75. Secondo e terzo giorno di gita

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[Marco] [Martedì 16/04/2019]

Ho sonno, voglio dormire, ma bussano alla porta insistentemente. Sento una voce profonda, ma chi è? Forse è papà. Ah, no, che scemo, non sono a casa, sono in gita... cazzo, la gita! Abbiamo fatto tardi! Ieri sera, dopo la cazzata di Luca e Michi, le ragazze si sono offese e non sono più venute da noi e vabbè, chissene, alla fine è andata pure meglio, Giò ha chiamato Gabriele e gli altri ragazzi e sono venuti da noi, abbiamo parlato fino a tardi, mangiato schifezze e guardato video tutta la notte. Ah, a un certo punto uno dei ragazzi ha tirato fuori la storia che Gabri ha portato delle sigarette! Giovanni l'ha sfidato a dimostrarlo, ma Gabri ovviamente non voleva rischiare a tornare in camera. Gabri ha giurato che le aveva sul serio, ha detto che le ha prese al padre, che fuma un casino e tanto non si accorge se manca un pacchetto. Da noi non fuma nessuno, non so nemmeno com'è fatta una sigaretta... anche Luca sembrava curioso. Comunque il discorso è caduto e nessuno l'ha ripreso. Ci siamo messi a guardare video per tirare, volevamo restare svegli ma poi Giò è stato il primo ad addormentarsi, alla fine gli altri si sono stufati e se ne sono andati. Abbiamo dormito comunque poco... Cazzo, Luca, svegliati... scuoto mio fratello, continuano a bussare. Vado ad aprire, anche se sono in mutande, non ho messo il pigiama, tanto dalla voce non sembra una ragazza. Apro ed è il prof quello dell'altra classe, non ho capito come si chiama, alza la voce e mi rimprovera per aver aperto in mutande, poi vede che dietro di me dormono tutti e comincia a urlare. Buon giorno a tutti...

* * *

Dopo una mattinata di altre chiese, che palle, ci hanno portato a vedere le piazze del centro, a pranzo abbiamo mangiato il panino con la porchetta, c'era un tale casino a Campo de' fiori, ma è stato bellissimo. Dopo pranzo temevo che ci toccasse ancora qualche altra chiesa e invece, che sorpresa: siamo liberi! Pomeriggio di shopping, basta che non ci allontaniamo dal corso e che entro due ore torniamo tutti al luogo dell'appuntamento. Finalmente cavolo! Dico a Giò di chiamare Gabri e andare tutti quanti insieme, Michi dice invece di uscire con le ragazze, gli diamo tutti del cretino: shopping con le ragazze, ma scherzi?!

Alla fine Gabri non risponde e siamo i soliti quattro, io Luca Giò e Michi, poi però Giò perde troppo tempo in un negozio, mi rompo ad aspettarlo, Michi rimane e io me ne vado solo con Luca, troviamo il Disney Store, c'è la coda per entrare ma chissene, voglio una maglietta nuova della Marvel, Luca vuole qualcosa di Star Wars, restiamo, aspettiamo e alla fine ce la facciamo, siamo dentro! Abbiamo poco tempo, c'è troppa roba da guardare. Lasciamo perdere giochi e cose simili, costano troppo e non c'è spazio in valigia, anche se Luca vede una tazza e insiste per prenderla. Mi viene in mente di comprare una tazza a papà, ma Luca dice che tanto papà non ne capisce niente di supereroi, allora penso a Ricky, magari gli fa piacere, però Luca mi ricorda che preferisce la DC ma qui al Disney Store c'è solo Marvel, alla fine decidiamo di prendere due tazze di Star Wars, per Ricky e Giulio, per papà niente, gli restano i souvenir comprati ieri, i magnetini per il frigo, uno per papà e uno per mamma. Troviamo due magliette che ci piacciono, abbiamo la stessa misura quindi io ne provo una, lui ne prova un'altra e se va bene le scambiamo, facciamo sempre così. Ai camerini però c'è da aspettare e abbiamo poco tempo. Finalmente viene il nostro turno, si libera un camerino e subito entro, ma Luca mi segue ed entra con me, ah, al solito. Gli dico di aspettare, tanto è il prossimo, ma non ha voglia, dice che è tardi, e tanto dobbiamo cambiarci solo la maglietta, e va bene, tiro la tendina, dentro è piccolo e ci muoviamo male ma va bene, le magliettine vanno bene, almeno, mi rimetto i miei vestiti ma quello scemo di mio fratello comincia a farsi foto allo specchio a petto nudo, ma che fai, guarda che ci sono anch'io nello specchio! Si lamenta, dice sempre che sono come papà, che palle, mi dà un fastidio sentirmelo dire, non è vero che sono come papà, sbotto, non sono per niente come papà, ma Luca lascia perdere, tira la tendina ed esce, mi affretto e lo raggiungo, andiamo alla cassa, un'altra coda...

Le nuove regole di papà (vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora