Sintomi non chiari (Ortho/Idia) 🌸

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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

» Prompt: Fratello (pumpINK)

Nonostante la relazione sia con Idia, il vero protagonista è Ortho.


«Fratellone?» 

Ortho entrò nella camera, spalancando la porta che Idia aveva dimenticato di chiudere a chiave, ma subito notò che c'era qualcosa di strano.

«O-o-ortho! Che ci fai qui?»

Il maggiore era saltato dalla sedia, così tanto che era impossibile per il robot non incuriosirsi, ma prima di fare delle domande si fermò ad analizzare la scena che aveva davanti. Il primo elemento anomalo che vide furono i capelli del ragazzo, di solito di un brillante azzurro, ora avevano le punte rosate, segno che fosse in imbarazzo, confermato anche dal vivace rosa sulle guance, accentuato dal pallore della pelle. Poi aveva gli occhi spalancati, come uno che era stato beccato in flagrante nel fare qualcosa che non doveva, senza parlare che era poggiato con il gomito sulla scrivania, tentando di coprire con il corpo gli schermi del computer, aiutandosi ogni tanto da delle leggere manate che spostavano il più vicino.

«Che cosa stai nascondendo?», gli chiese, allora, arrivando alla soluzione e volando verso di lui, cercando di vedere almeno uno dei desktop che stava cercando di celare con tentativi sempre più disperati, ritrovandosi a sedere sul tavolo e a spalancare le braccia.

«Niente!»

Ma proprio in quell'istante si sentì una risata cristallina derivare al dispositivo che fece irrigidire Idia e voltare la testa verso la fonte, guardando oltre la sua stessa spalla. Solo allora Ortho scorse ciò che c'era: la finestra aperta era quella della webcam del tablet ed era nel cortile interno della scuola, puntata su tre ragazzi del primo anno e un mostro.

«Quelli sono Ace Trappola-san, Grim-san, Deuce Spade-san e (Y/n) (Y/s)-san?», chiese, nonostante li conoscesse e l'altro si ricordò che non era da solo, facendo sparire il sorriso ebete che nel frattempo si era formato e tornando impaurito a fissare il piccolo robot.

«H-hanno dimenticato il mio tablet sulla panchina, puoi andarlo a recuperare?», trovò una scusa, non volendo ammettere che l'avesse fatto lasciare apposta lì.

Ortho non era molto convinto e, analizzando i suoi dati vitali, vedeva con chiarezza che stava mentendo e che fosse agitato, ma se non voleva dirgli cosa stava succedendo davvero, per il momento, non gli rimaneva altro che assecondare la richiesta.

«Va bene», mormorò incerto e volò via dalla camera, non prima di aver guardato dentro, attraverso lo spiraglio della porta, il fratellone che era tornato a osservare lo schermo con un sorriso ebete, le guance rosse e gli iridi luminosi, che secondo l'inclinazione che avevano, erano puntati sull'unica ragazza del gruppo.

Aveva impostato un ritmo lento mentre si muoveva verso il luogo indicatogli, così da permettersi di fare delle ricerche in più sulle condizioni che stavano affliggendo il fratello, ma i risultati erano poco chiari. Alcune pagine lo davano per spacciato, altre dicevano che era solamente innamorato. Non volendo pensare subito a qualcosa di drastico, si concentrò sulle ultime.

«Innamorarsi può portare a del rossore sulle guance, batticuore, brividi, comportamenti idioti e allargamento della pupilla quando si vede la persona amata», lesse ad alta voce, per poi sussultare «(Y/n) (Y/s)-san ha fatto ammalare il fratellone!»

Preoccupato, e non più interessato al tablet, virò, alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarlo a curare Idia dalla strana malattia. L'idea iniziale era di trovare il professor Crewel, essendo un esperto di pozioni e alchimia, ma sulla strada incontrò Lilia e pensò subito che, essendo una fata antica, poteva saperne qualcosa di medicina.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora