Love Me (Twisted Wonderland x Reader)

Anche un senpai può sbagliare (Trey) 🌸

Avvertenze: questa storia è stata scritta per il writober 2021, con quadrifoglio come tema.

Fissare la sua immagine nello specchio non stava risolvendo la situazione, nonostante ci stesse sperando con tutto sé stesso. Stava stringendo la matita nera fra il pollice e l'indice, incredulo, da almeno qualche minuto, ma lui aveva ormai perso la cognizione del tempo.

Tre anni. Tre anni che ripeteva sempre lo stesso gesto, ogni mattina, e non era mai successo, mai, che fallasse nel farlo, neanche le prime volte. Ma quel giorno sì: aveva sbagliato a disegnare il marchio sul suo viso, al posto del solito trifoglio aveva fatto un quadrifoglio.

Appena si riprese dallo stato di trance venuto subito dopo aver notato l'errore, Trey cercò di capire perché avesse sbagliato. Come al solito si era svegliato e lavato; non aveva nemmeno lasciato la camera che si era diretto allo specchio per disegnarsi quel marchio. Allora perché si era confuso? Forse perché stava pensando a tutto quello che avrebbe dovuto fare quel giorno? Molto probabile, essendo pieno di impegni. In ogni caso a quello avrebbe dovuto pensarci dopo: ora doveva risolvere la faccenda. La matita nera che aveva usato non era un cosmetico qualunque. Era incantata, per evitare che durante il giorno, strofinandosi per sbaglio gli occhi o le gote, potesse spalmarsi per metà faccia, quindi era impossibile rimuoverla prima della sera. Pensò se ci potesse essere qualcuno a cui poteva chiedere aiuto e che non avrebbe diffuso la voce in giro, ma l'unico che gli veniva in mente era Malleus, che sapeva già sarebbe stato impossibile da reperire. Alla fine sospirò sconfitto e accettò le conseguenze del suo errore, sperando che nessuno notasse che il suo marchio aveva una foglia in più del solito.

Almeno gli occhiali possono aiutarmi a nasconderlo agli occhi dei più non-attenti, pensò attraversando l'ingresso di Heartslabyul, diretto verso la caffetteria, quando si sentì chiamare da qualcuno. Le sue spalle si irrigidirono e gli occhi si spalancarono sapendo che quella persona che l'aveva chiamato era molto rigida con le regole e mai avrebbe permesso uno sbaglio simile, nonostante fosse uno dei suoi amici più stretti. Si girò piano piano, lasciando nascosto agli occhi del capo del dormitorio il lato su cui c'era il marchio sbagliato. Insieme a Riddle vide anche Cater, ma di lui non si preoccupava molto: quel giorno sarebbe uscito un nuovo aggiornamento di Magicam ed era certo che Cater avrebbe voluto essere il primo a provare le novità e che quindi sarebbe rimasto attaccato allo schermo per buona parte del tempo.

«Trey-kun, te ne stavi andando senza di noi?», chiese il secondo passandogli un braccio sulle spalle;

«Stavo solo andando avanti per prendere i posti in caffetteria», rispose trovando in fretta una buona scusa, accompagnando l'affermazione con la sua solita espressione mortificata;

«Non c'è bisogno, andremo insieme», si intromise Riddle, superando i due con passo spedito.

Cater, dopo le parole del leader, tolse il braccio dalle spalle e cominciò a incamminarsi allegro. Trey tirò, per il momento, un sospiro di sollievo e seguì i suoi amici.

Gli sembrava quasi impossibile, ma era davvero riuscito a non far notare niente né a Riddle né a Cater. C'era stato giusto qualche momento in cui aveva rischiato, come quando stavano per sedersi a uno dei tavoli, avendo dovuto insistere sul volersi mettere all'angolo, così che non vedessero il lato sinistro del suo viso, ma per il resto non ha avuto problemi. Ha dovuto anche finire prima di mangiare per potersi recare in aula prima e riuscire a prendere un buon posto, uno in alto e all'estrema sinistra. Ora il problema più grande per lui si chiamava Lilia Vanrouge. Non era uno che spifferava tutto a tutti, ma era un tipo molto curioso e attento, si sarebbe potuto accorgere subito di un errore sul suo viso se solo l'avesse guardato frontalmente. Anche se la cosa sarebbe rimasta solo fra loro due, il dover mostrare e poi ammettere il suo errore lo imbarazzava e non poco.