Odore (Leona) 🔞

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Avvertenze: questo è un lavoro sequel. Per una migliore comprensione leggere prima "Profumo". In questa fic Reader/MC ha una divisa con i pantaloni.

Questa fic è una richiesta.


Un largo sbadiglio lasciò la bocca di Leona, che non fece nulla per nasconderlo o reprimerlo, mentre camminava dinoccolato per i corridoi della scuola. Era annoiato come mai lo era stato prima e sentiva che gli occhi si sarebbero potuti chiudere da un momento all'altro per quanto era stanco. Era abituato all'attività fisica, si allenava parecchio, ma non era abituato a camminare così tanto per così tante ore al giorno e soprattutto per colpa di un piccolo erbivoro che lo trascinava ovunque.

Quel giorno (Y/n) sembrava contenta. Zampettava per i corridoi pieni di ragazzi che avevano appena finito il pranzo e si dirigevano alle varie attività dei club. Per fortuna lei non ne aveva, quindi non doveva seguirla anche lì, e lui nemmeno, perciò non erano costretti a separarsi. Era circa una settimana che questa stupidaggine andava avanti, da quando Leona aveva odorato uno strano profumo contenente feromoni sulla sua pelle, e non sapeva per quanto a lungo ancora sarebbe riuscito a continuare in questo modo. (Y/n) non gli aveva mai chiesto di seguirla, né lui aveva una ragione valida per farlo; sapeva solo che doveva farlo. L'unica nota davvero positiva di tutta la faccenda erano i sorrisi che ogni tanto l'erbivoro gli strappava giocherellando, e al quale Leona rispondeva stuzzicandola e facendola arrossire. Pur se era un erbivoro, quei momenti giustificavano la fatica che stava facendo.

«(Y/n)? Ehi, (Y/n)!», un ragazzo del primo anno la notò da lontano e si avvicinò entusiasta. «Ehi, (Y/n), ho un favore da chiederti», cominciò, prima di sollevare lo sguardo su Leona e irrigidirsi spaventato.

«Dimmi pure», gli rispose, ma questo scosse la testa.

«No, niente, me ne sono dimenticato. Ciao!», corse via a gambe levate dopo aver intavolato una pessima scusa.

(Y/n) ci rimase male e si rivolse verso il terzo anno triste per chiedergli con lo sguardo cosa avesse fatto di male. Leona era infastidito da quegli occhioni indifesi, ma qualcosa dentro lo costrinse a stringersi nelle spalle. «Sarà solo un altro stronzo». Lei parve stare subito meglio e il leone ringraziò i Grandi Sette che non avrebbe dovuto sorbirsi ancora quella faccia.

Da quando Leona aveva cominciato a starle accanto, per qualche strana ragione, non le si era avvicinato più nessuno, nemmeno i suoi amici stretti, e persino Grim preferiva spesso starle alla larga. (Y/n) aveva iniziato a pensare che fosse lei il problema, ma almeno il leader di Savanaclaw era tanto carino da volerle fare compagnia sempre, persino quando doveva studiare, finendo per passare i pomeriggi insieme in biblioteca, con lui che dormiva sul tavolo e lei che leggeva i testi scolastici.

Leona sospirò ancora, richiamando la sua attenzione. «Sono stanco, voglio tornare in camera», aveva sentenziato con un altro largo sbadiglio e (Y/n) non era certa di come avrebbe dovuto rispondergli. A conclusione dei sette giorni in compagnia, ancora non riusciva a capire se volesse proteggerla o altro, ma di una cosa era certa: che Leona volesse che stessero insieme, e che quindi quando non era lui a seguirla, doveva essere lei ad andargli dietro.

«Vuoi... che venga con te?»

Sulle labbra del leone si formò un piccolo ghigno. «Se l'erbivoro vuole seguirmi...»

Era davvero tanto carino quando faceva così e in sua presenza si sentiva al sicuro, soprattutto nell'ultimo periodo. Era così confortante stargli accanto che per la prima volta non si sentiva in territorio nemico dopo aver varcato lo specchio di Savanaclaw. Pur se diversi uomini-bestia fermavano le loro attività per osservarli mentre gli passavano davanti, (Y/n) camminava senza tremare. Si avvicinò di più al leone, quasi afferrandogli il braccio, solo quando si accorse che quegli sguardi erano un po' troppo insistenti.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora