Doccia (Rook)🌸

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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

» Prompt: Doccia (pumpINK) 

Se sentite un leggero odore di spicy... è questa fic, ma è leggerissimo, non preoccupatevi.


L'acqua scorreva incassante, diffondendo nella doccia una nube di vapore che si depositava sui vetri, sulla parete e sui corpi delle due persone che si trovavano al suo interno, nel frattempo che questi continuavano a lavarsi l'un l'altro.

(Y/n) aveva gli occhi chiusi, sentendo le gocce colpirle la testa e correre sulla pelle, sciacquando un po' dello shampoo che aveva fra i capelli e facendolo scivolare per la schiena, mentre Rook, alle sue spalle, le massaggiava con delicatezza la cute, ingarbugliando le dita fra le ciocche, con un sorriso morbido.

I due rimasero in silenzio, fino a quando il ragazzo non concluse il suo compito e lasciò che il flusso si occupasse di sciacquarla, seguendo con gli occhi gli ultimi rimasugli di schiuma scendere lungo la spina dorsale fino a sparire fra le natiche.

«Finito», l'avvertì, con un tono basso, quasi seducente, a cui lei non rispose subito. Quando si decise a reagire le uscì solo un flebile "grazie" che lo fece ronzare compiaciuto.

«Ti dispiace se rimaniamo un altro po' qui, Ma Chérie?», sussurrò ancora, avvicinandosi di più alle spalle. Nel silenzio dell'acqua scrosciante, si sentì un lieve lamento appena lui le sfiorò, col dorso della mano, un braccio, scendendo lento fino alla mano e lasciando una scia di pelle d'oca su di lei. «È un sì, questo?», mormorò nell'orecchio, facendola rabbrividire.

«Rook...», gemette, con il solo intento di avvertirlo che stava provando godimento con dei semplici gesti. Si sentiva rilassata, protetta dall'abbraccio della nube calda e dalla presenza del suo ragazzo che le dava quelle attenzioni che le stavano ingarbugliando le budella, facendole sentire le farfalle nello stomaco. Doveva ormai essere abituata alle dimostrazioni di affetto di Rook, sempre molto eccessive e da inguaribile romanticone innamorato, eppure ogni volta che cominciava a darne qualcuna lei non poteva fare a meno di tremare e sciogliersi, oscillando dall'imbarazzo totale al piacere più profondo.

Lui si curvò, chiudendo gli occhi e poggiando appena le labbra sulla spalla. Le diede un bacio, poi si spostò più in alto, dove ne lasciò un secondo, e poi un terzo alla base del collo, dove per un attimo si fermò per strofinare il naso. (Y/n) piegò la testa di lato, per permettergli di sfiorare la punta senza sentirsi schiacciato, e, mentre continuava, inalò il profumo di felce lasciato dal bagnoschiuma sulla pelle. In quella posizione riusciva anche a udire il respiro, pesante e lento, che lei inalava ed espirava dalla bocca. Rimanendo fermo nell'incavo aprì le palpebre, in un sottile spiraglio, notando un'espressione di puro piacere correre sul bel viso della sua amata. Sorrise sottilmente, poi, in un gesto inaspettato, tirò un po' fuori la lingua e la passò su per il collo, fin sotto la linea della mascella, facendola sussultare.

«Rilassati, Ma Chère, voglio solo che ci godiamo questo piccolo momento d'amore. Io e te», sussurrò, sfiorando con le labbra l'orecchio di lei e dandole una seconda scarica di brividi che sentì correre per la schiena.

(Y/n) annuì quasi impercettibilmente e perciò Rook lo prese come il segnale perfetto per far scivolare le mani sui fianchi, su e giù, per qualche istante, prima di continuare verso il ventre, fino ad abbracciarla, schiacciando il petto contro la schiena, nonostante rimanesse con la testa ricurva sulla spalla e il naso nel collo.

«Mmmh...», mugugnò sereno, «il mio posto sicuro...»

Nonostante sentisse la pelle nuda, soffice e bagnata, della sua ragazza contro di sé, Rook si stava concentrando sul calore che emanava, sul profumo di casa e amore, a come si sentisse semplicemente felice e completo quando era con lei o anche solo nel pensarla. Voleva dimostrarle tutto ciò che gli faceva sentire, quello che provava nel momento in cui incastrava gli occhi nei suoi, i brividi che gli faceva percepire la sua voce, ma non riusciva a trovare mai le parole giuste, neanche nelle sue poesie, dove era costretto a limitarsi a decantarla fin dove il linguaggio poteva arrivare. Per il resto, cercava di compensare alla mancanza con i gesti e l'affetto fisico, eppure gli pareva che non fosse mai abbastanza, gli sembrava come se avesse più di quanto riuscisse a dare.

(Y/n), dopo diversi minuti che erano rimasti immobili nel tenero abbraccio, si girò, ritrovandosi faccia a faccia con lui, rivolgendogli un sorriso dolce che lo stregò all'istante e portò una mano sulla guancia, accarezzandola con un amorevole tocco.

L'istinto, di solito, è per gli animali, non per un cacciatore, eppure il suo gli fece chiudere le palpebre e lo piegò in avanti per dare un bacio su quelle morbide labbra che lo riportavano in vita. Era un gesto che celava un significato che, nel momento esatto in cui lo ricambiò, lui colse: Rook le dava abbastanza, non c'era un avere di più o un dare di meno, camminavano sullo stesso livello. 

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora