[Papà] [Domenica pomeriggio 17/03/2019]
"Giulietto, dai, tocca a te". Il piccolo si alza tremante, ma prosegue nei pochi passi che lo separano dal patibolo, cioè da me. Mi si presenta davanti, diligente e docile. Prendo le sue mani tra le mie, in un gesto affettuoso che spero lo rincuori un po'. "Ti darò le sculacciate con la mano e con la spazzola, e basta. D'accordo?" Il piccolo annuisce, il labbro tremulo, gli occhi liquidi. A sentire nominare la spazzola già è sull'orlo del pianto? Non pensavo. Be', è un bugiardo nato. Ma non fino al punto da fingere una simile reazione corporea.
"Devo... togliere anch'io il maglione?", mi chiede, la voce flebile. Sembra davvero sul punto di scoppiare a piangere. Forse aver assistito alla sculacciata di suo fratello ha lasciato il segno. Be', meglio così, vorrà dire che sarà una cosa molto veloce. Lo guardo, il maglione gli lambisce la parte superiore delle mutandine, degli slip colorati, sfondo azzurro con un motivo di ananas. Davvero curiosi, forse un regalo degli zii che non ricordavo. Ah, no. Ora ricordo: hanno regalato dei boxer uguali a Riccardo, il piccolo li ha visti una volta e ha preteso di averli uguali, poi mia moglie glieli ha comprati, confessando di avere speso non poco. A ogni modo: non ci sarebbe bisogno di fargli togliere il maglione, che gli sta aderente al corpicino, ma decido di riservargli lo stesso trattamento dei fratelli e glielo faccio togliere, rimanendo così in magliettina e mutandine.
Giulietto ha ben imparato la lezione, avendo assistito a quanto accaduto a Luca: ripiega con cura il maglione e lo adagia sulla sedia alla scrivania, accanto ai suoi jeans. Sull'altra sedia stanno invece i vestiti dei gemelli, i jeans identici di entrambi e la felpa con cappuccio di Luca.
Una volta lasciato il maglione, faccio cenno a Giulietto di mettersi in posizione, toccandomi le cosce. L'aiuto a distendersi e a trovare stabilità. Lo sento respirare affannosamente, nervoso. Porto la mano destra al suo sedere e sussulta, un gran scossone che gli fa tremare tutto il corpo. Lo sento ansimare. Durerà veramente poco.
SPANK!!!
Decido di partire in quarta, assestandogli un violento sculaccione al centro del sedere. Con la mia mano, al contrario dei gemelli, riesco a colpire buona parte della superficie delle sue natiche. Il piccolo accusa il colpo e si lascia sfuggire un sospirone. Gli rifilo un'altra sculacciata, eguale alla prima, e il sospirone si allunga fino a diventare un lamento, un sibilo... dirigo una sculacciata alla natica destra e di nuovo, sullo stesso punto. Un singhiozzo spezzato. Mi sposto sull'altra natica, uno, due, tre sculaccioni, e inizia il pianto, prima piano, poi, al terzo colpo consecutivo, un pianto in piena regola, rumoroso, pieno di lacrimoni. Porto la mano sinistra al suo viso, tasto le gote bagnate. Sollevo lo sguardo e lo punto in fondo, verso la schiena di Luca, la magliettina che gli copre appena il sedere in fiamme. Lo vedo rabbrividire, mentre Giulietto singhiozza sonoramente.
Gli mollo un paio di sculaccioni sulle mutandine, prima di decidere di passare oltre. Senza dire nulla, abbasso l'orlo degli slip, non mi curo di tirarli giù del tutto, gli assesto due sonanti sculaccioni sul sedere nudo. Il suo culetto è giusto un po' rosato, ma il piccolo è un fiume in piena, sta scaricando, si vede, tutta la tensione accumulata. Mi fa male sculacciarlo mentre piange così, ma non posso tirarmi indietro.
"Non lo faccio piùùù..."
"Lo so che non lo farai più, piccolo" SPANK! "Non dirai più bugie!" SPANK!
"Noo!"
Va bene. E' il momento di passare oltre. Gli carezzo con forza il sedere. Cerco di spingere più giù l'elastico degli slip, che si arricciano sotto le natiche. Mi aiuto con l'altra mano per liberare il davanti degli slip, schiacciati sotto il suo peso. Mi piego di lato e raccolgo la spazzola. Non appena Giulietto intuisce che userò la spazzola, rafforza il suo pianto. Questa reazione mi risulta davvero inaspettata. E dire che la settimana scorsa se ne è preso di sculacciate.
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Le nuove regole di papà (vol. 1)
Ficção GeralUna anonima città italiana, all'inizio del 2019. Un padre di quattro figli, tra i dieci e i sedici anni, insoddisfatto di sé e della sua politica eccessivamente permissiva, si ritrova costretto a prendere in mano l'educazione dei figli andando contr...