Haunted House ☀️

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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

» Prompt: Paura (pumpNIGHT)

E con questa fic si conclude il writober di quest'anno. A me non resta che augurarvi felice Halloween.

Un urlo corale si sollevò nella casa abbandonata, provenienti da un gruppo di ragazzi che correvano a gambe levate senza una meta precisa, con il solo scopo di allontanarsi da ciò che li aveva spaventati, arrivando a nascondersi, uno dopo l'altro, dietro la parete di una stanza ammuffita.

«L'abbiamo seminato?», chiese Ace, annaspando per l'aria.

«Credo di sì», gli rispose Epel, accanto a lui, «vedi qualcosa, Deuce?».

La persona chiamata stava guardando oltre lo stipite, analizzando il corridoio dalla quale erano venuti. «Sembra di no», fece rapporto.

Allora Grim, appollaiato e tremante sulla spalla di (Y/n), cominciò a lamentarsi, ripetendo che lui aveva detto di non andare lì, ma che loro erano stati così stupidi da insistere.

«Ragazzi...», Ace attirò l'attenzione di tutti i presenti su di lui, dopo essersi guardato attorno e aver notato che mancava qualcuno, «dov'è Jack?»;

«Oh no, dopo Sebek hanno preso anche Jack», piagnucolò il mostro, affondando le unghie nella pelle del suo minion.

Era brutto da ammettere, ma avevano davvero perso un altro dei loro compagni, riducendo il gruppo e confermando che i fantasmi fossero aggressivi, mettendo in campo la possibilità che chiunque poteva essere la prossima vittima.

Ace si stava pentendo sempre più di aver proposto ai suoi amici del primo anno un giro nella casa abbandonata. Ne aveva solo sentito parlare su Magicam e aveva pensato che potesse essere qualcosa di divertente da fare insieme, magari anche per cercare di spaventare qualche pappamolle fifone, ma ora sentiva che avrebbe potuto portarsi sulla coscienza, per il resto della sua vita, la probabile morte di quegli amici, ammesso che ne sarebbe uscito vivo in prima persona.

«Ora cosa facciamo?», si lamentò ancora Grim, ma Deuce, ancora di vedetta, lo zittì.

«Sento qualcosa», li avvertì.

In effetti poco dopo tutti riuscirono a sentire distintamente un urlo dal tono grave che si faceva sempre più forte, avvicinandosi proprio dove si trovavano loro. Il ragazzo dai capelli blu si rintanò un po', ma continuò a guardare, fino a distinguere nel buio sul fondo del corridoio una persona dai capelli verde menta correre disperato.

«Sebek!», fece appena in tempo a esclamare, appena lo riconobbe, rendendosi visibile, che l'altro gli passò sferzando davanti. Andò alcuni metri oltre, poi metabolizzò chi si trovasse sulla porta e si fermò.

«Umano!», urlò, così tanto forte che l'eco rimbombò per le mura grigie. «Sei da solo?»;

«Sssh!», Ace sbucò da dietro, insieme agli altri, rimproverandolo, «vuoi per caso farci trovare?»;

«Oh, vero», rispose abbassando la voce, che comunque rimaneva alta, «siete qui». Si vedeva con chiarezza quanto fosse felice di averli rincontrati, sorridendo quasi sull'orlo delle lacrime.

Si ficcò anche lui nella stanza con gli altri e, su proposta di (Y/n), si sedettero a terra, in cerchio, con l'intento di riorganizzarsi per uscirne da lì sani e salvi.

«Dove sei stato fin ora?», chiese la ragazza alla testa verde, curiosa di sapere che fine aveva fatto.

«Quando siamo stati inseguiti dal primo mostro voi siete andati a destra e io ho preso la strada a sinistra», ammise, un po' imbarazzato.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora