Profumo (Leona) 🔞

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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

» Prompt: Tensione (pumpINK)

Nel caso qualcuno non se lo ricordasse, Leona chiama Rook bastardo (sì, sempre molto gentile lui).


Un largo sbadiglio lasciò la bocca di Leona, che non fece nulla per nasconderlo o reprimerlo, mentre camminava dinoccolato per i corridoi della scuola. Di solito, quando Ruggie veniva a chiamarlo per le lezioni, non lo ascoltava mai e continuava a dormire nel giardino botanico, sdraiato sull'erba dell'area tropicale, ma stavolta la minaccia era stata bella grossa, quella di perdere di nuovo l'anno, e per evitare di sorbirsi delle ulteriori lamentele di Farena sulla condotta, stava andando a fare Storia della Magia, sicuro che comunque avrebbe potuto riposare sul banco, sempre che il bastardo non si sarebbe messo dietro di lui e avesse iniziato a fissarlo.

La campanella era già suonata, da diversi minuti, ma a lui non importava arrivare in ritardo: sarebbe entrato come se nulla fosse, avrebbe ignorato i rimproveri di Trein e sarebbe andato dritto al banco. Almeno l'intenzione era quella, ma mentre sbatteva pigro le palpebre, arrivò alle narici uno strano odore, che gli fece subito drizzare la schiena e sollevare la testa. Annusò con insistenza l'aria, puntando il naso in diverse direzioni per capirne la provenienza e solo dopo individuò il soggetto da cui derivava, un minuscolo erbivoro che si trovava dall'altra parte di dove era lui. Stava camminando tranquilla, tenendo stretti al petto dei libri, diretta con molta probabilità verso la biblioteca o al massimo al laboratorio di Alchimia per la lezione, e sorrideva contenta, ignara del leone che si stava avvicinando e stava per tenderle un agguato.

Il profumo che Leona percepiva era strano, ma famigliare, e lo faceva sentire come se lo stesse inebetendo, peggiorando man mano che le si faceva vicino e lo odorava con più decisione.

«Mpf! Coraggioso da parte tua venire nel mio territorio», disse quando le fu alle spalle, facendola sussultare per lo spavento.

«L-Leona-senpai! Non ti avevo sentito arrivare», lo salutò balbettando, «passavo solo di qui. Sto andando in biblioteca perché sono esentata dalla lezione di Pratica di Incantesimi», gli rispose, ma l'interlocutore non la stava ascoltando.

L'odore era molto più forte, ora, e lui non riusciva a smettere di annusare l'aria, ma neanche a capire che cosa ci fosse di strano in esso. Era anomalo, gli entrava fin dentro il cervello, però non ne comprendeva il motivo.

«Leon-Ah!», (Y/n) aveva provato a richiamarlo, notando gli strani atteggiamenti, ma lui sbattette entrambe le mani sul muro dietro di lei, costringendola a schiacciarsi contro di esso, e si piegò fin sulla spalla, continuando ad inspirare.

Il punto su cui aveva messo il naso non era l'origine dell'insolito odore, perciò seguì la scia, arrivando ad annusare la pelle nuda del collo. Tirò su un paio di volte e capì subito che l'aveva trovato.

(Y/n) si schiacciò con forza contro la parete, cercando di allontanarsi da lui, imbarazzata, ma non riuscendo molto, essendo bloccata dalle possenti braccia ai lati della testa. Sentiva la schiena e il retro della nuca strofinarsi sui mattoni grigi, rovinando la giacca della divisa, ma mettendolo in secondo piano, occupata a trovare una soluzione alla scomoda situazione in cui era venuta a trovarsi.

Leona notò il gesto, però non lo fermò dal continuare a voler odorarle il collo, tanto da poggiare le labbra su di esso e poi schiuderle per afferrare un pizzico di carne. Lei miagolò, soprattutto quando cominciò a mordicchiare e rotolare fra le zanne il punto che aveva scelto, formando un'appena visibile zona irritata. Il suono che lei produsse, unito a dei bassi lamenti, molto simili a delle fusa, lo portò a continuare il delicato assalto, passando la punta della lingua sulla pelle pizzicata.

I libri fra le braccia di (Y/n) divennero una sorta di salvavita, stringendoli con molta forza per non soccombere ai brividi che sentiva correre dentro di sé, volendo abbandonarsi alla piacevole tensione, ma ascoltando la ragione che le diceva di resistere, fino a quando un moto istintuale le fece sollevare una mano per poter spingere via il leone con uno scatto, poggiandosi appena sul petto. Seppur fosse un gesto debole e veloce, questo bastò per farlo allontanare, anche staccando le mani dal muro, e osservare la ragazza a palpebre semichiuse. Era tornata ad abbracciare il libro e produceva dei lievi miagolii con le palpebre strizzate e rossa di imbarazzo.

«Hai cambiato profumo?», se ne uscì all'improvviso, spiazzando l'altra, che aprì gli occhi per guardarlo sorpresa.

«Sì...», mormorò incerta, «ne ho messo uno nuovo».

Allora Leona capì: l'attuale fragranza che (Y/n) stava usando doveva contenere al suo interno delle tracce di feromoni, che l'olfatto dell'uomo-bestia aveva individuato e l'avevano attratto verso di lei. All'inizio aveva pensato che ciò che sentiva fosse l'odore dell'eccitazione della ragazza e se non fosse stato più razionale avrebbe supposto che volesse accoppiarsi con lui.

Ghignò, incrociando le braccia al petto. «Ti conviene togliertelo il prima possibile, se vuoi sopravvivere. Non posso e non ho voglia di tenere a bada tutti i cani affamati del mio dormitorio».

Si voltò verso la direzione che stava seguendo all'inizio e fece alcuni passi, ma (Y/n) lo intercettò, chiamandolo.

«Perché dovrei farlo?»

Senza girarsi a guardarla le risposte «tu fallo e basta» e andò via, lasciandola di nuovo da sola.



N/A:

Per scrivere questa fic mi sono dovuta studiare un po' di accoppiamento dei leoni e, oltre ad avermi fatto venire in mente l'idea per un sequel (ovviamente meglio va questo, prima lo faccio), sono qui per dirvi che alcuni gesti o parole che ho scritto non sono fatte a caso, in quando nell'accoppiamento dei leoni la femmina, nel momento in cui va in calore, che può avvenire tutto l'anno, inizia ad attuare dei specifici atteggiamenti nei confronti del maschio e cioè:

-miagola e fa le fusa;

-strofina corpo e testa contro oggetti e/o contro il maschio;

-quando il maschio si avvicina dà delle zampate.

Ora, MC fa alcuni di questi inavvertitamente, ma immaginate come può aver interpretato i gesti l'istinto di Leona...

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora