CAPITOLO 7

229 21 23
                                    

Il giorno seguente

Oltrepasso il cancello e trovo l'autista impegnato a lavare le auto "Tieni Terry"

Afferra una pomata che gli lancio "Che cos'è?"

"Una crema per quella.." indico il suo braccio ustionato dalla bomboletta "..attenuerà il dolore"

"Grazie!" Mi rivolge un sorriso sincero e dal suo sguardo quasi commosso capisco che qui viene considerato poco più di quello straccio che tiene in mano "Perché hai mentito sulla tua identità?"

Rido "Volevo testare quando fosse difficile entrare.."

Anche lui ride "E non lo era affatto vero?"

Scuoto la testa "No infatti.." osservo le auto luccicare "..scommetto che passeresti tutta la giornata a scorrazzare l'onorevole a destra e a sinistra e a lavare le due auto"

Fa spallucce "Sono il suo autista, è ciò che faccio"

Scuoto la testa "Fino ad ora.. avrai un altro compito"

Alza un sopracciglio "E chi lo ha deciso?"

"Io!" Sorrido.

Incrocia le braccia al petto "E perché dovrei farlo?"

Rido annuendo appena "Vedi Terry.. nella mia lunghissima carriera ho capito che non importa quanto sono furbi e preparati gli attentatori, ci sarà sempre una persona che finisce con una pallottola in corpo"

Spalanca lo sguardo "E chi?!"

"Quell'idiota dell'autista nero" rispondo e lui scoppia letteralmente a ridere.

"Ma smettila!" Gli dò una pacca sulla spalla e mi accorgo che la mia squadra è già attivata.

Tim, l'informatico.
Gibbs, ex marine pluridecorato.
Tony, dell'antiterrorismo.

Tutti e tre in congedo, ora sotto al mio comando.

Tim tira fuori dal bagagliaio uno scatolone con le radioline "Ci sintonizziamo sul canale 3"

"Perfetto" dico afferrando la mia.

"Nome in codice?" Mi domanda Tony.

"Mh.." ci penso prima di esclamare "..scorpione"

Gibbs ipotizza "Perché è mora?"

Scuoto la testa "Perché è velenosa"

Scoppiano tutti a ridere mentre sento il rumore dei tacchi avvicinarsi e una moretta bassina fallo sguardo scaltro mi viene incontro.

Helena.
È già qui di prima mattina, deve proprio tenere al suo lavoro.

"Pensavo che lavorassi solamente tu" mi dice mentre guarda gli altri tre.

"Loro sono la mia vecchia squadra, ci daranno una mano, non vi accorgerete nemmeno della loro presenza" rispondo sistemandomi l'auricolare.

Lei li squadra "Perché ho dei dubbi al riguardo?"

Sorrido ma assomiglia più ad un ghigno, tutti qui si prostrano a Zahir ma trattano me come una pezza da culo ma non funziona così e mi sento sempre in dovere di ricordare i ruoli "Con tutto il rispetto.. Non mi interessano i tuoi dubbi" ci scambiamo letteralmente occhiate di fuoco, deduco che la visita di ieri che ha previsto in parte la mia presenza non le è stata di gradimento. Ma ancora una volta non me ne frega un cazzo.

Terry si intromette nel discorso "Maca, sono arrivati gli operai.."

L'intera squadra munita di attrezzi  arriva proprio davanti a me, rivoluzionerò la casa da cima a fondo "Perfetto, ho bisogno che mettiate sotto controllo l'intero perimetro, tagliamo questi rami e liberiamoci di queste foglie.." inizio a dettare legge come se fossi il capo cantiere, ci vorranno un paio di giorni.

DOOMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora