Meglio di una SSR (Idia) 🌸

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Ho fatto un po' tardi con questa pubblicazione, lo so, però avevo due esami belli tosti da preparare e non potevo pensare alla pubblicazione. Ora che ho appena dato il secondo (sì, di domenica), ho potuto dedicarmici. Credo di aver scritto questa fic due anni fa, perché ricordo che il capitolo 6 non era ancora uscito interamente, e ho dovuto fare una bella revisione prima di postarla, nonostante abbia lasciato alcune caratteristiche che erano frutto di una mia sperimentazione stilistica. Spero vi piaccia.

Avvertenze: menzione dell'evento Ghost Marriage; personaggi adulti/cresciuti; la storia è filtrata dal punto di vista di Idia, alcune scene sono poste in base a come le percepisce lui.


Occhi chiusi, braccia ritte lungo i fianchi, concentrazione al massimo sul respiro lento e sul battito cardiaco. Mi dà fastidio che non riesca a calmare quest'ultimo e un sopracciglio mi si contrae nervoso. È da stamattina che non fa altro che correre e non è dovuto alle continue attenzioni che chi mi sta attorno mi rivolge. Non sono abituato a stare in mezzo a tutta questa gente, ma per una volta non è la ragione del mio malessere. La maggior parte di loro non ha dato peso all'atteggiamento schivo, lo sguardo basso e la schiena incurvata che ho avuto fin dalle prime ore dell'alba, non era, e continua a non essere, insolito per me, eppure Ortho se n'era accorto, con un veloce scan dei miei parametri vitali.

Mentre ero al tavolo stracolmo di dolci che avrebbero dovuto essere la colazione dei presenti, lui mi è volato accanto.

«Fratellone, cosa c'è che non va?», mi ha chiesto facendomi sobbalzare dallo spavento. L'ho guardato più pallido che mai, ma ho provato a rassicurarlo.

«Niente, sto bene», sono tornato a porre attenzione al rinfresco. Il mio piatto era ricco di cornetti, frutta secca e yogurt, ma niente era stato toccato e non perché non faccio mai colazione. In realtà sentivo lo stomaco sottosopra, come adesso, e non mi andava molto di mangiare, neanche per accontentare i presenti. E pure Ortho l'aveva notato.

«Analizzando i tuoi dati sembri essere nervoso e il battito cardiaco...», ho smesso di ascoltarlo. Sapevo benissimo come mi sentivo, non avevo bisogno che qualcun altro me lo dicesse. Però poi ho afferrato cosa ha aggiunto dopo e sono tornato a prestargli attenzione. «È colpa di Eliza-san se stai reagendo così? Se ho ragione ti consiglio di sviare i pensieri dall'evento. Quello è un trauma vecchio, devi superarlo. All'epoca ti stavano costringendo a sposarti, oggi non è più così».

Era vero. Quando successe fu orribile. Non uscivo mai dalla mia camera, una volta sola lo feci e fui rapito, tirato a lucido e costretto a sposarmi con una sposa fantasma che voleva ammazzarmi e portarmi nell'aldilà con lei. Fu un vero trauma. Dopo non uscii dalle mie belle quattro mura per intere settimane e fui costretto a farlo solo per colpa delle minacce derivanti da diverse persone accumulate insieme. Anche quello fu orribile. Forse potevo pure sembrare più presentabile, con i capelli sistemati di lato e l'abito con il giglio nell'occhiello, però fu devastante. Se non fosse stato per Ace-shi, che ha interrotto il matrimonio appena in tempo, chissà dove sarei adesso; gli altri sono stati dei tali incompetenti che le parole che ho detto loro sono state pure poche.

«Non credo sia dovuto a quello», gli ho risposto, aggiungendo un altro cucchiaio di yogurt bianco al piatto, coprendo buona parte delle mandorle. Non avrei decisamente mangiato ciò che c'era all'interno, rincararlo era solo una risposta nervosa all'ansia che sentivo dentro.

«E allora a cosa?», Ortho ha inclinato la testa, curioso di sapere che frullava nella mia, ma ciò mi ha infastidito.

«Non puoi capire», mi sono girato con il piatto, dando le spalle al tavolo e a lui. Ho provato ad allontanarmi, però mi ha seguito.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora