Simile a una fata (Leona) 🌸

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Avvertenze: grandi spoiler dell'evento Fairy Gala e spoiler minori del Capitolo 3 della Storia Principale.

«Aaah! Io mollo! Mollo!», urlò Leona arrabbiato e fradicio, dopo che non era riuscito a mantenere dei vasi pieni d'acqua in equilibrio sulla testa e sulle spalle.

L'allenamento che Vil stava riservando a lui e agli altri due ragazzi era davvero al limite della crudeltà e (Y/n), con Grim e Ruggie, non poteva fare altro se non assistere impotente, sapendo che quello che stavano facendo era per il bene della scuola e che se non fossero stati pronti avrebbero fallito miseramente, stando, però, lo stesso male per loro mentre venivano colpiti dalla magia di Vil, per arrivare a una perfezione che non era nemmeno certa si potesse raggiungere. Non si sentiva nemmeno più così fortunata ad aver avuto il ruolo di spalla di Ruggie.

Vedere un Leona così irritato e arrabbiato, mentre cercava di far scolare via da lui quanta più acqua possibile, le ricordava il periodo in cui era stata ospite nella sua camera e lo teneva sveglio, insieme a Grim, per convincerlo a darle una mano con Azul. Ma di tempo ne era passato da allora e anche i sentimenti nei confronti dell'uomo-bestia si erano evoluti al punto tale che adesso le sue lamentele la spronavano a prendere le difese e inveire contro il modello, prima che la ragione affiorasse e rimanesse in silenzio, a guardarlo mortificata.

La sera, quando terminavano e potevano finalmente tornare nei propri dormitori, voleva raggiungerlo, tentare di consolarlo o calmarlo, ma una sola volta ci provò e ricevette, come risposta già al solo richiamo, un ringhio che non ammetteva altre parole, perciò decise che era meglio desistere, che rimanergli lontano e lasciare che sbollisse da solo, fosse la miglior scelta.

Il modo in cui tendeva le spalle, in cui la coda frustava l'aria nervosa o le orecchie scattavano le facevano venir voglia di abbracciarlo da dietro, ma doveva trattenersi, per la sua sopravvivenza. Il pensiero di fare un gesto simile era allo stesso tempo consolatorio e desolante: schiacciare una guancia contro la schiena, circondarlo con le braccia fino a poggiare le mani sul petto, avere la sicurezza che non l'avrebbe respinta la portavano a sorridere, ma poi si ricordava che non sarebbe mai successo, che se anche avesse avuto la forza di farlo, lui l'avrebbe cacciata e le avrebbe ringhiato contro, e il dolce pensiero iniziava a farle male.

«Leo-», provò una sera a chiamarlo, spinta da un impeto improvviso di coraggio morto all'istante, quando vide che stava per attraversare lo specchio di Savanaclaw. Leona, però, parve non aver sentito la flebile vocina e sparì oltre la superficie.

«Non ti preoccupare per lui, gli passerà presto, dopo aver dormito», provò a consolarla Ruggie, che accanto a lei era l'unico ad aver udito il nome lasciato a metà. Il suo tono era superficiale e incurante, facendo capire alla ragazza che non avesse compreso ciò che provava realmente dentro di sé. Ed era meglio così.

(Y/n) sforzò un sorriso melanconico sulle labbra e annuì quel tanto che serviva per sviarlo, per convincerlo che la sua fosse semplice preoccupazione per un senpai, che non fossero altri i motivi per cui si sentiva così giù per lui. Credette di averlo convinto, decidendosi a salutarlo, eppure fu proprio quel sorriso ad aver lasciato la iena perplessa e a fissarla mentre abbandonava la stanza degli Specchi.

Già il giorno dopo, e per tutti i seguenti, l'aria nella sala da ballo sembrava diversa. Vil continuava a fare il dittatore, i ragazzi continuavano a prenderle, eppure qualcosa era cambiato. Forse era perché erano più motivati, forse erano i miglioramenti che erano stati fatti, ma vedere le prove della sfilata non era più atroce come poco tempo prima. Al contrario, era quasi diventato... idilliaco. Kalim e Jamil erano migliorati nei movimenti, i loro passi erano più armoniosi, ma la vera differenza stava in Leona.

Non riusciva a spiegare perché, ma (Y/n) non poteva levargli gli occhi di dosso. Il suo portamento, l'andamento, era diventato così elegante da emanare un'aura sublime. Gli abiti che indossava, ora, gli sembravano brillare addosso e lo rendevano molto più simile a una fata. Avrebbe dovuto passarle per la mente la domanda che cosa fosse successo in una sola notte per aver avuto un miglioramento così drastico, ma era troppo impegnata ad ammirarlo che non ragionava nemmeno più. Il Fairy Gala si stava avvicinando e nell'aria si sentiva la pressione che l'evento lasciava sul gruppo, ma per Leona questo pareva non scalfirlo, come se si sentisse sicuro che mai avrebbe fallito. Era semplicemente perfetto, sotto ogni punto di vista.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora