73. Tutto accade nel momento sbagliato

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[Papà] [Lunedì 15/04/2019]

Ho sonno per tutta la giornata. So che sembra una lamentela ridicolmente comune e superflua, ma davvero, questa settimana comincia in salita. Forse è colpa del finesettimana, che anziché darmi ristoro mi ha ulteriormente prosciugato di energie. La sbornia notturna di Riccardo, i preparativi dei gemelli, e tutte quelle sculacciate... mi sono scelto il momento sbagliato per sperimentare con i diversi tipi di sculacciate, da quella di mantenimento a quella preventiva. Chi avrebbe immaginato che in un solo giorno avrei dovuto impartire tutte quelle sculacciate?

Come se non bastasse, stamattina mi sono alzato prestissimo per accompagnare i gemelli alla stazione centrale. Per fortuna, forse per l'entusiasmo, non ho faticato a tirar fuori dai loro letti i miei figli e li ho consegnati in stazione in orario, anche se c'era già un bel gruppo di genitori con i loro marmocchi, tutti mattinieri, o impazienti, forse.

Una volta che li ho lasciati – o, per meglio dire, che mi sono subito scivolati tra le dita, andando a incontrare i loro compagni –, mi sono brevemente soffermato con i docenti accompagnatori, per poi allontanarmi di poco, prendere un altro caffè al bar della stazione e infine tornare indietro. Alla fine, sono pure arrivato in anticipo a scuola. E, tra il sonno e tutto quanto, non ho nemmeno preso consapevolezza che per tre giorni non avrei avuto i gemelli per casa.

Me ne rendo conto man mano che fa giorno, che passa l'ora di pranzo e ci ritroviamo in due a tavola, io e Giulietto, mentre Riccardo si fa attendere ben oltre l'orario atteso – ma almeno questa volta ha avvisato del ritardo. E poi il pomeriggio, che silenzio. Mi assicuro che il mio maggiore stia bene, che abbia seguito attentamente le lezioni e che non abbia più strascichi della sbornia. Gli ordino di fare studiare il piccolo – a mo' di ulteriore punizione – e poi di badare ai propri compiti e tanto basta per assicurarmi calma e silenzio in casa, i miei figli in camera, io nel mio studio, ma fissare lo schermo è così soporifero e alla fine cedo al sonno e raggiungo il letto...

Mi sveglia Riccardo, non capisco bene, poi realizzo di essermi addormentato di pomeriggio, mi raddrizzo di colpo, temendo di aver fatto tardi. Riccardo me ne dà una conferma, ho dormito profondamente, si vedeva che ero stanco, mi dice, con una velata preoccupazione, forse un malcelato senso di colpa, forse riconosce che se sono stanco è anche colpa sua, per lo sforzo richiesto nel prendermi cura di lui lo scorso weekend. Mi alzo, Riccardo se ne torna a fare i compiti, dice di essere passato mentre andava a fare merenda – suona quasi una giustificazione preventiva – e mi rendo conto di aver dormito più di un'ora, un'ora e mezza quasi. Caspita, ma è tardissimo! Devo accompagnare i gemelli in piscina! Se non che... i gemelli sono in gita, è vero. A proposito dei gemelli, non ne ho più avuto notizie! Chiamo Luca, non risponde, e quando mai, non c'è una volta che usa quel telefono per fare l'unica cosa utile. Chiamo Marco ma subito blocca la telefonata, ma che caspita?! Qualche secondo e mi arriva un messaggio su WhatsApp.

Non possiamo rispondere, siamo in una chiesa, non puoi capire che noia, ma Roma è tutta così?!

Sorrido. Dovrei fare il papà noioso e rimbrottarlo, spiegargli la bellezza e la grandiosità del patrimonio architettonico e culturale della Capitale... ma il messaggio di mio figlio mi ha messo di buon umore, sento come qualunque barriera sia stata posta ieri, con la sculacciata non richiesta, è stata abbattuta. Oppure, be', non c'è mai stata.

Aha, tranquillo, se non potete rispondere va bene, basta che mandate sempre un messaggino. Comunque per fortuna a Roma c'è ben altro, ma... mi sa che ti toccano le chiese. Occhio all'acqua santa, magar vogliono provare a farti diventare santo!

A stretto giro, la risposta di mio figlio:

Che scemo! Ah, finalmente ci stiamo muovendo, stiamo uscendo. Se ci fanno uscire da una chiesa e ci fanno entrare in un'altra giuro che do di matto.

Le nuove regole di papà (vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora