dormitorio, quindi non poteva chiedergli un consiglio, ma al tempo stesso non sapeva come sbrigarsela da sola.

«Non pensarci, troveremo un modo per risolverla», disse omettendo che, al momento, aveva il deserto in testa, ma lo sentì annuire contro la pelle. «Ora ci rilassiamo un po', così ti calmi e dopo ci pensiamo» e lui annuì di nuovo.

(Y/n), con un po' di fatica, allungò un braccio verso la schiena, gli tolse il bicchiere e lo poggiò per terra, prima di stendersi sul divano trascinandosi dietro un Kalim che non ne voleva sapere nulla di lasciarla andare, nonostante, per colpa della nuova posizione, era stato costretto ad allontanarsi dal collo, riuscendo ad arrivare appena al petto di lei. Così girò la testa, premendo una guancia su di esso, mentre le mani ora si ritrovavano schiacciate sotto il peso dei due corpi, abbracciandole la vita. La ragazza rimase immobile, in imbarazzo per la situazione che si era venuta a creare, ma senza avere alcuna intenzione di dirgli di spostarsi. Poteva anche avere il capo sul seno, ma in fondo era piacevole, tranquillizzante persino. Gli mise una mano all'altezza delle scapole, mentre l'altra cominciò ad accarezzarlo dolcemente, passando fra i morbidi capelli bianchi.

Nella stanza c'era silenzio, a parte per i singhiozzi leggeri di Kalim, che però stavano cominciando a ridursi, e per i rintocchi lenti di un orologio da muro che scandiva un ritmo consolatorio, mentre il ragazzo si faceva cullare dalla pace e dai dolci tocchi, sentendo le palpebre diventargli pesanti man mano che il tempo passava.

Nel momento di quiete, dopo essersi sbollito il rossore per l'imbarazzante posizione, a (Y/n) venne un'idea per risolvere la questione dello scettro. Sapeva che aveva la stessa utilità di una penna magica, avendo la gemma incastonata nella parte superiore, ma la struttura in legno era quella di un comunissimo bastone, quindi poteva essere riparato come un qualsiasi altro utensile con un incantesimo. Era probabile Jamil avesse sbroccato per la sbadataggine di Kalim e per il valore che l'oggetto costitutiva, non perché non fosse capace di farlo tornare come nuovo e, anche se non lo sapesse fare, lei aveva già pensato a una persona a cui chiedere il favore: Tsunotaro.

Aveva il telefono nella tasca sul retro dei pantaloni che aveva indossato dopo essere tornata nel dormitorio, quindi, facendo molta attenzione, sollevò di un po' il sedere e infilò la mano sotto di esso, tirando fuori l'apparecchio con successo. Nel momento in cui esultò nella mente per l'obiettivo raggiunto, guardò Kalim, accorgendosi che si era addormentato su di lei e la bocca leggermente aperta. Era così adorabile con le palpebre chiuse e i lineamenti rilassati, respirando con un ritmo regolare, che il cuore di (Y/n) impazzì nel petto, risuonando nella gabbia toracica fino all'orecchio del ragazzo, facendolo agitare nel sonno. Notando la reazione, lei spalancò gli occhi, sperando di non svegliarlo in un modo tanto stupido e tentando di farlo rallentare. Fece dei respiri profondi, stando comunque attenta a non gonfiare troppo il petto, e il ritmo tornò, almeno in parte, normale. Solo dopo che ci riuscì prestò di nuovo attenzione al cellulare, cercando il contatto di Malleus.

Silver... Trey... Tsunotaro!, lesse nella mente fino ad arrivare dove voleva. Aprì la chat e scrisse, con una mano, un veloce messaggio alla fata, spiegandogli la situazione e chiedendogli se poteva farle il favore il prima possibile. Era online e alcuni minuti dopo di "sta scrivendo" le rispose in capslocks.

"OKAY", con l'emoji di un pollice in su.

Inviò qualche sticker in segno di gratitudine e riconoscenza e poi spense lo schermo, mettendo via il dispositivo. Avrebbe dovuto aspettare un po', non sapeva quanto, quindi tanto valeva riposare gli occhi. Riprese ad accarezzare la testa di Kalim, che beato continuava a dormire disteso sul suo corpo, e chiuse le palpebre, non accorgendosi che poco dopo anche lei era scivolata nel baratro dei sogni.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora