[Papà] [Venerdì pomeriggio 8/03/2019]
"Non farmi male."
Le sue parole mi trafiggono, ma devo proteggermi dietro lo scudo del genitore severo. Un pezzo di equipaggiamento che non mi appartiene, ma che ho decido di adottare. Mi alzo di scatto, non riuscendo a trovare alcuna risposta alla sua richiesta, che così scivola via, nel vuoto tra le parole. Mi volto, mio figlio si morde un labbro, mi fissa curioso, lo sguardo però è spento, velato.
"Facciamo come la prima volta, ok? Prendi il cuscino e spostalo al centro, sul letto. Poi distenditici sopra". Indietreggio di qualche passo, facendo largo a mio figlio, si solleva pesante, poi esegue diligente, in silenzio, il compito. Non ci sono scatti nervosi nei suoi gesti, non c'è impazienza, sembra quasi un gesto naturale.
Seguo mio figlio nei suoi movimenti e quasi mi dimentico dei miei propositi, delle mie risoluzioni. Solo una volta che Riccardo si accomoda sul letto, stendendosi sopra il cuscino, mi rendo conto che ha ancora le mutande addosso. Be'... forse è meglio così. Forse ho temporeggiato, per non dover affrontare l'angosciosa questione: ordinare al mio adolescente di rimuovere le mutande e denudarsi davanti a me. Così disteso, come già è successo, non avrò problemi a ordinargli di abbassare i boxer e scoprire il sedere. Infatti, è quanto gli dico di fare, in poche parole. Riccardo sembra aspettarselo, infatti esegue l'ordine senza fiatare. Inarca leggermente la schiena, solleva il pube, spingendosi con i piedi che premono sul letto, fa scivolare le mutande ben al di sotto delle cosce, giù fino alle ginocchia, poi si lascia ricadere pesantemente. Il suo volto scompare tra le lenzuola, il capo piegato nella direzione opposta a me, lasciandomi la sua nuca, che intravedo oltre il cappuccio spiegazzato della sua felpa. Che strana visione, un adolescente completamente nudo dalla vita in giù, ma regolarmente vestito nella parte superiore del corpo.
Mi avvicino, uno, due passi, l'esitazione lascia il posto a una ritrovata fermezza, quasi il ruolo di genitore castigatore aderisca alla mia pelle, donandomi una risolutezza che non pensavo di possedere, proprio io, che di fronte allo scandire della vita dei miei quattro figli mi sono sempre sentito spaesato, come se nulla di tutto quello che caratterizza le loro vite mi fosse mai appartenuto. Meccanicamente, slaccio la cintura, la sfodero in un gesto netto, un suono pulito, preciso, un brivido che percorre la colonna vertebrale di mio figlio. Non dico nulla, non oso dire nulla. Piego la cintura in due, il tintinnare della fibbia in metallo annuncia quanto sta per accadere. Sollevo la cintura e la abbatto sulle natiche di mio figlio.
CRACK!
Ritiro il braccio, una striscia rosata comincia a venire in superficie, trasversale, molto diagonale.
Riccardo si scuote sotto i colpi, si agita sul letto. Aspetto che torni in posizione, prima di sferrare un'altra coppia di scudisciate. Mio figlio ringhia, stringe i denti, posso quasi sentirli digrignare.
CRACK!
"Siamo a metà". La mia voce, dura, risuona nella stanza. Mi appare così estranea.
Riprendo ad agitare la cinghia, il sedere di Riccardo è già un campo di battaglia. Al decimo colpo, mio figlio stringe la presa ma non fiata. Undici, dodici... un sussulto appena. Da un lato, sono orgoglioso della dimostrazione di disciplina e coraggio che sta mostrando. Avrebbe tutte le ragioni per odiarmi, imprecare, insultarmi e urlare a più non posso. Ma forse non è coraggio, non è disciplina, ma ostinazione, la ferrea volontà di non lasciarsi ferire, di respingere al mittente questi ingiusti colpi.
CRACK!
Tredicesimo colpo di cintura. Il suono riecheggia tetro nella stanza. La cintura è calata più in basso del solito, prendendo un angolo della coscia destra. Riccardo ha sollevato di scatto la testa, ha sibilato, stringendo i denti. Perché lo fai, amore mio? Cosa vuoi dimostrarmi? Lasciati andare. Abbraccia le tue emozioni, sfogati.
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Le nuove regole di papà (vol. 1)
Ficción GeneralUna anonima città italiana, all'inizio del 2019. Un padre di quattro figli, tra i dieci e i sedici anni, insoddisfatto di sé e della sua politica eccessivamente permissiva, si ritrova costretto a prendere in mano l'educazione dei figli andando contr...