Lettera da un ammiratore (Silver) 🌸

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«Oh!»

Silver rimase sorpreso quando aprì gli occhi e si ritrovò davanti un oggetto che prima di appisolarsi non era lì.

Purtroppo per lui, si era di nuovo addormentato durante la lezione di Storia della Magia, stavolta, addirittura, accasciandosi sul banco, e appena era rinvenuto, svegliandosi con un forte senso di colpa per non essere riuscito a seguire, ogni sentimento era stato eclissato dal pezzo di carta piegato con cura, che qualcuno aveva incastrato sotto le sue braccia incrociate sulla quale aveva poggiato la testa. All'apparenza sembrava a tutti gli effetti una lettera, piegata come un origami a mo' di busta, e sulla quale c'era disegnato solo un piccolo cuoricino rosa.

Silver lo prese fra le dita, con cura, e si guardò attorno, provando a capirci qualcosa. L'aula era vuota, persino il professor Trein l'aveva lasciato riposare ed era andato via, probabilmente arreso al suo atteggiamento narcolettico, perciò poteva essere stato lasciato in qualsiasi momento e nessuno poteva aver visto nulla.

Curioso e ancora intontito dal sonno, sbrogliò il foglio, rivelando davanti ai suoi occhi appannati il muro di testo. Iniziò a leggere, rigo dopo rigo, seguendo le parole stilate in una calligrafia sottile e priva di sbavature, soffermandosi su alcune frasi in particolare.

I tuoi capelli sono candidi come i raggi di luna e accendono il desiderio di passare le dita fra di essi.

E ancora:

Quando guardo nei tuoi occhi sento il cuore che impazzisce nel petto.

Presto si rese conto di essersi sbagliato: quella non era una comune lettera, ma una lettera d'amore, in cui qualcuno si stava dichiarando a lui. Man mano che continuava le orbite si strabuzzavano sempre di più.

Infondi una pace e una calma in me che nessun altro è mai stato capace di darmi. Fai sparire ogni mia ansia.

Era una lettera molto appassionata, in cui la persona in questione, con imbarazzo, stava rivelando ciò che gli faceva provare, arrivando persino a scatenare il rossore sulla pelle pallida del ragazzo. Era di una persona molto sensibile, se era capace di dirgli cose come quelle.

Arrivato quasi alla fine si fermò per un attimo, per via di una domanda che si generò in automatico nella testa: "di chi può essere?". Girò il foglio, sperando di trovare il nome sulla facciata esterna, ma non c'era nulla. Riprese a leggere, più in fretta, e terminò il testo, ma anche lì non c'era traccia di una firma, se non una sola singola lettera: (Y).

(Y)... , ripeté fra di sé.

All'istante la sua mente figurò una persona, una ragazza, dai morbidi capelli e dal sorriso dolce e luminoso. Abbassò lo sguardo, sentendo il rossore prendere di nuovo il sopravvento sul viso e le labbra che si piegarono lievemente verso l'alto, sopraffatto dall'inconscio che gli diceva che quella era l'unica risposta plausibile alla domanda. Si rese presto conto di non star ragionando e represse con forza il pensiero, preferendo rifletterci sopra con lucidità, piuttosto che lasciarsi sopraffare dai sentimenti e rimanerne deluso in seguito. Per quanto gli sarebbe piaciuto scoprire che (Y/n) pensava quelle cose di lui e che ricambiasse i suoi sentimenti, non poteva rischiare di illudersi e poi ritrovarsi con il cuore spezzato.

Ricontrollò il foglio, rigirandoselo nelle mani alla ricerca di un altro piccolo indizio che potesse ricondurre al mittente e sperando che quell'indizio urlasse con chiarezza (Y/n), ma nulla era così lapalissiano da dargli la certezza che non stesse ragionando con il cuore. Suo padre aveva proprio ragione quando diceva che i sentimenti erano pericolosi e che potevano distogliere dal vero obiettivo. Sospirò e si alzò dalla sedia, chiuse il quaderno, mettendo la lettera stesa nel mezzo, e abbandonò la classe, per tornare al dormitorio di Diasomnia.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora