EPILOGO

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Passa un attimo, il tempo di sbattere le ciglia e ti ritrovi adulto.
I ricordi sono sbiaditi nel tempo così ma le cicatrici non se ne andranno mai.

Esiste un primo periodo dove tutto sembra facile, dura ben poco.

Quando arriva il momento di diventare grande, di affrontare il mondo, bisogna farlo.

Ma qualcosa lungo il tragitto mi ha fatto cambiare.
Per un periodo ho smesso di esistere.

Ho permesso a persone insignificanti di dirmi che non volevo abbastanza.

Sono cresciute le difficoltà, mi sono messa alla ricerca del colpevole e l’ho trovato in un’ombra.

Ora ti dirò una cosa scontata: Guarda che il mondo non è tutto rose e fiori, è davvero un postaccio misero e sporco e per quanto forte tu possa essere, se glielo permetti, ti mette in ginocchio e ti lascia senza niente per sempre.

Né io, né tu, nessuno, può colpire duro come fa la vita.

Perciò, andando avanti, non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi, e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti.

E se credi di essere forte, lo devi dimostrare che sei forte.

Perchè si vince solo se si sa resistere.

Ora so che, finché non avrai fiducia in te stesso, la tua non sarà vita.

MACARENA
SEI MESI DOPO

"Ti prego, smettila!" Continuo a ridere mentre mi dimeno controcendomi nel nostro letto "Non respiro! Smettila!"

Le sue dita si placano all'improvviso e mi guarda negli occhi "Chiedimi scusa subito, Biondina!" Protesta.

"Mai!" Rispondo e riprende la tortura.

"Non dovevi confessarmi che soffri il solletico" e mai come adesso sono tenuta a darle ragione.

La prendo di peso, ribalto le posizioni finendo sopra di lei a cavalcioni e inchiodo i suoi polsi alla testata del letto.

"Game over" dichiaro con un sorriso scaltro, uso tutta la mia forma per tenerla ferma. Non può liberarsi ma mi guarda comunque con sfida. Amo questa donna.

Ci ritroviamo così.
Nude.
In una delle tante posizioni dalle quale si può partire per viaggi memorabili e gustosi, tutti da fare a mio personalissimo parere.

"E ora? Che si fa?" Domanda lei reggendomi senza difficoltà lo sguardo.

Avvicino il viso al suo, le sussurro in quel modo nostro che la fa sempre cedere "Dimmi ciò che vuoi e lo avrai" le mie labbra sfiorano le sue.

"Le tue scuse" dichiara ancora insistente.

"Non chiederò scusa per aver detto che non si può inaugurare di nuovo questo letto perché lo usiamo da sei mesi, più volte al giorno" rispondo ridendo e le tiro infine il labbro inferiore con i denti. Sbuffa come una bambina capricciosa "Ho un'incredibile voglia di farti gridare il mio nome"

I suoi occhi si riaccendono, è puro fuoco "Ti voglio ovunque, Macarena"

Sorrido sulla sua pelle mentre inizio a baciarla, con cieca passione. L'amore c'è in ogni sua sfumatura.

Scendo lungo il suo corpo, so bene dove mi vuole "Fai piano che Fatima è in casa"

"È la più contenta di sentirci così.. prima o poi verrà a prendere appunti" commenta ridendo.

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