La missione (Jade) 🌸 (🔞)

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Avvertenze: linguaggio un po' scurrile.


Come ci era finita in quel casino se lo stava chiedendo di continuo mentre il bus si dirigeva verso la meta designata. Odiava come poche cose al mondo la situazione in cui si era ficcata con le sue stesse mani e si dava della stupida per essere stata così ingenua. Da un punto di vista esterno non sarebbe sembrata tanto grave, ma il problema era strettamente personale. Si era ritrovata costretta a stipulare un contratto con Azul, ma pensava che fosse stata abbastanza astuta da essersi evitata qualsiasi condizione in cui si sarebbe potuta pentire di aver firmato. Aveva insistito sull'aggiungere la clausola "non le farò fare nulla di scomodo e pericoloso" quando aveva accettato di mettersi ai suoi servigi per una settimana, quindi aveva sospirato di sollievo e credeva di poter dormire sogni tranquilli. Doveva immaginarselo che il polpo l'avrebbe rigirata a suo favore, l'aveva presa troppo alla leggera. Aveva detto "non è una situazione né scomoda, né pericolosa, potete occuparvene voi due", dopo averli convocati nell'ufficio, e così l'aveva incastrata, non avendo nemmeno argomenti efficaci per dimostrargli che invece quella era proprio una situazione scomoda.

Sbuffò sonoramente, affondando meglio nel sedile del bus.

«Manca poco alla destinazione, è innecessario sbuffare in codesto modo».

Lui. Lui era la ragione per cui stava sbuffando. Jade Leech. Poteva sopportare di andare da sola, ovunque dovesse andare, o con Floyd, o persino Azul, ma Jade no. Pure ora che lo guardava la irritava. Aveva sempre quell'ampio e affabile sorriso che era palesemente una maschera fintissima, come la sua intera personalità cordiale e accomodante. Lo odiava.

«Io sbuffo quanto mi pare», rispose stizzita, mettendo un cipiglio più aggressivo sul viso e incrociando meglio le braccia al petto.

Se doveva scegliere uno dei due gemelli con cui relazionarsi avrebbe di sicuro preferito l'altro. Ma in generale Jade era l'ultima persona con la quale voleva relazionarsi, eppure era costretta a recuperare un oggetto per Azul con lui. Non le era stato detto di che cosa si trattasse, solo la murena lo sapeva, e questo la irritava ancora di più.

«Perché mi stai mandando in questa missione se non posso nemmeno avere tutte le informazioni?», aveva protestato nel momento in cui era stata convocata nella sala VIP;

«Perché tu servi per la buona riuscita. Inoltre saresti inutile qui al Mostro Lounge, ho già tutto il personale di cui necessito. Sosterrai Jade sul campo», le rispose Azul continuando a non guardarla, interessato a sfogliare una decina di contratti. «E non ammetto altre domande», aveva sollevato solo gli occhi, irritato nel vedere che era già pronta a replicare.

«Servire per la buona riuscita! Bah!», borbottò fra sé e sé, puntando gli occhi sul paesaggio fuori dal finestrino, per niente interessata a inquadrarlo, lasciando che le macchie colorate le scorressero informi davanti.

Jade la scrutò, per una volta senza sorriso sulle labbra, con un velo sugli occhi, carichi di pensieri di cui (Y/n) non si stava accorgendo. Era troppo impegnata a brontolare e a caricarsi di rabbia perché notasse le sfere eterocrome su di lei e questo diede a Jade la possibilità di liberarsi dai filtri e lasciare che il viso rispecchiasse la mente.

«Lo so che non ti fidi di me»;

«Oh, wow, quanto perspicace», lo interruppe ironica.

«Posso cortesemente capirne il motivo?».

Il motivo... il motivo era così semplice. La sua stessa Magia Unica era la lampante dimostrazione che di uno come Jade non ti saresti dovuto mai fidare. Che razza di magia era quella che ti costringeva a dire tutta la verità a lui se abbassavi la guardia? Era palese che il suo atteggiamento sempre disponibile e composto non fosse altro che una messinscena per portarti vicino al suo obiettivo di soggiogarti e usarti e, in combo con la sua vena sociopatica, lo rendeva l'ultima persona con cui ti saresti potuto aprire. No, grazie! Lei non ci sarebbe cascata, avrebbe mantenuto una certa distanza da lui. O almeno questa era la sua idea. Anche se aveva firmato un contratto con Azul ed era stata costretta a fare da cameriera al locale, aveva sempre evitato con tutte le sue forze di trovarsi in un raggio inferiore di un metro dal ragazzo. E ci stava riuscendo benissimo, fino a quel giorno. Aveva persino conosciuto meglio Floyd e legato con lui, ma Jade no, lui doveva starle lontano. Avrebbero fatto quella missione del cavolo, portato qualsiasi cosa fosse ad Azul e dopo gli avrebbe detto un "addio, a mai più rivederci" e sarebbe sparita dalla sua vista. In fondo era pure l'ultimo giorno in cui l'accordo sarebbe stato valido, dopodiché era libera e avrebbe davvero potuto evitarlo per sempre.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora