58. L'amico dei gemelli

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[Papà] [Sabato pomeriggio 30/03/2019]

I giorni scorrono veloci.

Il primo mese di sculacciate mi è sembrato non finire mai. Ogni giorno è come se fosse durato, non so, 36, 48 ore... ci sono stati giorni in cui mi sono ritrovato a sculacciare in un sol colpo tre dei quattro ragazzi. C'è stato un giorno in cui ho impartito ben cinque serie di sculacciate. Da quando ho condiviso il bilancio del primo mese di sculacciate, però, sembra che finalmente il tempo abbia ripreso a scorrere alla consueta velocità. Sembra ieri, che ho riunito i ragazzi attorno al tavolo della cucina, presentando, a ognuno di loro, il conto di un mese di capricci, punizioni e sculaccioni. Eppure è passata una settimana. Una settimana liscia, senza troppi capricci – i ragazzi son sempre ragazzi – ma senza punizioni, pianti, sculacciate. A parte, be'... la sculacciata del piccolo, con quella sua mastodontica bugia, la corsa in ospedale, e tutto quanto. Ma anche quella è passata e negli ultimi tre giorni abbiamo goduto di una ritrovata routine.

Anche questo, si è trattato di un processo per gradi. Prima la fine delle confische, quindi la ripresa delle attività sportive, delle uscite serali per Riccardo, poi le visite agli amici, lo shopping. Nel riprendere la nostra solita routine, i ragazzi non hanno dimenticato che le sculacciate ormai fanno parte della nostra quotidianità. Se anche hanno inteso vivere le prime settimane come in un tempo sospeso, congelato, in attesa che questa 'trovata' delle sculacciate venisse abbandonata, a un certo punto devono essersi arresi all'evidenza. E così hanno ripreso le loro attività sociali, i pomeriggi di studio dai compagni, le sessioni di gioco, on-line o a casa degli amici.

Proprio il bisogno di relazioni sociali, da parte dei gemelli, mi ha fornito l'occasione per aggiungere un altro tassello, spostare ancora più in là il limite del lecito, nel mio regime punitivo. Non solo l'aver contattato il mio amico Giorgio mi ha dato l'input necessario a confidarmi – la prima volta che ho comunicato a qualcuno che conosco che ho iniziato a sculacciare i miei figli! –, ma la scoperta che Marco, peraltro all'insaputa di suo fratello Luca, ha confessato al comune e migliore amico Mattia che adesso le prendono, mi ha permesso di accelerare i tempi e di apprestarmi a mettere a segno un altro colpo. Se Mattia – e dietro di lui suo padre Giorgio – hanno accettato come parte della nostra vita quotidiana e familiare l'uso delle punizioni corporali, è solo questione di tempo prima che i miei figli si ritrovino a prendere le sculacciate in presenza di un membro esterno alla famiglia. Un dettaglio che pur non aggiungendo nulla alla dimensione fisica della punizione, incide notevolmente sulla dimensione psicologica.

L'idea di sculacciare i miei figli davanti a un testimone adulto, a dire il vero, mi mette addosso una forte sensazione di disagio. Del resto, per un intero mese è stato un segreto che ho esclusivamente condiviso con mia moglie – che, d'altra parte, non ha mai assistito alle sculacciate. Averne parlato con Giorgio è già un passo avanti, ma non devo avere ansia di bruciare le tappe. Forse un giorno mi verrà spontaneo rifilare una sculacciata ai miei figli in pubblico, al mare, o magari a un pranzo dai nonni – occasione in cui, spesso, danno il peggio di loro stessi –, ma per il momento mi accontenterò, eventualmente, di spezzare il primo tabù: impartire una sculacciata davanti a un amico dei miei ragazzi.

L'occasione potrebbe essermi fornita oggi stesso. Non che sia impaziente di farlo, ecco. Non che mi metta a cercare il pretesto per alzare le mani a qualcuno dei miei figli. Ma, ecco... diciamo che mi sto preparando all'idea. E sto anche cercando il coraggio e la motivazione adeguata a cogliere l'opportunità, se davvero si dovesse presentare.

Oggi, infatti, avremo il piacere di avere Mattia ospite per tutto il giorno. Dopo due giorni in cui Giorgio ha ospitato la mia numerosa prole, fatta eccezione per Riccardo, mi è sembrato doveroso ricambiare il favore. Del resto, ho anche intercettato i desideri dei gemelli, che non vedevano l'ora di giocare nuovamente con il loro migliore amico, dopo un intero mese in cui sono stati costretti a rinunciarvi.

Le nuove regole di papà (vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora