Ready Player 1 (Idia) 🔞

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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

» Prompt: Linea (pumpINK)

Sì, il titolo è una citazione.

Erano ore che stavano fissando lo schermo e le dita facevano male per quanto forte pigiavano i tasti dei controller, cercando di averla vinta sull'altro. Di solito Idia è molto silenzioso e tranquillo, ma non adesso che si stava sfidando con (Y/n) a un vecchio videogame di macchine, ritrovandosi a ridacchiare e ogni tanto a urlare. Era nato come uno scherzo, da una parola detta per caso, e ora si erano entrambi accaniti, puntando alla vittoria, super competitivi. Il premio, oltre a potersi vantare di aver battuto l'altro, era poter comandare e obbligare il vinto a soddisfare un desiderio di qualunque genere.

Lei era seduta a gambe incrociate sulla sedia girevole, lui davanti, per terra, nella stessa posizione, entrambi di fronte al computer; accanto a loro, sul letto, erano poggiati un pennarello e una lavagnetta che segnava il punteggio, due a due, e si doveva arrivare a tre per vincere. L'ultima partita era appena cominciata e Idia era in vantaggio. I suoi capelli si erano scaldati un po' troppo, colorandosi in gran parte di arancione, concentrato sullo schermo e determinato a vincere, nonostante non avesse ancora un'idea chiara di cosa chiederle, ma avendo messo in ballo la possibilità di farla vestire come la sua waifu suprema o da neko maid e ghignò eccitato dalla fantasia, mentre sulla pista buttava un fattore rallentante per la macchina avversaria.

«Brutto... bastardo!», ringhiò fra i denti lei, facendolo ridere maligno.

«Eheh, credevi ci sarei andato piano solo perché sei la mia ragazza?», continuò a sghignazzare, concentrato sulla prossima curva.

«Tu ci vai piano con me solo a letto, proprio l'unico luogo in cui non devi», borbottò sconsolata, ma il commento lo fece trasalire e distrarre, portandolo a sbattere contro il bordo, anziché virare.

Nonostante si rimise in carreggiata subito, lo sbandamento non passò inosservato a lei e le venne un'illuminazione su come poteva batterlo. Senza distogliere gli occhi dal gioco, sfilò una gamba da sotto l'altra e la poggiò sulla spalla di lui. Lo sentì irrigidirsi e la sua macchina blu ebbe un altro leggero sbandamento, che però non lo rallentò. Allora lei allungò il piede fino al cavallo e cominciò a muoverlo su di esso, in senso circolare.

«(Y-Y/n)? Che stai facendo?», balbettò con le orbite spalancate, ma rimanendo con le pupille sulla partita.

«Chi, io? Niente», rispose innocente, continuando a strofinarlo nel punto sensibile.

Idia aveva capito il suo obiettivo, voleva distrarlo, ma lui non aveva alcuna intenzione di permetterglielo, nonostante il movimento proprio sul membro che gli stava rendendo difficile concentrarsi. Scosse la testa, strizzò le palpebre, persino si inclinò un po' in avanti, ma la mente si stava offuscando, facendo scivolare l'attenzione dallo schermo al brivido che sentiva salire dal basso, da sotto il posto che con la punta del piede continuava a massaggiare incessante. Si morse le labbra, lasciando che un leggero lamento frustrato sfuggisse e le facesse capire quanto fosse dilaniato dal gesto. Da una parte c'era l'imbarazzo di essere toccato proprio lì, con un ritmo tranquillo, ma che diventava più deciso di minuto in minuto, uniti al piacere che gli stava provocando; dall'altro c'era la determinazione di voler vincere, non per il desiderio che avrebbe dovuto realizzare, ma solo perché non poteva azzardarsi di perdere. Il trucchetto vile che stava utilizzando non sarebbe servito a niente, non le avrebbe permesso di farla franca.

Appena la barra del turbo si riempì, schiacciò la B con tutta la forza che aveva nel pollice e fece schizzare la macchinina sulla pista, ponendo di nuovo una buona distanza con l'avversaria, che per lo stupore smise di muovere il piede.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora