Lust (Divus Crewel) 🔞

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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

» Prompt: Strappo (pumpINK)

Avvertimento: Reader non è MC ed è adulta


Era da un po' che non partecipava alle feste di gala e soprattutto non a una in maschera, ma doveva ammettere che gli erano mancate. Il ritrovarsi circondato di gente altolocata, ben vestita e dalle maniere raffinate stava riempiendo il cuore di pace, sentendosi nel posto giusto. Le maschere sui visi di ogni partecipante e i vestiti pieni di ricami, fronzoli e pizzi lo facevano sentire come se fosse precipitato in un'altra epoca, misteriosa e bellissima allo stesso tempo.

Dialogare con le nobildonne e i gentiluomini, sorseggiando un flûte di champagne, era un'attività che allietava l'animo, e ricevere i complimenti per la maschera ispirata a un dalmata o al vestito nero e oro col mantello bianco gli riempivano il petto d'orgoglio, soprattutto quando ammetteva di averlo idealizzato e realizzato a mano, notando gli sguardi sorpresi sui visi semicelati.

Sorrise cordiale all'ennesima ovazione di ammirazione per il magistrale lavoro stilistico, evitando di ammettere chi lui fosse e limitandosi ad accettare le parole, quando una giovane donna che poteva avere la sua età risaltò dopo che una dama si allontanò da lui.

«Messere, ho ascoltato il vostro discorso, vi devo i miei più sentiti complimenti, avete un talento per la moda», gli disse avvicinandosi. Nonostante parlasse dell'abito che l'uomo stava portando, ella non lo stava guardando affatto, concentrata a fissarlo direttamente negli occhi, con uno sguardo seducente che accese la curiosità di Divus.

«Vi ringrazio, Madamigella», ripetette forse per la ventesima volta all'ennesima persona, «devo ammettere che anche voi siete uno splendore. Posso chiedervi il vostro nome?»

Trovava che la bellezza di un ballo mascherato fosse proprio il conoscere gente nuova senza avere in realtà l'idea di chi fosse, ma per lei sentiva un impulso irrefrenabile di saperlo, disposto anche a rivelare la propria identità e a far saltare la copertura e l'alone di mistero.

«Certo, ma non qui. Troppe orecchie indiscrete. Se volete proprio saperlo, seguitemi», superò l'uomo, passandogli accanto con passo lento e scandito, mentre con una mano afferrava un calice pieno dal vassoio di un cameriere. Divus fece lo stesso, lasciando quello vuoto che aveva e recuperando uno colmo, facendosi largo nella folla cercando di non perderla di vista.

Non sapeva che gli prendeva, ma sentiva di non poter fare a meno di seguirla e conoscerla meglio, magari anche di toccarla o baciarla, accontentandosi della mano. Quegli occhi, che lo guardavano fissi nei suoi, avevano acceso in lui un desiderio anomalo, quasi di possesso.

«Qui dovremmo essere da soli», si voltò dopo essersi fermata al centro di una sala vuota. Era carina e grande, contenente appena alcuni divanetti in tessuto rosso e struttura dorata, un tavolinetto su cui c'era il bicchiere già vuoto e degli specchi. Il vestito della donna, molto decorato e sfarzoso, ma non eccessivo, spiccava sul paesaggio color oro per i ricami neri ed eleganti, che portarono lo sguardo di Divus a scorrerle addosso mentre si chiudeva la porta alle spalle e girava un mandato di chiave nella toppa. La vita sottile, stretta nel corsetto, era il punto su cui si soffermò in particolare perché lo faceva impazzire, avendo voglia di poggiarci le mani sopra, magari anche stringerla e portarla più vicino al suo corpo.

«Sediamoci», prese posto su un divanetto, invitandolo a fare lo stesso. Quando Divus si sistemò, dopo aver abbandonato a sua volta il calice sulla superficie del tavolino, riprese «riguardo la vostra domanda, il mio nome è (Y/n) (Y/s) e voi siete...?»

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora