9. La sfida più difficile

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[Papà] [Domenica mattina 24/02/2019]

Mi lascio la porta socchiusa della cameretta dei gemelli alle spalle, ma con me porto il peso di quanto accaduto finora, la stanchezza di tre sculacciate inferte, lo sguardo ferito dei miei tre figli, e il disagio per l'epilogo a sorpresa della sculacciata di Marco. E' stata una dura prova, ma nulla a confronto con ciò che mi spetta adesso.

Oltrepasso la porta della camera di Riccardo e Giulietto, percorro il corridoio fino alla fine ed entro in bagno. Ho bisogno di sciacquarmi la faccia, rinfrescarmi e schiarirmi le idee.

Lascio il bagno e volto a destra, entrando nello studio. Mi fermo davanti la scrivania: sul ripiano avevo disposto gli oggetti che avrei utilizzato per sculacciare i miei figli. Ripongo la paletta, accanto alla spazzola usata con il piccolo, e al suo posto prendo la cintura. E' una vecchia cintura di cuoio, un modello molto classico, di colore chiaro, dismessa per il semplice fatto che, negli anni, ho ricevuto fin troppe cinture come regalo di Natale, compleanno e così via. Mai mi sarei immaginato di doverla riprendere in mano un giorno, per un uso ben poco consono... Be', almeno per i miei gusti e per il mio mondo di esperienze, dato che, a quanto ho potuto appurare, non di rado nelle case italiane schioccano colpi di cintura sui morbidi culetti dei maschietti.

Giro e rigiro la cintura sul mio palmo. Con i precedenti strumenti, per quanto non avessi alcuna esperienza in tal senso, è stato abbastanza intuitivo usarli per sculacciare. La cintura... non so, non mi convince fino in fondo. Sarò in grado di usarla a dovere? Ho paura di fare seriamente del male a mio figlio. Oppure di non riuscire a sfruttarla per bene. Dovrei piegarla in due o sfoderarla in tutta la sua lunghezza? Faccio delle prove, agitandola in aria, osservando il modo in cui fende l'aria, vincendo la resistenza dell'etere. La piego in due, mi sembra più resistente ed efficace, così, ma chiaramente perde in lunghezza. Forse andrebbe bene per essere usata nella classica posizione sulle mie gambe. Cosa che, però, dubito mi riesca con Riccardo. In effetti, ho subito pensato che avrei ordinato al mio figlio maggiore di piegarsi sul letto. Dovendo colpirlo da una certa distanza, forse sarebbe meglio sfruttare la cintura in tutta la sua lunghezza.

Sono perplesso, ma la verità è che sto temporeggiando, forse un briciolo di esitazione a riservare a un adolescente la stessa punizione inferta ai suoi fratellini. No, niente dubbi. Ho promesso a me stesso che sarei andato fino in fondo. Stringo la cintura nel pugno, riprendo l'asciugamano, posato sulla scrivania, e mi dirigo a passo svelto verso la camera di Riccardo.

Quando entro, sono sicuro che un'espressione di puro stupore mi trasfigura il volto. Dall'uscio la prima cosa che vedo è il letto di Giulietto: su di esso, vi sta disteso il piccolo di casa, i pantaloni e le mutandine arricciate alle ginocchia, il culetto rosso e lucido ben esposto. Accanto, seduto sul bordo del letto, il mio figlio maggiore, intento, probabilmente, a consolare il fratellino. Osservo meglio: il barattolo della Prep, svitato, poggiato sul comodino accanto al letto. Capisco allora l'azione che viene compiuta da Riccardo: sta spalmando un po' di quel miracoloso unguento mentolato sul culetto in fiamme di suo fratello.

Mi schiarisco la voce e subito colgo l'attenzione dei due fratelli. Giulietto ha gli occhi gonfi di pianto, il volto arrossato, è decisamente in condizioni peggiori di quando me ne sono andato dai gemelli. Riccardo ha una severa espressione di rimprovero. Mi chiedo se mi assomigli anche in questo, nel taglio di quello sguardo di feroce disapprovazione.

"Che stronzo". Sibila, appena appena, sapendo che sarei comunque riuscito a intendere le sue parole, nonostante sembra che abbia parlato tra sé. Alza il viso e mi fissa, lo sguardo forte e violento. "Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? E' almeno mezzora che piange a dirotto. E guarda in che condizione è ridotto il suo culo! Non c'è crema che basti!"

Le nuove regole di papà (vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora