Allora mi sposi? - Avevi promesso... (Ruggie) 🌸💧

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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

» Prompt: Giuramento (pumpINK)

Avvertenze: Reader-chan non è MC, può essere anche una donna-bestia, ci sono degli errori di coniugazione fatti di proposito nel dialogo dei bambini.

Era passato troppo tempo dall'ultima volta che l'aveva visto ed era impaziente di poterlo rincontrare e constatare come fosse cambiato nel tempo. (Y/n) si stava affaccendando per riempire la valigia di tutto il necessario per affrontare il viaggio, gettando i vestiti all'interno alla rinfusa, troppo emozionata per badare alle pieghe. L'ultima volta che erano stati insieme avevano a mala pena sei o sette anni, poi lei si era dovuta trasferire in un altro Paese e si era persa di vista con Ruggie. Essendo successo quando erano ancora dei bambini non si erano scambiati contatti di nessun tipo e anche quando aveva provato a cercarlo non aveva avuto risultati positivi, né con il numero né con l'avvento dei social, non ricordandosi bene il suo cognome. Però poi, per un caso fortuito del destino, si era ritrovata ad andare in vacanza proprio a Sunset Savanna, in una città vicina a dove vivevano in precedenza ed era riuscita a prendere un taxi e a tornare nel parco dove solevano passare i pomeriggi insieme.

«Ma se quella non è... (Y/n)?», sentì una vecchia signora parlare, ad alcuni passi da lei, guardandola con la fronte corrucciata nel tentativo di ricordare.

Ci mise un po' a riconoscerla, ma poi capì chi fosse. Le orecchie da iena erano come quelle del suo amico d'infanzia e anche se la pelle era diventata più rugosa e si era incurvata su sé stessa, gli occhi furbi e gioviali rimanevano gli stessi di quelli della nonna di Ruggie. «Signora! Da quanto tempo! Come state?», le si avvicinò salutandola cordiale e prendendole una mano.

«Io sto bene, non badare a questa povera vecchia. Piuttosto guarda te! Come sei cresciuta», le afferrò le guance, tirandole con fare affettuoso, «sei diventata proprio una gran bella donna! Se ci fosse stato mio nipote al posto mio non ti avrebbe nemmeno riconosciuta. Sai, anche lui si è fatto un bel giovanotto», annuì con fare sapiente.

«Ruggie? È in casa?», chiese venendole un colpo al cuore. Guardò oltre, nella speranza di individuarlo, ma la nonna scosse la testa.

«No, quel mascalzone è a scuola. Sai, è stato ammesso al Night Raven College, sta studiando!», la informò con gli occhi pieni di orgoglio. Era tanto tenera quando parlava del nipote, aggiornandola di tutti i progressi fatti negli anni e (Y/n) rimase il pomeriggio con lei, a bere qualcosa e chiacchierare, raccattando le informazioni.

«Night Raven College», mormorò spulciando sulla rete. Conosceva benissimo la scuola, era una delle più rinomate per l'educazione dei migliori maghi del futuro, però stava cercando delucidazioni su come funzionasse all'interno e come potesse raggiungerlo. Erano anni che stava provando a ritrovarlo e ancora non ci era riuscita, ora sembrava, invece, che il destino si stesse mettendo a suo favore ed era troppo entusiasta per diluire la ricerca nel tempo: voleva incontrarlo il prima possibile, voleva riabbracciarlo e salutarlo, oltre che ricordargli della promessa che si erano scambiati da piccoli. Grazie alla nonna, l'aveva trovato sui social e doveva ammettere che era vero che si era fatto proprio un bel ragazzo. Gli occhi azzurri non avevano perso la loro luce, idem per il sorriso scaltro e ampio, e anche se erano solo foto e video su Magicam, le era mancato qualche battito cardiaco nel vederlo, sentendosi come quando era piccola e aveva una cotta per lui. Era una stupidaggine, ma davvero sperava che si ricordasse della parola che le aveva dato, anche se, con molta probabilità, non l'avrebbe mantenuta.

Per sua fortuna la scuola faceva spesso degli eventi in cui apriva i cancelli al pubblico, come tornei di Magishift, sfilate e fiere, fra le quali quella più imminente, per cui aveva subito comprato dei biglietti e stava preparando la valigia.

Dal momento in cui aveva incontrato la nonna a ora che stava partendo per andare a trovarlo, erano passati già alcuni mesi, eppure l'entusiasmo non si era affievolito affatto. Trovava stupido dire che recuperare i contatti e vederlo, anche se solo su schermo, le aveva fatto riaffiorare quella fiamma che aveva avuto per lui da bambina, eppure sembrava essere proprio quello che le era successo, perché non riusciva a smettere di pensarlo. Non ce la faceva proprio ad essere razionale, a dirsi che magari era una causa persa in partenza, che probabilmente, come aveva intuito l'anziana, non l'avrebbe nemmeno riconosciuta, perché lei stava continuando imperterrita il viaggio verso Sage Island, con il solo scopo di incontrarlo, facendosi scudo del fantomatico giuramento che si erano fatti da bambini.

Passavano tanto tempo insieme nel parco, a volte con altri, altre da soli, e si divertivano sempre molto, soprattutto se giocavano a nascondino, nonostante Ruggie vincesse sempre.

«Però non è giusto!», si lamentò la piccola (Y/n) dopo l'ennesima sconfitta, sedendosi sulla sterpaglia secca.

«Shishishi! Non sai nasconderti, è ovvio che ti trovo!», rise il bambino, arrampicandosi su un tronco tagliato e mettendosi a gambe incrociate sopra. La bimba si lamentò, ma dopo, per un po', rimasero entrambi in silenzio.

«Ruggie?», le rispose con un ronzio, segno che la stesse ascoltando, «ma io sono ancora la tua fidanzata?», gli chiese, riferendosi a un gioco che avevano fatto tempo prima in cui avevano finto di essere una coppia, essendoselo ricordato senza alcuna ragione particolare.

«Eh? Perché?», sussultò.

«Lo so che stavamo giocando, ma tu hai detto che ti piaccio per davvero. Ti piaccio ancora?».

Ruggie fece una smorfia, in un misto di imbarazzo e disgusto, ma non sapendo mentire a riguardo. «Sì»;

«Allora mi sposi?»;

«Perché!?», adesso la piccola iena sembrava terrorizzata;

«Mamma e papà si piacciono e sono sposati. Io ti piaccio e tu piaci a me, quindi mi sposi?», chiese ancora, confusa dal perché lui non le stesse rispondendo.

«Non siamo un po' troppo piccoli? La nonna ha detto che lei si è sposata da grande».

Aveva ragione e (Y/n) se ne stava accorgendo solo allora. Si mise a pensare, con la stessa logica che poteva avere una bambina di circa sei anni e alla fine arrivò a una conclusione che reputava geniale. «Allora facciamo un patto, che ci sposiamo quando diventiamo grandi», propose convinta.

L'idea non sembrava male neanche per il piccolo, che perciò saltò giù da tronco entusiasta. «Va bene, ci sposiamo quando siamo grandi».

«Giura», lo ammonì, mettendosi di fronte a lui, con un mignolo alzato.

«Lo giuro», rispose, incastrando il suo mignolo con l'altro.

Il ricordo la fece sorridere intenerita, mentre guardava fuori dall'oblò della nave che la stava portando sull'isola della scuola, chiedendosi per l'ennesima volta se si sarebbe mai ricordato di quello strano e infantile giuramento. Non auspicava a farlo diventare realtà, anche se un po' ci credeva, ma sperava che come lei aveva conservato il momento nel cuore, tirandolo fuori all'occasione per risollevarsi il morale.

«Porto Ovest di Sage Island», avvisarono con una voce gracchiante tramite gli autoparlanti, facendole sollevare lo sguardo.

Era arrivata, ora non rimaneva altro che raggiungere il campus e trovare il suo amico perduto.



N/A: 

Fra poco pubblico anche i due finali.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora