Alla ricerca dello zio perduto ☀️

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Avvertenze: questa storia è stata scritta per il writober 2021, con gridare come tema.
Differisce leggermente dall'evento canonico di Halloween

«Che scocciatura».

Non ci voleva proprio, eppure si era ritrovato ad essere davvero costretto a nascondersi se voleva avere un altro po' di libertà. Magari poteva sfruttare quel momento per riposarsi, in fondo la sfilata di Halloween era stata lunga e stancante, ma era pressocché impossibile. Si sentiva chiamare in ogni dove e doveva per forza mantenere la guardia alta se voleva rimanere nascosto ancora a lungo.

«Leona-san!».

Eccoli che ricominciavano. Gli pareva strano che ci stessero mettendo così tanto per avvicinarsi al nuovo posto in cui si era nascosto. Ora, come aveva già fatto diverse altre volte quella sera, doveva spostarsi, alla ricerca di un ulteriore luogo tranquillo. Poteva addentrarsi di più nel bosco lì vicino, ma trovava più sicuro cambiare totalmente, così che avrebbe potuto davvero chiudere gli occhi.

Nascosto fra i cespugli, guardò da lontano Ruggie e Cheka passare ad alcuni metri da lui.

«Zio Leona!», gridò il piccolo nella speranza di farsi sentire.

Aveva dato la manina alla iena e stavano passeggiando insieme, fra gli ospiti della festa di Halloween, alla ricerca dello zio scomparso nel nulla. Leona l'aveva notato già durante la parata, perché stava gridando con tutto il fiato che aveva, dal pubblico, per attirare la sua attenzione, per questo era riuscito a fuggire appena era terminata.

Il primo luogo in cui si era rifugiato era stato la sua camera, però doveva immaginare sarebbe stato quello che avrebbero controllato subito. E non si erano nemmeno fermati. Dopo avevano visitato tutti i posti che di solito frequentava senza riuscire mai a trovarlo, nonostante, in realtà, Leona fosse sempre a pochi metri dai due. Cheka stava iniziando a perdere le speranze e credeva che non l'avrebbero mai trovato, complice tutta quella gente che popolava le stradine e gli stand. Delle lacrime si formarono agli angoli degli occhi e tirò su col naso, sentendo che l'acqua gli stava colando giù e non avendo altro che le maniche della sua maglia per asciugarla. Ruggie si accorse subito dei singhiozzi soffocati che stava facendo e lo guardò, notando il pianto del piccolo.

«Ehi, non ti preoccupare, lo troveremo», si abbassò al suo livello accarezzandogli la testa, cercando di confortarlo in qualche modo.

Cheka si strofinò gli occhi coi pugnetti, ma non gli rispose.

«Sai com'è, lo zio è molto impegnato. Lui è il capo di Savanaclaw, tutti gli abitanti del dormitorio vanno da lui quando hanno bisogno di qualche consiglio. Non lo troviamo perché sarà stato chiamato da qualcuno»;

«È bravo a dare consigli?», chiese sollevando lo sguardo languido e passandosi il dorso di una mano sotto il naso.

Ruggie rise e rispose, cercando di tiragli su il morale, «è bravissimo. Il miglior capo del dormitorio che si possa mai chiedere, sembra quasi il re!».

Leona, da dietro il cespuglio, stava ascoltando la conversazione e, se all'inizio era quasi tentato di farsi trovare per sperare che la smettessero di urlare il suo nome a destra e a manca, dopo quella frase sbuffò sonoramente e decise che no, non ci avrebbe pensato proprio a mostrarsi. Al diavolo i piagnistei di un bambino di cinque anni. Era già difficile sopportare tutti i mocciosi che in quei giorni di festival lo stavano fermando e gli chiedevano una foto. Non aveva bisogno di un altro in più, uno che voleva in modo particolare lui e che, se si fossero incrociati, non l'avrebbe più lasciato andare. Stava bene così. Avrebbe preferito continuare a nascondersi per tutta la serata piuttosto che avere una piccola cozza attaccata alla gamba fino alla fine.

Una volta deciso, si allontanò da lì, passando per la foresta e non ascoltando la risposta che Cheka diede a Ruggie.

«Un giorno diventerò come lui. Voglio diventare presto un re! Così lo zio sarà orgoglioso di me».

La iena fu felice di vederlo di nuovo sorridere e pieno di energia e gli passò una mano fra i capelli, scompigliandoli.

Intanto Leona si era diretto proprio verso la via con le statue dei Grandi Sette, confondendosi con gli altri studenti. Aveva un costume vistoso, questo era vero, ma bene o male somigliava a quello degli altri ragazzi del suo dormitorio ed era certo che non sarebbe subito saltato all'occhio. Ma la cosa che lo rassicurava di più era sapere che il moccioso era lontano da lì e che probabilmente non l'avrebbero cercato nel posto più ovvio di tutto il campus.

«Leona-senpai!», si sentì chiamare, ma rimase calmo. Sapeva a chi apparteneva quella voce e del cagnolino non aveva nessun timore di dover nascondersi.

«Che vuoi?».

Jack gli si avvicinò fino a ritrovarsi al suo fianco e poi riprese a parlare, «Ruggie-senpai e Cheka ti stavano cercando. Saranno andati ovunque»;

«E allora?»;

«Non sarebbe il caso di avvisarli che ti trovi qui? Dov'eri finito?»;

«Non sono affari tuoi e non ti azzardare ad avvisarli».

Per fortuna, il lupo desistette ben presto e si allontanò tornando dai suoi amici del primo anno.

Leona pensava di essere salvo, di averla scampata forse per tutta la serata, ma quando meno se lo aspettava, quando la sua guardia era completamente assente sentì, fra il baccano della folla, un grido.

«Ziooooo!!!».

Da lontano lo vide. Aveva lasciato andare la mano di Ruggie e stava prendendo la rincorsa verso di lui. Avrebbe voluto volatilizzarsi prima dello schianto, ma già sapeva che non c'erano vie di fuga.

Rassegnato e con un'espressione innervosita sul volto aspettò il momento dell'impatto. Si sentiva svuotato dentro.

Sorbiamoci quest'altra rogna, pensò e subito dopo sentì il peso di suo nipote di cinque anni tutto contro lo stomaco e appeso alla vita. Il bambino aveva fatto un balzo per poterlo abbracciare il meglio possibile e ora si ritrovava aggrappato come un sacco, non riuscendo nemmeno a toccare il pavimento coi piedi.

«Buon Halloween, zio!»;

«Sì, sì, buon Halloween», sospirò sconfitto alla conseguenza di doverlo sopportare per tutta la serata.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora