Basta solo un sorriso ☀️

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Avvertenze: questa storia è stata scritta per il writober 2021, con gentilezza come tema. È ambientato poco prima del Capitolo tre. Ci sono degli spoiler sulla storia di Azul.

«Adesso basta solo una firma e tutti i tuoi desideri diventeranno realtà», sorrise mellifluo Azul facendo scivolare la pergamena dorata con tutte le condizioni e una penna davanti al ragazzo che si trovava seduto sulla poltrona difronte. Non aveva dubbi che avrebbe firmato, ormai con lui era fatta, così come tutti gli altri centosettant'otto ragazzi, più un mostro, prima di lui.

Mancava poco all'inizio degli esami di fine trimestre e, come aveva previsto, anche quell'anno erano tornati in tantissimi per firmare un accordo con lui e poter così ottenere il taccuino con le note da studiare per poter prendere voti alti. Era fin troppo facile. Prevedeva che con l'andamento con cui stava andando, i duecento nuovi aiutanti per il Mostro Lounge li avrebbe avuti.

Bastava davvero così poco per avere quello che voleva? La promessa della realizzazione dei loro desideri, un sorriso, delle parole gentili e tutti firmavano senza pensarci due volte. Nelle sue clausole era totalmente onesto, non potevano rivoltargli contro nulla e alla fine ne sarebbero rimasti incastrati senza se e senza ma.

Tutti quegli anni di bullismo e discriminazioni sono stati, allora, solo tempo sprecato? Se l'avesse capito prima, se avesse scoperto la sua magia unica prima, probabilmente si sarebbe risparmiato i fiumi di lacrime che ha riversato. Ora stava bene, era sicuro di stare bene. Aveva le sue certezze. Quei contratti fatti durante il corso del tempo lo avevano reso quasi perfetto. Aveva un buon fisico, una bella voce, risultava affascinante e per di più poteva dichiararsi bravo in qualsiasi materia. Inoltre la forma umana gli si addiceva molto di più, eliminando quello schifoso grasso e quegli orribili tentacoli.

Era stato stupido da piccolo. Era una frignona palla di grasso e mai sarebbe voluto tornare indietro. Non voleva più essere il fantasma del mondo e con il talento che aveva ora avrebbe fatto rimpiangere a tutti quelli che l'hanno preso in giro di averlo fatto. Adesso diceva con orgoglio il suo nome e non si sarebbe più nascosto in un calderone in fondo al mare. Gli idioti che decidevano di vendersi a lui per qualcosa di così semplice come un quadernetto, di cedere a lui la loro magia unica, il loro talento, erano solo un mero trampolino di lancio.

Poi aveva al suo fianco Jade e Floyd, loro erano dei collaboratori eccellenti. Per il momento poteva affidare a loro due i lavori più sporchi, come portargli gente o sabotare la buona riuscita degli obiettivi che avrebbero portato il contratto a vantaggio dell'acquirente. Poteva navigare in acque sicure. Che stupido che era stato da piccolo a non essersi avvicinato a loro prima. Che stupido era stato da piccolo in generale. Un idiota totale, un incompetente, un grassone piagnucolone inutile. Quasi capiva perché gli altri lo avevano bullizzato e scartato.

Se qualcuno dovesse mai fargli la domanda "cosa diresti al te del passato?" davvero non saprebbe che dire. Ripensando al suo sé che è stato gli vengono in mente solo cose negative e probabilmente finirebbe per rivolgersi un sacco di insulti. Gli direbbe qualcosa come "davvero pensi di poter piacere a qualcuno così come sei? Sei disgustoso e nessuno ti amerà mai se non ti dai un po' da fare e cambi". Proprio no, nessuna cosa positiva, quindi forse è meglio che non può autoincontrarsi, avrebbe finito per sorbirsi un suo stesso piagnisteo. Patetico.

Ora, invece, era tutto molto meglio. Lui era cambiato e poco gli importava se ci fosse o meno qualcuno che lo amava. Aveva la perfezione che aveva sempre voluto in sé. Aveva studiato, si era impegnato, ma alla fine ce l'aveva fatta. Aveva un ristorante tutto suo e continuava a ottenere benefici da quegli stolti che firmavano i suoi contratti. It's a deal è stata una vera benedizione per il suo miglioramento personale. Non aveva bisogno di nient'altro. Non sapeva se poteva definirsi felice, ma non gli interessava la felicità, lui voleva la perfezione e la stava ottenendo sempre di più. Bastava solo un sorriso, parole gentili e la sua magia unica concludeva il quadretto, facendogli ottenere tutto ciò che voleva.

L'unica cosa che gli rimaneva da ottenere veramente era quella foto esposta al museo.

«Ho fatto», il ragazzo gli ridiede indietro il foglio firmato.

Azul continuò a sorridere rassicurante. «E questo è tuo, per ora», gli allungò il taccuino con gli appunti, «riportamelo indietro appena finirai di studiarlo». Fece una pausa osservando il ragazzo negli occhi, per cercare di capire se avesse notato qualcosa di strano in tutta la sua gentilezza, se si fosse insospettito, ma dallo sguardo si capiva che era ignaro delle conseguenze che quella firma avrebbe portato al suo status futuro. «Capito, Ace Trappola?».

«Sì sì, ho capito, Ashengrotto-senpai», rispose svogliato scuotendo il taccuino in un gesto che voleva affermare le sue parole;

«Bene», Azul si poggiò sullo schienale, rilassandosi un po'. «Ora va. Non ho tempo da perdere, ho altri clienti che aspettano».

Ace fu accompagnato in fretta e furia fuori, da Jade, per poi far entrare il successivo.

«Benvenuto nella Sala VIP. Prego, accomodati», sorrise cordiale al nuovo arrivato.

E la tiritera ricominciò.

N/A:
Sono tornata! Il mio computer è tornato sano e salvo, perciò la prima cosa che ho fatto è stato revisionare questa vecchia fic per postarla qui.
Comunque in una delle prossime pubblicazioni, appena ho qualche notizia in più, vi aggiorno sul writober di quest'anno. Intanto vi dico che, per la seconda volta, parteciperò e per questa edizione pubblicherò tutti i giorni anche qui, quindi saranno 31 giorni con 31 fic su twst.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora