85. Primo Maggio

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[Papà] [Mercoledì mattina 1/05/2019]

Primo maggio! Primo bagno al mare! Oh, be', se l'acqua non è troppo fredda... altrimenti: prima gita al mare! Ecco, così può andare meglio.

Salto giù dal letto non appena la sveglia suona. Ho mille cose da fare ma sono impaziente come quando ero ragazzino. Andare a mare mi fa sempre stare bene. Quando ero ragazzino era l'unica cosa che mi convincesse ad alzarmi presto, in effetti.

Lascio che mia moglie dorma ancora un po' e mi precipito in bagno, per radermi e lavarmi, ma uscendo in corridoio noto che dalla porta socchiusa della camera di Ricky e Giulietto proviene della luce. Una luce tenue, ma intervallata da ombre, come ostacolata dal passaggio di qualcuno in camera. Mi avvicino, scosto piano la porta, riconosco la figura di Riccardo che si muove nel buio.

"Già in piedi?", domando a voce bassa, il piccolo dorme profondamente e apparentemente indisturbato nel suo lettuccio.

"Cazzo, mi hai fatto spaventare!", esclama quell'impiastro di mio figlio, disturbando il fratello, che si gira nel letto, lamentandosi.

"Shhh!", gli intimo di far piano. "Non svegliare tuo fratello".

"Sei tu che mi hai spaventato!", ribatte mio figlio, a voce bassa.

"Ma che fai già sveglio?"

"Mi sto preparando le cose", ammette.

"Ah, te l'avevo detto di farlo ieri sera!", lo rimprovero.

"Non cominciare", replica stizzito. Be'... almeno ha imparato la lezione. Se non ti prepari la borsa per il mare la sera prima, l'indomani mattina ti svegli prima e provvedi. Non posso rimproverarlo ulteriormente.

"Vabbè, vedi di non svegliare tuo fratello", gli dico alla fine, congedandomi.

Riprendo i miei propositi, esco dalla camera e vado verso il bagno. Senza più imprevisti o interruzioni provvedo a lavarmi, radermi e togliermi così di dosso qualche anno. Quando ne riemergo, la casa è molto più movimentata: si sono svegliati tutti. I gemelli ciondolano per il corridoio, aspettando che la colazione sia pronta – sento odore di frittelle provenire dalla cucina – il piccolo si agita nella sua stanza, parlando col fratellone, la voce esagitata, squillante, fende il silenzio della mattina.

Lascio che ognuno provveda alle proprie cose. Mi vesto, ricontrollo la borsa preparata, il cambio di costume, un telo di riserva, poi passo in cucina e mi unisco ai miei figli, prima che consumino tutta la colazione, ma non faccio in tempo a sedermi a tavola che uno dopo l'altro i ragazzi si allontanano, piatto in mano, frittella in bocca, andando verso i divani, a guardare la TV. Resto con mia moglie, che sorride divertita.

"Che faccia che hai", mi dice, ridendo. "Un cucciolo abbandonato".

"Ma che dici", replico un po' imbarazzato. "Ce n'è caffè?"

"Sì, l'ha fatto Ricky". La guardo versarmi un po' di caffè in una tazzina.

"Ottimo, caffè bruciato per cominciare la giornata!", ridacchio.

"Guarda che ti ho sentito!", sbotta mio figlio, al di là dello schienale del divano. Io e mia moglie ne ridiamo, lui gioca a fare l'offeso. Ordinaria amministrazione.

Il resto della mattina prosegue velocemente. Come formichine operaie ci aggiriamo per la casa ultimando i preparativi. Quando, finalmente pronti, ci raduniamo in sala, vicino alla porta d'ingresso, abbiamo una tale quantità di borse che sembra stiamo per fare un trasloco.

"Prima di andare, un controllo e un discorsetto", dice mia moglie, prendendo l'iniziativa. Io sono troppo impegnato a mantenere in piedi gli ombrelloni chiusi. E non mi devo scordare di prendere qualche sedia giù dal box. Per fortuna essendo una famiglia numerosa abbiamo un'auto piuttosto grande anche per tutte queste cose da portare...

Le nuove regole di papà (vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora