Gao-Gao Drakon-kun ☀️

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Avvertenze: questa storia è stata scritta per il writober 2021, con scavare come tema.

Panico. Tutto ciò che provava era il panico assoluto. Non sapeva affatto cosa fare con il fazzolettino chiuso come un sacchettino che si ritrovava a tenere fra il pollice e l'indice e cercava con lo sguardo una soluzione all'enorme problema. Grim non era con lei, essendosi allontanato di soppiatto, e non poteva neanche chiedergli un consiglio per risolverla. Aveva pensato di passare il dopo pranzo a studiare sotto un albero, invece della biblioteca o di qualche aula vuota, avendo avuto la fortuna di una bella giornata di Sole, ma la scelta le si era rivoltata contro. A metà pomeriggio aveva ricevuto una visita inaspettata da Tsunotaro, che passava casualmente di lì e, vedendola da sola mentre leggeva un libro scolastico, le si era avvicinata. Si era seduto accanto e avevano parlato un po', facendosi compagnia a vicenda, approfittandone per fare una pausa. Non era durata così tanto, ma (Y/n) aveva saputo che Malleus aveva un animaletto piccolo e carino che chiamava Gao-Gao Drakon-kun. Trovava il nome strano e tipico di un bambino, ma in fondo Malleus non era un tipo negli schemi ed era un tratto che amava di lui. Aveva sorriso intenerita per come ne parlava, dicendole che era stato un regalo di Lilia, e lo vide tastarsi le tasche alla ricerca di un qualcosa.

«Che strano, pensavo di averlo qui in qualche tasca»;

«Stai parlando di Gao-Gao Drakon-kun?», chiese incuriosita;

«Sì». Non riuscendo a trovarlo, Malleus si alzò. «Vado a cercarlo. Ci vediamo stasera, Cucciolo d'uomo(*)».

Lo salutò con un cenno e si poggiò contro il tronco dell'albero. Mise una mano accanto a sé per riprendere il libro, ma sentì uno strano suono appena tentò di sollevarlo, lasciandolo andare di nuovo. Guardò in direzione e fece un secondo tentativo, molto lentamente. Sotto la copertina ci trovò un criceto schiacciato dal peso del volume, ormai morto. Inorridita, lanciò un urletto e si mise in piedi con uno scatto. Era disgustoso e la sua espressione, con una mano che copriva la bocca, descriveva alla perfezione ciò che provava. La situazione peggiorò ancora quando si insinuò il dubbio che quel roditore non fosse altro che il Gao-Gao che Malleus stava cercando.

Alla fine, dopo essersi fatta coraggio, si era ritrovata con un criceto morto in un fazzolettino, cercando di tenerlo il più lontano possibile da lei e alla ricerca di una soluzione, girovagando per tutto il prato.

Poi, all'improvviso, vide da lontano il professore Vargas che stava correndo per i campi e disperata gli andò incontro chiamandolo. L'insegnante si fermò, per così dire, marciando sul posto.

«Per favore, mi aiuti, ho bisogno che mi scavi una buca».

Vargas si fece beffe di lei. «Non riesci a fare una buca solo perché hai le braccine debolucce e non ti alleni abbastanza! Fai come me!», ostentò i suoi muscoli flettendoli, orgoglioso del suo corpo, «mangia una dozzina di uova crude la mattina e allenati e poi riuscirai a scavare quanto vuoi!».

«Per favore, scava!», gli urlò contro (Y/n), così disperata da mandare all'aria le buone maniere.

Il professore rimase allibito davanti a uno sfogo simile. Serrò la bocca e annuì dando il suo consenso a prestarsi, per qualunque cosa fosse.

Recuperata una pala, i due erano ritornati sotto l'albero dove era cominciato tutto il problema.

«Bene, ora bisogna scavare».

La vanga affondò una volta nel terreno. «Ah! Guarda quanto sono forte. Posso togliere così tanta terra con una sola palata», si vantò ancora sollevando una grossa zolla con dell'erba. «Quando finiremo qui, ti allenerò in modo tale che anche tu diventi forte. Non quanto me, nessuno può mai esserlo, ma ti puoi avvicinare».

In una situazione normale quelle parole sarebbero sembrate una minaccia bella e buona, roba da farti tremare per il resto dei tuoi giorni scolastici, ma per il momento non era importante, ci avrebbe pensato dopo, a problema risolto. (Y/n) riprese il fazzoletto fra le due dita e lo lasciò cadere nella buca, insieme alla carcassa del criceto.

«Riposa in pace, Gao-Gao Drakon-kun. Troverò un tuo valido sostituto», poi rivolgendosi al professore aggiunse «può chiudere».

La parte più disgustosa si era conclusa, ora veniva quella più difficile. Dove avrebbe trovato un criceto identico per rimpiazzare il defunto?

Si era incontrata con i suoi amici, avendo un appuntamento con loro per la serata, ma era inevitabile che notassero lo sguardo impensierito della ragazza.

«Qualche problema, (Y/n)?», chiese preoccupato Deuce.

Forse loro l'avrebbero potuta aiutare e mai si sarebbero azzardati a parlare direttamente con Malleus della questione, perciò pensò di dire tutto a loro, dall'incontro fino alla sepoltura improvvisata sotto l'albero. Si aspettava qualsiasi genere di reazione, dalla terrorizzata alla disgustata, all'incredula, ma mai avrebbe pensato di ottenere espressioni confuse, in particolar modo da Deuce.

«(Y/n), ma...», era così sbigottito che non trovava le parole giuste per dirglielo, «ma lo sai che Gao-Gao Drakon-kun è un Tamagochi?»;

«Cosa?»;

«È un animaletto virtuale, fatto di pixel».

Ora era il momento della ragazza di rimanere senza parole e fissava il vuoto come se si stesse chiedendo il significato della vita. «Ah...». Sbatté un paio di volte le palpebre e lo guardò, «allora di chi era quel criceto?».

Note:

(*) Cucciolo d'uomo è una traduzione provvisoria di Child of Man

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora