[Luca] [Domenica sera 14/04/2019]
Non ci posso credere! Ancora! Un'altra ancora! E che cazzo! Papà sta veramente esagerando, adesso. No, col cavolo che questa volta cedo! Non m'interessa cosa dice, può anche vietarmi di andare in gita, domani, può dire quello che vuole, ma questa volta no, basta! Abbiamo subito abbastanza, adesso gli faccio vedere io!
Pensavo questo, mentre papà insisteva, continuava a parlare, a ripetere questa storia che è meglio prevenire che curare. E invece...
E invece, entro nella camera di Ricky e scoppio a piangere.
Dopo che sono uscito dalla mia stanza, lasciando Marco da solo – speravo mi seguisse e invece è rimasto –, non sapevo cosa fare. Mi sono chiuso in bagno a cercare di calmarmi, poco ci mancava che tiravo un pugno allo specchio. Ho pensato di andare a parlare con mamma ma l'ultima volta che ci ho provato ho capito che su questo argomento delle sculacciate appoggia sempre papà. Così sono uscito dal bagno e sono scappato in camera di Riccardo.
"Che succede? Che hai combinato?", mi chiede mio fratello, alzando gli occhi. Sta seduto sul letto, la chitarra in mano. Non vedo Giulio, per fortuna, sarà in salone dalla mamma.
"Niente!", rispondo, tra le lacrime. Respiro, respiro... "Niente, è questo il punto!", aggiungo, ma non riesco a fermarmi, singhiozzo e sospiro, le lacrime mi bagnano gli occhi, me li strofino, quasi non ci vedo.
"Ma che significa?!", dice Ricky, che nel mentre posa la chitarra e si alza, mi viene vicino.
"Eh!", sbotto. Mi strofino ancora gli occhi, Riccardo mi passa un fazzoletto, meglio. "Chiedilo a papà!", sbotto. "Ora vuole... sculacciare pure noi... senza che abbiamo fatto niente", finisco la frase, ma mi manca il respiro.
"Siediti", mi dice, spingendomi sul letto. "Cazzo, ma è serio?", mi chiede, ma non riesco a dire nulla, sto lottando per smettere di piangere, non so nemmeno perché sto piangendo, ero così arrabbiato cinque minuti fa! "Ma che ti ha detto scusa?"
In due parole gli racconto cos'è successo. Si siede sul letto accanto a me e ascolta. Un po' riesco a calmarmi. Gli ripeto cosa ha detto papà, tutto il discorso sul fatto che combineremo per forza qualcosa, gli dico anche dei fumetti e del Nintendo in valigia, che forse vuole punirci in realtà per questo, ma allora perché non lo dice e basta?!
"Be'", riprende Riccardo, quando ho finito di raccontare. "Forse non ha tutti i torti, sai".
"Vaffanculo pure tu!", sbotto. Mi alzo, è il solito, che cretino, pensavo di trovare aiuto e invece no!
"Guarda che so bene cosa succede nelle gite delle medie"
Mi fermo, mi volto e lo guardo. "Che palle, non ti ci mettere pure tu!"
"Io ho fumato per la prima volta alla gita della seconda". Non lo sapevo. E quindi? Siccome l'ha fatto lui lo faremo anche noi? Ma che discorso è? Forse se Riccardo ragiona così allora anche papà...
"E allora? Che me ne frega? Problemi tuoi, che c'entro io!"
"Vabbè allora continua a frignare".
"Non sto frignando!"
"Invece sì! Guarda come fai per una sculacciata!"
"Ma non è giusto!"
"Non c'è nulla di giusto al mondo".
"E che dovrei fare allora?!"
"Vuoi il mio parere? Prenditi la sculacciata e poi goditi il viaggio".
"Che palle che sei!"
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Le nuove regole di papà (vol. 1)
Ficción GeneralUna anonima città italiana, all'inizio del 2019. Un padre di quattro figli, tra i dieci e i sedici anni, insoddisfatto di sé e della sua politica eccessivamente permissiva, si ritrova costretto a prendere in mano l'educazione dei figli andando contr...