79. Pasquetta

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[Papà] [Lunedì 22/04/2019]

Un'altra levataccia. Questa volta, però, per un'ottima ragione, al punto da convincere tutti, in casa, ad alzarsi presto senza fare storie.

Quando andiamo a fare scampagnate con Giorgio è sempre così. Un'abitudine che abbiamo da quando eravamo giovani e trascorrevamo così le vacanze primaverili, e che abbiamo mantenuto, un paio di decenni dopo, estendendole alle nostre rispettive famiglie. A volte prepariamo bene qualche giornata avventurosa, in assetto esplorativo, tra le colline, a risalire un fiume, a visitar le grotte. Lo facevamo soprattutto quando eravamo entrambi più giovani e prestanti, quando Giulietto ancora non c'era e avevamo Riccardo e i gemelli, piccolini ma entusiasti e ben disposti. Prendevano le nostre gitarelle come avventure, sulla scia di quelle delle Giovani Marmotte della Disney. Ho regalato loro tutti i manuali, uno per ogni anno, fino a quando hanno compiuto dieci anni, con l'ultimo uscito. Sembra passata una vita, eppure sono solo due anni. Due anni che hanno trasformato quei gemellini, adorabili nella loro mise stile giovani esploratori, in preadolescenti da metropoli.

Oggi, dunque, nulla di complicato e impegnativo, un programma che ripetiamo da qualche anno: scampagnata all'area attrezzata, pic nic e barbecue. Giorgio ha comprato la carne da grigliare, sua moglie Carlotta ha preparato l'insalata di riso – perché non si sa mai, magari la carne non basta! –, a noi tocca portare l'equipaggiamento completo e, soprattutto le bevande. In queste occasioni sfodero sempre la mia richiestissima sangria.

La sola idea di rivedere Mattia basta a motivare i miei figli. Nel caso di Luca, il ricordo ancora bruciante della sculacciata di ieri mattina è un utile rafforzativo. Uno dopo l'altro si alzano tutti, consumano la colazione e vanno a prepararsi. Mi basta passare una sola volta dalla camera dei gemelli per far accettare soprattutto a Luca il divieto di portare videogiochi e console varie. "Portatevi le carte di Uno, al massimo", gli concedo, ma mio figlio replica che si è già messo d'accordo con Mattia, che porterà un gioco da tavolo. Tanto meglio.

Terminati i preparativi, siamo pronti per partire. Imbocco l'autostrada, l'appuntamento con Giorgio è tra mezzoretta di strada. Siamo usciti presto per evitare il traffico, ma un incidente ha paralizzato la tangenziale e poi l'ingresso in autostrada, ed eccoci già incolonnati. Bastano quindici minuti di tragitto a passo d'uomo che, con il caldo, si manifestano anche i primi sintomi della noia e della frustrazione: Riccardo si rifugia nel suo cellulare, i gemelli si annoiano, scambiano messaggi vocali con Mattia, anche lui bloccato in auto un paio di chilometri più avanti, Giulietto, che è senza telefonino, inizia a protestare, chiede attenzione ai fratelli, ma Riccardo è lontano dalla sua portata, mentre ha vicino solo i gemelli, che, d'altra parte, non hanno intenzione di assecondarlo. E così inizia un concerto di lagne, proteste, dispetti tra fratelli. Senza rendermene conto, mi ritrovo a pronunciare una classica frase da film.

"Se non la piantate, vengo là dietro e vi sculaccio uno per uno!". Mia moglie ridacchia nervosa, a sentirmi recitare la parte del papà incacchiato da film americano. Riccardo sbotta, dice qualcosa che ignoro, i gemelli e Giulietto si zittiscono e ricominciano. "Dico sul serio! Accosto l'auto e ve le suono!"

"Ma pensa a guidare, dai!", dice Marco. Caspita, ma che gli sta succedendo? E' vero che le gite scolastiche, a questa età, cambiano un po' i nostri figli, ma non a questo punto! Al massimo tornano che hanno imparato a fumare, ma questo repentino cambiamento?!

"Marco, non rispondere a tuo padre!", lo rimprovera mia moglie, colmando la mia esitazione, perso nei miei pensieri.

"Non mi sta piacendo proprio questo tuo atteggiamento", aggiungo. Il ragazzino sbuffa, incrocia le braccia e incolla la faccia al finestrino. "Marco, sono serio". Esigo delle scuse, non può certo pensare di cavarsela così. Né voglio davvero ricorrere alle sculacciate. Voglio rispetto, non obbedienza forzata dalla minaccia di suonargliele. "Marco!"

Le nuove regole di papà (vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora