[Papà] [Venerdì pomeriggio 1/03/2019]
"La cintura... vero?"
Annuisco, avverto una punta di sincero dispiacere dentro di me. Non è la cintura a preoccuparmi, però, ma quanto gli dirò tra poco. Intanto, porto le dita alla vita e inizio a slacciare la cintura. Ho deciso che avrei usato quella che indosso oggi. Mi chiedo che effetto faccia a mio figlio, vedere suo padre sfilarsi la cintura dai pantaloni, sapendo che l'avrebbe usata per picchiarlo sul sedere.
Torno indietro, in posizione, vicino al sedere rialzato di mio figlio. Sospiro e decido di sganciare la bomba.
"Riccardo, abbassa le mutande."
"Cosa?!" Mio figlio si solleva sulle braccia con uno scatto isterico. "Cosa stai dicendo?!"
"Mi hai sentito".
Mi guarda sconvolto, trasfigurato. "Ma..."
Annuisco con fermezza.
"Non puoi dire sul serio! E dai, papà!" Non rispondo, ma lo fisso con durezza. "Ho sedici anni!"
"Sì, e capita ancora che ti comporti come un bambino indisciplinato, pensa un po'". Ok, lo sto punzecchiando, lo riconosco.
Riccardo si incupisce, abbassa il volto.
"Cazzo. Tutto questo per riavere il telefono. Allucinante". Ignoro il suo commento, mentre ripiego la cintura su se stessa e la stringo tra le mani. Spero di apparire severo, ma non minaccioso. "Quante?" Mi chiede, implorante. Il suo scatto d'ira è già evaporato.
"Solo sedici. Te ne ho già date tante". Riccardo sospira, forse per il sollievo della notizia. Volta il viso dall'altra parte, forse per nascondere una lacrima. "Le mutande, Ricky". Lo osservo rialzarsi con calma, esitante, il volto cupo e basso. Esita ancora un istante, le mani tremolanti ancorate ai fianchi. "Devi solo scoprire il sedere quanto basta, non è necessario che ti denudi completamente." Gli dico, per invogliarlo. Mio figlio non dice nulla, ma avvicina le dita insicure ai boxer e comincia a tirare giù l'orlo, con lentezza, assicurandosi che si scopra solo il suo sedere, lasciandolo protetto sul davanti.
Un giorno, non oggi, ma un giorno di questi riuscirò a fargliele abbassare. E a togliergliele completamente, imprimendo umiliazione e imbarazzo alla sua punizione. In modo, forse, da rendere più efficace la punizione, riducendo anche il numero di sculaccioni inferti. Meglio colpire il suo orgoglio adolescenziale che il suo sedere.
Riccardo torna in posizione, piegandosi sul bracciolo, le mutande arricciate tra i glutei e le cosce, lo vedo allungare un braccio in avanti, spingendosi con la punta del piede contro il pavimento, per afferrare un piccolo cuscino. Lo porta sotto al petto e lo stritola tra le braccia, in attesa di riprendere la sua punizione. Indugio con lo sguardo sul suo sedere, un mosaico di macchie rossastre di varia intensità. A mia volta, riprendo la posizione di prima, portandomi a pochi centimetri dal suo fianco destro. Con la mano sinistra sposto l'orlo della felpa, scoprendo buona parte della sua schiena. La mano destra stringe la cintura, la porto vicino al sedere di mio figlio, strofino il cuoio sulla pelle nuda. Riccardo sussulta al contatto. Scruto il suo culetto, nudo e ben esposto alla mia vista. Chissà quand'è stata l'ultima volta che l'ho visto. Qualcosa di dolce e caldo mi scivola tra le viscere, mentre immagini di un Riccardo molto più piccolo affollano la mia mente.
CRACK!
"Ouch!" Riccardo si lascia sfuggire un urletto nello stesso istante in cui la cintura colpisce il centro del suo sedere.
CRACK!
Il suono prodotto dal cuoio che percuote la pelle nuda è qualcosa di indescrivibile. Confesso che mi produce uno strano effetto. Ha qualcosa di sgradevole, quasi come unghia su una lavagna. Ma allo stesso tempo, ha un che di stranamente familiare, di nostalgico, persino.
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Le nuove regole di papà (vol. 1)
Fiction généraleUna anonima città italiana, all'inizio del 2019. Un padre di quattro figli, tra i dieci e i sedici anni, insoddisfatto di sé e della sua politica eccessivamente permissiva, si ritrova costretto a prendere in mano l'educazione dei figli andando contr...