Tutto solo un sogno? (Deuce) 🌸

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Importante: anche se Reader-chan è MC ha come una sorta di Magia Unica. Essendo che nella storia canonica MC ha questo rapporto particolare coi sogni, qui ho aggiunto qualcosina in più.

Il lavoro, in realtà, è parecchio vecchio, più di un anno fa, e il mio stile di scrittura è, in pratica, quello che avevo in precedenza. Col tempo è cambiato, ma per questa fic ho preferito lasciarla così come era. Inoltre il pezzo è stato scritto in un momento di blocco dello scrittore, superato grazie a un brano che non ricordo con esattezza (credo fosse Carol of Bells) e uno dei miei comfort character (Deuce), partorendo questo come risultato.



Deuce stava dormendo, era quasi sicuro fosse notte fonda. Eppure c'era qualcosa che disturbava il suo sonno.

Sentiva da lontano un rumore, una fastidiosa accozzaglia di suoni indefinibili che lo stavano infastidendo. Erano forse violini? Non lo capiva. Non era mai stato un genio della musica. A pensarci bene non era mai stato un genio in nulla. Ma di una cosa era certo: quell'indistinto rumore di sottofondo stava prendendo sempre più la forma di una melodia, di una musica piacevole e carica di emozioni. Sentiva che pian piano lo stava attirando a sé, ma la situazione di dormiveglia in cui si trovava lo teneva ancora ben ancorato al suo letto, immobile, inebriandosi solo della melodia che, nonostante fosse ben marcata e distinta, lo cullava dolcemente.

Riuscì ad aprire un occhio, lentamente, che si richiuse con uno scatto alla forte luce bianca che lo inondò.

Che strano, pensò, quando avevo gli occhi chiusi mi sembrava che non ci fosse nessuna luce attorno a me. Me ne sarei accorto se ci fosse stata anche prima.

Con cautela riaprì gli occhi, entrambi, lasciando loro il giusto tempo per adattarsi. Quando ciò successe lanciò un'occhiata attorno a sé e si spaventò da quel che vide. Si tirò a sedere con uno scatto e si guardò attorno ancora, con frenesia.

«Che ca-» disse con un filo di voce, ancora mezzo addormentato.

Si strofinò gli occhi con energia, pensando di avere la vista appannata o che stesse avendo una specie di visione trovandosi ancora per metà in un sogno, ma ciò che vedeva non spariva e lui era ancora lì, sul suo letto che pareva posto sull'acqua, come una sorta di barchetta in mezzo all'oceano. Tutto attorno non c'era nulla se non acqua e ancora acqua, che si increspava sotto i piedi delle gambe del letto. Si toccò il viso, improvvisamente preoccupato che nello stropicciarsi gli occhi avesse per sbaglio sbavato il simbolo di picche che ogni mattina era costretto dal suo leader del dormitorio a rifarsi, ricordando di non essersi struccato la sera precedente, per quanto era stanco, ma, nonostante ripassasse le dita più e più volte, queste non si macchiavano di nero.

Mi sarò sbagliato io e in realtà mi sono struccato ma non lo ricordo?, pensò titubante, prima di accantonare il pensiero, poiché la musica che prima sentiva leggera, aveva all'improvviso alzato il suo volume.

Sollevò la testa nella direzione da cui sentiva che derivasse e notò qualcosa che prima era certo non ci fosse: una porta, in mezzo al nulla. Anch'essa increspava l'acqua come i piedi del letto.

Stavo pur dormendo, ma sono certo che quella prima non ci fosse. Sono forse diventato così stupido che non mi ricordo le cose?

All'improvviso ebbe un'illuminazione.

Sto forse sognando? Potrebbe essere l'unica spiegazione possibile. Si diede un pizzico sul braccio, per constatare la sua supposizione, ma sentì dolore. Ahi! Eppure fa male.

Strofinò piano sul punto dolorante, dopodiché decise di seguire la musica. Se stava diventando così forte era perché voleva che lui la seguisse, no?

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora