61. L'alto costo delle promesse

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[Papà] [Lunedì pomeriggio 1/04/2019]

Qualcuno potrebbe pensare sia un pesce d'aprile. Potrei forse farmi passare per un papà particolarmente scherzoso, che ha abituato i propri figli a un senso dell'umorismo un po' particolare. La verità è che il destino è beffardo e ha scelto questo giorno per spingermi a fare un po' di shopping... alternativo, diciamo così.

La verità è che questa settimana iniziano i ricevimenti dei genitori nelle scuole dei miei figli, in occasione, anche, della pubblicazione delle pagelline di metà quadrimestre. Un'altra difficile sfida che mi devo approntare ad affrontare.

Così, mi sono ritrovato a uscire, in cerca di... strumenti adeguati alla nuova sfida. Già da un po' ho questo pensiero in mente: ho usato il righello così tante volte, ultimamente, che rischio di romperlo. Mi sono appuntato mentalmente di comprarne di nuovi. Be', finalmente mi sono deciso.

E' davvero strano entrare in una vecchia e fornita cartoleria, una delle ultime rimaste nel quartiere, e prendere in esame tutti i righelli esposti. Lunghi, corti, larghi, stretti. Di plastica trasparente o colorata. Di legno. Li maneggio uno a uno, nell'indifferenza generale dei clienti e del negoziante. Dall'esterno, sono solo un papà che valuta di aggiornare l'equipaggiamento scolastico dei figli. Nessuno può immaginare che, in realtà, sto valutando strumenti di correzione e punizione fisica. Così, quando prendo un grosso, lungo e spesso righello di legno chiaro e mi do un paio di colpi sul palmo aperto, ricevo qualche occhiata curiosa, ma nulla di più. Magari qualcuno ha pensato volessi fare uno scherzo per il primo aprile: tornare a casa con un righello ben impacchettato e dire 'sorpresa, ecco un righello per sculacciarvi!', e poi svelare che si è trattato solo di uno scherzo. Chissà.

Alla fine, mi reputo soddisfatto della scelta. Pago il righello ed esco dal negozio, con un semplice pacchettino di carta. Ho deciso che questo righello sarà esclusivo dei gemelli, mentre il righello di plastica, che ho già usato, lo impiegherò sul piccolo.

Oh, non che abbia già deciso di sculacciare i miei pargoli comunque vada. So già cosa mi diranno i professori. I gemelli hanno qualche materia sotto e dunque, salvo ripensamenti dell'ultimo momento, le prenderanno. Quanto a Riccardo... so bene che è disastrosa, ma ho paura di scoprire dai docenti del consiglio di classe fino a che punto lo sia. Temo proprio che rischi l'anno.

Questa mattina, mentre ero in classe, a mia volta, mi sono arrovellato su come gestire la situazione. Quando ho riunito i ragazzi in cucina, presentando loro il bilancio di un mese di sculacciate, ho annunciato che avrei inasprito le punizioni. Quale occasione migliore di questa, per far vedere loro che intendo mantenere le promesse? Riccardo, però, le ha sempre prese con la cintura. E per quanto non vi abbia certo fatto l'abitudine, rifilargli una sculacciata con la cinghia per raddrizzare il tiro e fronteggiare il rischio concreto di una bocciatura sembra ben poca cosa. Ho pensato, pensato... a malincuore, mi sono arreso all'idea che serve qualcosa di nuovo, che sorprendi e spaventi mio figlio.

Con i gemelli è facile, manterrò il righello, con un semplice upgrade: il righello di legno, a quanto ho appreso, è più implacabile di quello in plastica. In tal modo posso anche mantenere la giusta distanza tra le punizioni riservate al piccolo e quelle destinate ai gemelli. Dal decidere di comprare un righello al mettere in pratica simile proposito il passo è veramente breve. Ma con Riccardo... ho capito che avrei avuto bisogno di qualcosa di più specifico, pensato appositamente per questo genere di sculacciate.

Così, sentendomi come un adolescente birichino che cerca materiale pornografico di nascosto, tornato a casa qualche ora prima di pranzo, prima del rientro dei ragazzi da scuola, ho navigato in Internet alla ricerca di qualcosa che andasse bene per il mio primogenito. Sono partito con una ricerca sulle abitudini punitive nelle scuole estere, passando dal contesto americano a quello inglese. L'utilizzo intensivo di grossi paddle forati nelle scuole statunitensi mi ha insieme inquietato e affascinato. Mi piace l'idea di punire mio figlio con uno strumento pensato apposta per il contesto scolastico. Convinto della necessità di procurarmi anch'io un paddle, ho sfogliato le pagine di negozi artigianali: troppo costosi. Avrei pure dovuto pagare le spese doganali. Senza contare l'imbarazzo di tutta la situazione, fino all'incontro con il postino. Ho dato un'occhiata ad Amazon, scoprendo un'infinità di paddle di ogni forma e dimensione possibile, molto più vicini alle mie possibilità economiche e tutti con spedizione in giornata. Molto bello, se non fosse che... al 90%, si tratta di prodotti riservati a... pratiche sessuali. Ritrovarmi a sfogliare paddle a forma di cuore, in pelle o in legno, pensati strettamente a giochi erotici, mentre avevo in testa solo l'idea di sculacciare mio figlio, mi ha provocato un tale disagio da concretizzarsi in una nausea che mi ha spinto a chiudere tutte le pagine del web e spegnere persino il computer.

Le nuove regole di papà (vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora