È nata una nuova gamer? (Idia) 🌸

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Avvertenze: questa storia è stata scritta per il writober 2021, con cesto come tema.

Se avesse saputo che sarebbe finita così avrebbe rifiutato. Non aveva affatto intenzione di passare intere ore della serata a farle da guida come stava facendo, ma (Y/n) era stata astuta a chiedere l'intermediazione di Ortho e Idia si era ritrovato incastrato nella situazione, non riuscendo a dire di no a suo fratello, che l'aveva pregato di aiutarla.

«Adesso apri quella chest» le comandò, fermando il suo avatar poco lontano da essa, così che capisse qual era.

Aveva sentito che Idia era un bravo videogiocatore, un pro gamer a tutti gli effetti, e (Y/n) aveva sempre avuto intenzione di introdursi in quel mondo, ma si bloccava ancor prima di sedersi davanti al computer, poiché aveva paura di fare brutte figure online, coi giocatori più esperti, e di beccarsi una vagonata di insulti. Sull'ultimo fattore Idia poteva capirla benissimo: il mondo del gaming era molto competitivo e tossico per quanto riguarda insulti e novellini. Aveva provato pietà per lei quando l'aveva vista pregarlo, insieme a Ortho, davanti alla porta della camera. Le aveva regalato una console, dei controller e le aveva permesso di accedere con il suo account di riserva. Aveva tutto in più, poteva permettersi di regalarle quella roba, però la reazione che ricevette fu incredula e ringraziò almeno un centinaio di volte, entusiasta. Eppure l'unica vera intenzione di Idia era di allontanarla il prima possibile dalla camera, non farle un favore.

Si era ritrovato incastrato in tutta la faccenda del gaming, mai avrebbe pensato sarebbe stata così tragica. Era negata, senza speranze e per ogni minima cosa gli chiedeva aiuto.

«Quale chest?» chiese parlando al microfono di un paio di scadenti auricolari col filo. Idia si pentì di star usando le cuffie professionali, poiché sentiva la registrazione del pessimo suono con la miglior qualità audio possibile. Era una specie di nuova tortura appena inventata.

«Questa. Vedi? Questa accanto al mio avatar». Mosse di qualche passo l'omino per farle capire meglio, ma (Y/n) ancora non si sbrigava ad aprire l'oggetto. «Ci sei?» chiese quando non ricevette risposta.

«Cos'è una chest?» parlò alla fine, facendo esasperare Idia. La parte migliore del trovarsi online, e non faccia a faccia, era che riusciva a far uscire il lato di sé che nella vita reale veniva inabissato da ansia sociale e paura. Lanciò delle imprecazioni che (Y/n) udì, poiché il microfono dall'altra parte non era stato silenziato, ma rimase quieta, sentendosi in colpa. Terminata la sequela si permise di dire una parola.

«Scusa». Poi ritornò in silenzio

Questa era una reazione che Idia non si aspettava. Forse dall'altra parte stava piangendo e non poteva sentirlo perché il microfono era appena stato spento. Con gli altri giocatori online era più facile: li insultava e loro insultavano lui di rimando, si lanciavano bestemmie nel momento in cui erano rivali e si congratulavano l'un l'altro quando erano in squadra insieme e vincevano. Un semplice gg in chat e finiva tutto così. Anche se decidevano di attivare la chat vocale la situazione non cambiava e ricevere una reazione simile dall'altra parte lo stava destabilizzando. Si sentiva quasi come se stava parlando di persona con lei o chiunque altro e un lieve panico lo invase.

«Sei ancora lì?» chiese con voce tremante. Ricevette poco dopo un flebile sì e sospirò di sollievo. Poteva recuperare. «Scusami per la sfuriata, non sono abituato ai noob, cioè, volevo dire, ai novellini. Se ti va riprendiamo e ti spiego». Ancora una volta ebbe una risposta di assenso appena sussurrata. Idia prese un profondo respiro e spiegò «Vedi il mio avatar? Il mio pupazzetto? Quel cesto accanto si chiama chest. Si apre con il cerchio e ti dà le munizioni necessarie per un'arma. È casuale, quindi potrebbero anche non servirti».

«Okay». La risposta era già più convinta, seppure fosse ancora intimorita.

Ringraziò i Grandi Sette per aver pensato di creare un sever online privato, solo per loro due, altrimenti gli altri giocatori l'avrebbero già fatta scappare via, senza possibilità di ritorno. Forse era un bene che avesse chiesto a lui. Erano passate ore da quando si erano messi, ma se si fosse allenata le avrebbe potuto chiedere in futuro di fare le quest di coppia, come quella del "creare una famiglia" che non riuscì a completare poiché non sapeva a chi chiedere e non voleva impegnare il suo avatar con quello di CrimsonMuscle. Creare una famiglia.... I suoi pensieri vagarono agli obiettivi della missione incompleta dopo che vide (Y/n) aprire la chest e raccogliere il contenuto. L'obiettivo era molto semplice: i due che decidevano di completarla dovevano dividere tutti i loro beni e abitare insieme. Era la cosa più vicina al mettere su famiglia che avesse mai visto in gioco. Mosse il suo avatar verso il corridoio di fronte, prima che la sua mente gli giocasse un brutto scherzo: gli si materializzò l'immagine di una piccola casetta di pietra e legno in stile medievale, simile a quelle che popolavano il gioco della strana quest. All'interno ci vedeva sé stesso vestito come l'avatar, in armatura, e accanto (Y/n), che teneva tra le braccia un pargolo di pochi mesi dai capelli fiammeggiati. Fu lui a prendere fuoco, sia il viso che i capelli.

«Idia-senpai? Ci sei ancora? Tutto okay?», si sentì chiamare dall'altra parte, facendolo sobbalzare e sbiadire l'immagine della mente. Si rese conto che stava premendo con forza sul tasto direzionale e il pg stava correndo incessantemente contro una parete.

Staccò il pollice e rispose «S-sì, tutto a posto. Continuiamo. Vieni di qui, che ti insegno a levellare».

«Va bene».

Nessuno avrebbe dovuto sapere di quel pensiero.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora