"Portami a letto, amore"
Ricordo quanto Helena la pregasse di fare qualcosa, la più grande dimostrazione che potesse darmi era fare in modo che tra noi accadesse l'esatto contrario, sapendo perfettamente che io non l'avrei fatta pregare tanto.
La guardo, qualcosa dentro di me si spegne, qualcosa invece si accende, gli equilibri cambiano drasticamente e tutto continua a non avere alcun senso.
La prendo per mano, sento le palpitazioni eppure sono calma, voglio solo godermi ogni istante se senza correre. Scolpire nella pietra questo momento perché la vita è troppo breve, mai come ora ne sono così consapevole. Salgo le scale della villa, percorriamo il corridoio insieme, in silenzio, dirette nella sua camera da letto.
Una volta dentro, mi volto e la guardo. Le sue labbra incontrano le mie in un bacio lento che però sento fino in fondo. Le lingue si intrecciano in carezze mentre mi accarezza il viso con profondo rispetto. I baci durano un tempo che non saprei definire, perdo la cognizione della realtà quando si tratta di lei.
I nostri occhi si incontrano, è titubante se continuare, ma so per certo che non intende ferirmi ed io non lo sto facendo per distrarmi. Voglio farlo perché so che è amore.
E non esiste cura migliore.Faccio qualche passo indietro fino a sedermi sul bordo del letto.
Si avvicina, si inginocchia fino ad arrivare alla mia altezza e mi bacia ancora, le labbra sono due calamite. Puro magnetismo naturale. Scivolo indietro portandola con me, mi sdraio e lei mi sovrasta con il corpo. Le mie mani accarezzano la sua schiena. Mi siedo, voglio sentire la nostra pelle a contatto. Mi levo la sua felpa, non avevo indossato niente sotto. Lei non si spoglia, continua ad avere riserve su quello che stiamo per fare. Ha bisogno di una spinta, le sfilo i vestiti lentamente mentre la bacio. Le mie dita abili la privano degli indumenti senza che lei se ne accorga. Resta in intimo, un completo nero in pizzo che mi fa impazzire ma non glielo dico. Preferisco dimostrarglielo.La spingo tanto che si sdraia sotto di me, salgo a cavalcioni sul suo corpo e la bacio fino a strapparle via il fiato. Dentro di me sento il bisogno di averla.
La mia mano scende lungo il suo corpo scoperto, interamente ricoperto di brividi, arrivo sul suo ventre e sono intenzionata a scendere quando mi ferma.
Ci guardiamo negli occhi e scuote la testa "..questa volta ci penso io" Ci ribalta e mi ritrovo dominata da lei, è stupenda vista da questo punto di vista "Voglio solo che ti rilassi" mi sussurra all'orecchio prima di baciarmi la pelle, la sua lingua traccia percorsi nuovi lasciandosi alle spalle brividi e piacere. Le allergie le gambe quando sento la sua mano farsi strada tra le mie gambe "Pensa a me" mi chiede mentre accarezza ripetutamente il mio centro da sopra la stoffa "Pensa a quello che stai sentendo adesso" mi succhia il lobo mentre disegna dei cerchietti. Sto impazzendo e lo sa. Gemo ogni qualvolta che passa sul clotoride. Sento il mio nucleo pulsare e bagnarsi mentre lei mi sorride sulle labbra, mi bacia con la lingua quando scosta le mie mutandine "Lo senti? È fuoco puro" entra cogliendomi di sorpresa tanto che espongo il collo, la sento dappertutto mentre mi abbandono alla sua volontà. Spinge a ritmi costanti, crescenti, fino in fondo. L'altra mano mi accarezza nei punti sensibili. E mi bacia. Cazzo se mi bacia. Gemo nella sua bocca sentendo tutto così amplificato "Guardami" mi chiede e lo faccio, i nostri occhi si incontrano e non capisco più nulla. Mi tiene ferma mentre il ritmo aumenta, mi possiede in modo così intenso da farmi tremare. Mi sento vulnerabile ma allo stesso tempo così desiderata da farmi stare bene. Sto bene.Rallenta poco prima di farmi arrivare in fondo. Cazzo.
La guardo perplessa mentre mi lascia un lungo bacio e scende, la sua lingua percorre il mio corpo, i nostri occhi non si staccano, so già dove vuole arrivare. Le apro le gambe quando mi bacia l'interno coscia e si avvicina. Mi sfila le mutandine, l'ultimo strato completamente bagnato che ci separa, e poi perdo il contatto con la realtà. So soltanto che la tengo ancorata a me, mentre fa in modo che io prova sensazioni nuove, in un certo senso inaspettate, ma terribilmente belle. Gemo il suo nome più di una volta finché non mi porta all'orgasmo. La tiro su di me prendendola per mano e la bacio. Sento il mio sapore sulla sua lingua. Non prendo fiato, voglio di più. Ribalto le posizioni pur sapendo che ha detto che avrebbe fatto lei. Voglio darle le stesse sensazioni e anche di più. Voglio che si senta mia come mi sto sentendo sua.
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DOOM
FanfictionMacarena Ferreiro, ex agente della Metropolitan Police Service di Londra ormai in congedo per motivi familiari, viene contattata dai suoi ex superiori per vigilare sull'incolumità dell'ambiziosa Zulema Zahir, Segretario di Stato Inglese. Trovando...