Ad alcuni umani piace (Malleus) 🔞

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Avvertenze: questa storia è stata scritta per il writober 2021, con sapone come tema.

«Quindi?».

Lilia ne era entusiasta e sventolava il DVD appena noleggiato in faccia ai tre presenti davanti a lui. Il noleggio era passato di moda da anni, ma c'era questo film che avrebbe voluto vedere e il cinema e le sale noleggio avevano l'esclusiva, così aveva pensato di prenderlo in affitto e di guardarlo con i suoi ragazzi. Quando si era presentato in dormitorio con l'oggetto, nessuno degli altri tre aveva la più pallida idea di che parlasse il lungometraggio, poco informati sulla cultura cinematografica, al contrario del vecchio.

«Soap and Love» lesse Silver ad alta voce, guardando la copertina. Il titolo non lo attirava, pareva un film d'amore di serie B, mentre l'immagine era l'unica cosa accattivante, ma solo per coloro che volevano vedere un qualcosa di più spinto. Rappresentava le gambe di due persone, un uomo e una donna, in una doccia. Sperò solo che non diventasse troppo imbarazzante. Lilia, Sebek e Malleus parevano non captare l'ovvia presenza di scene spinte all'interno del film e si ritrovarono a prendere posto sul divano con entusiasmo.

La tv con il lettore erano stati presi in prestito dai ragazzi di Ignihyde ed erano stati piazzati nella camera di Malleus, poiché la più grande fra le loro e perché non volevano disturbatori durante la visione. Lilia aveva un sorriso enorme ed enigmatico che non scemava mai. Intanto il film partì.

All'inizio pareva una normale storia d'amore, fra una giovane donna umana che produceva saponi nel suo negozietto e un modello in incognito, che grazie ai suoi agganci riusciva a farle fare successo nel settore. Poi il tutto ha preso una piega... scivolosa. La scena che doveva essere quella madre, rappresentata pure sulla copertina, era più spinta di quel che pensasse Silver, ma Malleus la guardava interrogativo, non capendo.

«Che le sta facendo?» si rivolse a Lilia, di sicuro più esperto di cinema di lui, senza distaccare gli occhi dallo schermo.

«Stanno facendo sesso», rispose lui con naturalezza.

Sebek era scioccato. Fosse stato qualcuno di diverso dal suo stimato Lilia-sama, probabilmente gli avrebbe dato dello scostumato e avrebbe urlato con tutto il fiato che aveva, ma essendo proprio lui quello che aveva parlato in quel modo al Giovane Maestro non poteva fare altro che guardarlo scioccato, con la bocca spalancata. Malleus analizzò le loro reazioni: per Lilia sembrava tutto normale, per Sebek sembrava un'eresia, mentre Silver continuava solo a guardare il film evitando gli sguardi di tutti.

Davvero non capiva. Non gli avevano mai parlato esplicitamente di ciò che riguardava la sfera sessuale, facendolo impegnare sugli studi e sulle pratiche magiche, quindi era estraneo a quella pratica strana che stava vedendo. Lilia notò la sua espressione e pensò di dovere delle spiegazioni al suo pupillo.

«Vedi, Malleus, in questo film hanno voluto usare un cliché cinematografico: alla protagonista, come hai visto, le è caduta una saponetta nella doccia e lei si è chinata a raccoglierla. Questo ha permesso al ragazzo di approfittarne e cominciare un rapporto. Di solito, però, questo cliché viene usato in film che riguardano carceri maschili, quindi ci vogliono far intuire che non stiano facendo del classico sesso, ma quello dal retro». Era tranquillo quando spiegava, senza provare imbarazzo, tuttavia cercava di non essere troppo esplicito, più per evitare di far morire d'infarto Sebek, che lo guardava ancora con un'espressione incredula, che per Malleus, che piano piano stava iniziando a capire che cosa intendeva. Potevano non avergli mai fatto educazione sessuale, ma di sicuro non era stupido.

«Non fa male?». Aveva riportato gli occhi sullo schermo, dove la scena stava continuando e i lamenti della ragazza stavano diventando sempre più forti.

«Forse sì, non lo so. Ma di sicuro ad alcuni umani piace», Silver era intervenuto, fra un lungo sbadiglio.

«Silver! Non parlare in questo modo al Giovane Maestro!», lo rimproverò Sebek, urlandogli contro.

Il ragazzo dai capelli argentei lo ignorò, ma continuò a ricevere diverse urla direttamente nelle orecchie. Intanto Malleus si stava chiedendo come potesse piacere una cosa simile agli umani. A vederlo, a una prima occhiata, non sembrava provocare libidine, ma soprattutto non gli pareva un buon modo per fecondare le uova. Forse gli umani riescono a farlo anche in questo modo, mentre le fate no? Era ancora molto confuso, si sarebbe dovuto informare.

Poi, anche a (Y/n) piaceva una cosa simile? Era l'unica umana, oltre Silver, con cui aveva mai avuto una relazione che potesse considerare amicale, si chiedeva cosa ne pensasse lei e se lo trovasse piacevole. Lui avrebbe avuto paura a inserirglielo da dietro. Con le dimensioni che si ritrovava le avrebbe potuto fare molto male, essendo lo spazio così stretto. Eppure l'idea di stringerla a sé, mentre si muoveva in lei in quel modo era particolare e allettante. Tenerle i fianchi fermi con le sue grandi mani, sentire la sensazione di calore e avvolgimento attorno al suo membro, sentirla chiamarlo per nome, erano tutte immagini piacevoli e al contempo imbarazzanti. Nella sua mente si materializzò sempre più la figura di (Y/n) piegata davanti a lui che sospirava con dei soffici lamenti ogni qualvolta che si spingeva contro. Quella visione diveniva sempre più nitida, forse anche perché la scena in TV, su cui non stava prestando attenzione, lo stava aiutando a immaginare per via dei suoni che ne derivavano. Sentiva un calore dentro di sé, molto vivido, e le mani si aprivano e si chiudevano senza rendersene conto, volendo assaporare sotto di esse la sensazione della morbida pelle della ragazza.

Un brusco stacco dalla scena lo riportò con forza alla realtà, interrompendo le sue fantasie.

«Malleus, tutto bene?», gli chiese Lilia. Non si era reso conto che lo stava guardando e non capiva perché gli avesse rivolto quella domanda. Si era accorto di qualcosa?

«Sì, tutto bene». Tornò a guardare il film più tranquillo, poiché quella scena imbarazzante era finita.

In un attimo ci ripensò sul porre quella specie di domanda alla sua amica: non sarebbe stato educato e si sarebbe potuto coprire di ridicolo. No, meglio di no, avrebbe potuto sfigurare davanti a lei e soprattutto potrebbe ritornare quel fastidio nel basso ventre che stava provando in quel momento. Per fortuna c'era la coperta sulle gambe che copriva tutto e sperava che entro la fine della visione se ne sarebbe andato.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora