CAPITOLO 68

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MACARENA
Ora

Mi guarda come se non vedesse l'ora di giocare "Macarena Ferreiro"

Sorrido mentre iniziamo a girare in tondo, pronti a combattere fino a quando uno non cadrà a terra.

"Dovevi restare nascosta" mi suggerisce.

"E tu dovevi fuggire finché eri in tempo" ribatto con la stessa adrenalina nel sangue.

Tony cerca di liberarsi ma non riesce, in questo momento non sono libera per dargli una mano.

"Vuoi avere l'onore?" Domanda cedendomi la possibilità di attaccare per prima.

"Con piacere" nel girare lo faccio mettere davanti a Tony, nemmeno se ne rende conto.

Il mio amico lega le gambe intorno al suo collo e stringe. Attacco. Pugni segni nel costato ripetuti, lo prendo come se fosse il mio sacco da boxe. Lo rovino.

Finché lui non sfila dalla cinta un coltello a serramanico e lo pianta nella coscia di Tony che lo libera urlando di dolore.

Mi si avventa contro con il coltello, riesco a schivare i suoi primi due tentativi di colpirmi ma al terzo mi taglia la schiena. Gemo ma non crollo.

Ritenta. Gli immobilizzo il braccio e gli tiro una ginocchiata nello stomaco. Tossisce sangue ma mi restituisce un pugno nel costato. Dal dolore che sento presumo che mi abbia rotto una costola.

Ringhio e lo colpisco, inizia un combattimento a corpo a corpo. Tante ne do quante ne ricevo.
Lui però, essendo uomo, ha una forza nettamente superiore.

"Maca.." sento Tony. Mi volto e vedo il suo volto bianco, la sua gamba completamente ricoperta di sangue. Deve aver coinvolto una delle vene principali.

Penso che morirà dissanguato in pochi minuti se non gli fermo l'emorragia con qualcosa.

Il pensare, mi distrae.
Mi afferra per la gola e mi stampa contro il muro, mi dimeno come una furia ma riesce a bloccarmi. I suoi occhi sono fuoco "Che sapore ha.. il fallimento?" Domanda stringendo forte la mia gola "Puzzi di paura"

Rido. Rido e lo guardo negli occhi "Conosco bene la sete di sangue, l'oscurità in cui nuoti da sempre, la sensazione di avere il potere che ti scorre nelle vene.. perché l'ho fatto anche io. Ti credo invincibile vero?" Rido ancora e catturo la sua attenzione "Puoi uccidermi, uccidere entrambi, puoi torturarmi.. ma qualsiasi cosa farai, Guillaume, non uscirai vivo di qui"

ZULEMA
Un'ora prima

Gibbs sta attaccato al cellulare come un uomo d'affari con l'espressione di uno che sta aspettando notizie a momenti "Cosa mi stai nascondendo?"

Lui sobbalza, non si era nemmeno reso conto che lo stavi osservando, mette subito il cellulare via e finge una disinvoltura che proprio non gli appartiene "Nulla"

Il mio sguardo irremovibili si posa su di lui "Se ha a che fare con Fatima.. o con Maca.. io ho il diritto di sapere"

Lui scuote la testa "Ho ordini tassativi di mantenere il silenzio" ribatte.

Assottiglio lo sguardo "Gibbs.. credo di poter affermare che sono una persona con una scarsa pazienza e una tolleranza ormai portata al limite... Non vorrei mai che tu scoprissi come potrei essere se solo decidessi di smettere di mantenere la calma, so essere molto spiacevole"

Sbianca.

Inizia a torturarsi le mani "Ci sono cose che non sai"

Annuisco "Ho tempo"

"Non credo spetti a me raccontartele" lui non riesce nemmeno a reggere il mio sguardo "Riguarda il passato di Maca"

"A me non frega assolutamente nulla di che cosa ha fatto o non fatto Maca prima di entrare in polizia.. io rivoglio solamente la mia famiglia qui a casa" ribadisco scandendo molto bene le parole "E ho come la sensazione che tu pensi che non dovresti essere qui.. ma con lei, perciò te lo chiedo una sola volta: dov'è la mia ragazza?"

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