[Papà] [Sabato pomeriggio 30/03/2019]
Avanzo verso il corridoio, passo a fianco di Riccardo, che è rimasto fermo, inebetito. "Tieni Giulietto con te", ripeto, senza aspettarmi una risposta. Un passo oltre e sono nel corridoio, pronto a somministrare una nuova serie di sculacciate.
Innanzitutto, vado dritto fino al bagno, a prelevare il solito asciugamano. Quanto agli strumenti, non ho intenzione di ricorrere a una sessione lunga e severa, come quella cui ho sottoposto Giulietto, qualche giorno fa. E' più un atto dimostrativo. Del resto, non voglio spaventare Mattia. E potrei adoperare i più implacabili strumenti di tortura, ma nulla regge il confronto con l'esposizione dinanzi al loro amico. Decido quindi di ricorrere alla paletta da ping-pong, al sicuro nell'armadio dei ragazzi.
Preso l'asciugamano, non mi resta che varcare la soglia della camera dei gemelli e affrontare di petto la questione. La porta è chiusa, non busso né mi annuncio, la apro senza troppa energia, cerco di mostrarmi risoluto ma non severo né in preda all'ira, nulla che possa spaventare seriamente i tre monelli. Ma mi basta farmi vedere con l'asciugamano in mano per far trasalire, come a comando, i gemelli.
Chiudo la porta alle mie spalle e osservo la scena. Il silenzio è piombato nella cameretta, spezzato solo dalla fastidiosa musichetta del videogioco in tv. Luca sta seduto sul pouf, tra Marco, alla sua destra, e Mattia, alla sua sinistra, cioè dietro di lui, dal mio punto di vista. Faccio qualche passo di lato, così posso vederli tutti in faccia.
"Che intenzioni hai?", esordisce Luca, gli occhi fissi sull'asciugamano. La voce è decisa, ma percepisco un guizzo appena di apprensione. Marco è muto, il viso scuro. Sa bene cosa sta per accadere, ma soprattutto, sa bene che accadrà, qualunque cosa facciano, poco importa. Le prenderà davanti a Mattia.
"Scusami, Mattia, per il pessimo spettacolo che adesso ti daremo, ma c'è una certa faccenda che dobbiamo affrontare". Il ragazzino sussulta a sentirsi chiamato in causa, alza gli occhi ma poi li riabbassa, imbarazzato. Forse ha capito la gravità della situazione – del resto, ha saputo ogni cosa, per bocca di Marco.
"Ma non abbiamo fatto niente!", sbraita Luca, agitando le braccia, il controller della playstation stretto nel pugno. "E poi lascia stare Mattia!". Decido di ignorarlo.
"Marco, ripetimi le regole che ho stabilito per oggi".
"Papà...", esordisce, titubante. "Dai... per favore..."
"Luca, ripetimi le regole stabilite, visto che tuo fratello tentenna". Sposto lo sguardo su di lui, roso di rabbia, di vergogna, chissà quali e quanti sentimenti esattamente. Come Riccardo, Luca si scalda subito. "Sto aspettando e sto perdendo la pazienza!", tuono, così forte che Mattia rabbrividisce.
"Papà, hai ragione, scusaci", riprende Marco.
"Non mi interessano le scuse". Decido di cambiare strategia. "Vedi, Matti, i miei ragazzi stanno crescendo un po' così, di testa propria... al contrario di te che sei un bravo ragazzo, tuo papà me lo dice sempre". Il ragazzino arrossisce, ma mi segue con lo sguardo, mentre comincio a camminare per la stanza, a piccolissimi passi. "Ho dovuto ricorrere a tutti i mezzi possibili per raddrizzarli. Sono in due, ma fanno danni come se fossero quattro, otto... hanno bisogno di regole, continuamente. Ora, ragazzi, dite a Mattia quali sono le regole di oggi".
"Ma... io non lo sapevo", mi sorprende Mattia, prendendo la parola. Si volta verso Marco, cerca, chissà, uno sguardo di complicità, di sostegno? "Non sapevo di queste regole".
Scuoto la testa. "Tranquillo, Matti. Sono i tuoi amichetti, qui, a essersi impegnati a rispettare le regole. Dico bene, ragazzi?". Peccato che né Luca, né Marco, decidano di parlare o di sostenere il mio sguardo. "Guarda come si sono fatti timidi, da non crederci, eh?". Mattia ridacchia nervosissimo. "Marco, avanti. Non deludermi", aggiungo, cercando di giocarmi una carta fortemente emotiva.
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Le nuove regole di papà (vol. 1)
Ficción GeneralUna anonima città italiana, all'inizio del 2019. Un padre di quattro figli, tra i dieci e i sedici anni, insoddisfatto di sé e della sua politica eccessivamente permissiva, si ritrova costretto a prendere in mano l'educazione dei figli andando contr...