[Papà] [Domenica pomeriggio 24/02/2019]
Esco dalla camera dei gemelli, il contenitore già abbastanza pesante e ripeto il rito, busso con la punta del piede sulla porta. Mi apre Giulietto, sorpreso, lo sorpasso e mi affretto a poggiare il contenitore sulla scrivania, posizionandolo platealmente sopra la pila di fumetti di Riccardo, che protesta con un'esclamazione, a pochi centimetri da me, seduto malamente sulla sedia, intanto a leggere, le cuffie alle orecchie.
"Ma che cazz –"
"Nuovo corso d'opera. Non voglio ripetermi e non voglio aver a che fare con le vostre lagnanze. Per spiegazioni, chiedete ai gemelli. La faccio breve: tutti i vostri giochini, dispositivi e cellulare sono confiscati fino a nuovo ordine!".
Ovviamente esplode il caos. Giulietto mi saltella intorno, protestando. Riccardo, che pur rimane nella sua posizione sgraziata sulla sedia, si limita ad abbassare le cuffie e a lanciare proteste a caso.
"Ma che significa?!"
"Riccardo, credo di avere parlato la tua stessa lingua. Ve l'ho detto ieri. Al di là delle sculacciate, siete in punizione. Non potete uscire. I vostri oggetti sono confiscati fino a tempo indeterminato. Imparerete il valore delle cose, imparerete che nulla è dovuto e che i giochi, la playstation, il cellulare, vi dovrete guadagnare e meritare ogni cosa. E' tutto".
"Ma che cazzo!" Sempre molto platealmente, Riccardo sbraita, sbatte per terra il fumetto e si alza.
"Ecco, è proprio questo di cui parlo." Dico con un filo di nervosismo nella voce. Indico l'albo a fumetti gettato a terra, le pagine spiegazzate contro il pavimento. "Ti farò imparare a dare valore alle cose, a costo di sculacciarti ogni giorno!" La frase mi esce fuori con un ruggito.
"Ma certo!" Esclama lui, sprezzante. "Ogni scusa è buona per sculacciare i tuoi figli!" Allarga le braccia con fare teatrale. "Vecchio pazzo e sadico." Mugugna tra i denti. Eppure, sia io che Giulietto, che lo osserva sconvolto, riusciamo benissimo a sentire le sue parole.
"Ripetilo se hai il coraggio!" Gli urlo. I toni della discussione si stanno accendendo rapidamente, mentre sento la rabbia ribollirmi dentro.
"Ho detto," la voce squillante, arrogante, "che sei un vecchio pazzo e sadico". Scandisce bene le parole, accompagnandole a un gesto della mano.
Mi avvicino a passi nervosi, affrettati. Mi inchiodo a pochi centimetri dal suo viso, lo fisso duro e severo. Mio figlio mi restituisce lo stesso sguardo. Sono accecato dalla rabbia e mi dimentico che Giulietto sta assistendo alla scena, sicuramente preoccupato.
"Una possibilità". Gli dico a denti stretti, fiatandogli in faccia. "Ti do una sola possibilità di scusarti, prima di punirti per il resto dei tuoi giorni".
"Non se ne parla!" Replica, arrogante come sempre.
Getto uno sguardo alla mia sinistra, guardo il ripiano della scrivania. Albi a fumetti di dimensioni e spessore variabili, sparsi sul ripiano. Torno a guardare mio figlio, che sorride sprezzante, convinto di avere vinto la partita. Ricambio il suo sguardo con un'occhiata di sfida, mentre allungo il polso sinistro e afferro il primo fumetto che trovo sotto mano. Lo porto davanti a me, me lo passo tra le dita, saggiandone lo spessore, la solidità della copertina plastificata, lucida e liscia. Lo arrotolo tra le mani, mentre Riccardo mi guarda in cagnesco.
"Che stai facendo? Così lo rovini!"
Non rispondo, ma approfitto di quel momento, in cui mio figlio sembra aver abbassato la guardia, e agisco, fulmineo. Allungo la mano destra, sfioro la spalla sinistra di Riccardo, che mi sta di fronte. Mio figlio si ritrae spontaneamente, ma indugio sul movimento, afferro con forza l'avambraccio e lo tiro verso di me, poi, ruotando leggermente, faccio in modo di spingerlo giù, verso il ripiano della scrivania. Riccardo, preso alla sprovvista, cede all'imposizione di forza del mio gesto, riesce solo a portare le mani davanti al torso e ricadere su di esse, i palmi premuti contro il tavolo. Non perdo tempo, sollevo la mano destra che tiene stretto il fumetto arrotolato e lo abbatto sul sedere di mio figlio.
STAI LEGGENDO
Le nuove regole di papà (vol. 1)
Ficción GeneralUna anonima città italiana, all'inizio del 2019. Un padre di quattro figli, tra i dieci e i sedici anni, insoddisfatto di sé e della sua politica eccessivamente permissiva, si ritrova costretto a prendere in mano l'educazione dei figli andando contr...