CAPITOLO 42

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Alla sera
MACARENA

Raggiungo l'edificio in tempo per il trasferimento alla villa.

Non la guardo nemmeno in faccia quando mi siedo sulla limousine accanto a Tony alla guida e a Gibbs.

Lei resta sui sedili posteriori e per prima cosa fa una domanda generale "..Giornata movimentata o mi sbaglio?"

La risposta è un silenzio condiviso di tutti.

Mi rivolgo a Tony "Prendi la seconda a destra"

"La deviazione?" Chiede conferma il mio amico.

"Cerchiamo di non fare lo stesso percorso di sempre" ribatto annuendo appena.

"Ferreiro, quanto tempo pensi di farmi perdere stavolta?"

La domanda viene posta con il solito tono arrogante che non mi ha mai fatto particolarmente impazzire nemmeno nei nostri periodi più luminosi.

"Ha un appuntamento del quale non sono stata messa al corrente, Onorevole?" Domando senza guardarla nemmeno tramite il riflesso.

"Il mio fidanzato mi aspetta a casa per cena" ribatte la stronza.

"Sono sicura allora che la stia aspettando viva" rispondo con una leggera incrinazione della voce per lo più nervoso e rabbia "Le farò perdere il tempo necessario per garantire la sua sicurezza, Signora"

Tutto ciò che sento è un suo sussurro "Ma per favore.."

Tony sposta lo sguardo dalla strada a Gibbs "Ma hanno fatto sempre così?"

Rispondiamo insieme.
"No"
"Sì"

"Sempre.." risponde Gibbs, gli tiro una gomitata nel costato "..ahi!"

Il resto del tragitto lo facciamo in silenzio.

Entriamo nella villa, la sicurezza è rimasta la stessa molto più efficace e minuziosa.

La limousine viene parcheggiata davanti alla porta d'ingresso dalla quale esce una moretta adolescente in piena forma fisica.

Ignora tutti, compresa sua madre, quando mi piomba tra le braccia "Maca! Maca, allora sei tornata!"

La stringo forte sorridendole.
Le voglio davvero bene, è sempre stato così, motivo per cui ho vegliato su di loro da sempre.

"Sì.. per un problema di sicurezza che si potrà gestire.. nulla di cui preoccuparsi" rispondo rassicurandola.

Lo schiarire di una gola mi porta ad alzare lo sguardo su Zulema.
Uno sguardo che mi rammenta che io non posso più fare così con loro.

Il sorriso si spegne sul mio volto tanto che la ragazza mi domanda "Stai bene?"

"Sì.. è solo stanchezza" mento regalandole un sorriso forzato di cortesia mentre mi infilo le mani in tasca per non toccarla più "..forse dovresti rientrare, fa freddo qui fuori"

Lei sembra davvero entusiasta di vedermi tra loro "Perché non entri? Ci beviamo una tisana e ci raccontiamo quello che ci siamo perse!"

Vorrei parlare ma la voce si spezza in gola ed è Zulema ad intervenire "Ferreiro ha finito il suo turno, tesoro"

Fatima mi chiede "Ferreiro?"

Faccio spallucce "Formalità.. non farci caso"

La ragazza non demorde, ha sicuramente preso la determinazione della madre "Ti fermi domani sera allora?"

Non devo guardare Zulema per sapere che non si può fare "Non posso, Fatima, mi dispiace.."

Fatima non è scema, lancia un'occhiata alla madre prima di chiedermi "È per colpa sua vero?"

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