La storia non è altro che un insieme di eventi destinato a ripetersi in un loop continuo.
Cambiano le variabili, i contesti, le motivazioni.. ma la giostra è sempre la stessa.
Tremano le mie gambe mentre mi distruggo le mani, non mi sono ancora cambiata, il suo sangue è ormai secco. Sono qui da ore. Avrei bisogno di una doccia ma il pensiero di muovermi dalla sedia su cui sono seduta in questa sala d'aspetto sterile mi destabilizza. Voglio essere qui quando il chirurgo uscirà. Lei non ha famiglia, non ha nessuno. Il minimo che posso fare è restare ferma immobile qui.
Ho come la sensazione che così facendo potrei fermare l'inarrestabile scorrere dell'orologio per darle un po' più di tempo.
Fisso la porta dalla quale è entrata sdraiata su una barella priva di sensi con uno squadrone di medici al seguito.
Respirava ancora. Mi aggrappo a questo.
Saray si siede accanto a me senza dire nulla.
La mia testa è bloccata in un loop temporale di quei cinque minuti.
Noi che ridiamo, seppur non ci siano ragioni per ridere. Le ho chiesto di venire a vivere con me perché, quando hai davanti la tua persona, non c'è bisogno di perdere tempo. Ha detto di sì. In quel momento avrei voluto baciarla, stringerla, sentire i nostri sapori unirsi e ne sarebbe valsa la pena. Poi lo sparo. Il suo sangue. Le mie urla.
"L'ho fatto, Saray.." sussurro guardando il vuoto davanti a me "Le ho detto che la amo"
La sua mano si appoggia sulla mia spalla e mi stringe forte, mi consola, mi appoggia ma non mi salva. In questo momento posso sentire il dolore che ha sentito Maca, lo percepisco tutto quanto sotto la pelle, infiltrato nella mia carne come un veleno.
La porta si apre, esce un uomo in camice "Per la signorina Ferreiro?" domanda.
Scatto in piedi come una molla "Siamo noi"
"Posso parlare solo con i familiari" una pugnalata nel petto.
L'ennesimo promemoria che per il mondo non siamo niente.
Saray interviene decisa "L'agente Ferreiro è una dei miei.. e non ha una famiglia"
"La paziente è fuori pericolo ma durante l'operazione ha avuto un infarto.. l'abbiamo quasi persa ma è forte" un leggerissimo impercettibile sorriso si disegna sulle mie labbra "Sta riposando.. ci vorrà del tempo prima di riprendersi completamente ma è stata molto fortunata" aggiunge serissimo "Visto il suo lavoro e il suo stato di salute, consiglio un periodo di ferie lungo"
"La ringrazio" risponde Saray annuendo appena.
Lui sta per rientrare ma io lo richiamo "Quando posso vederla?"
"Appena le assegneranno una camera" controbatte prima di congedarsi definitivamente.
"In ogni caso non avrebbe più lavorato al tuo caso" mi notifica Saray con distacco "Mi sembra chiaro ormai che la strada è una sola, dovremmo assumere un altro agente"
La fulmino "Io non parlo del futuro finché non la vedrò sveglia e in salute"
"Fa parte del mio lavoro, la tua sic.." la interrompo immediatamente.
"Non parlare di sicurezza. Dov'era la sicurezza quando ci hanno attaccato? Dov'era la sicurezza quando sono entrati nell'appartamento protetto? Dov'era la sicurezza al cimitero?" domando adirata "Parleremo di questo, so che dobbiamo, ma io adesso non sono l'Onorevole e di là in un letto di un maledetto ospedale c'è la donna che amo quindi scusami se non mi interessa discutere dei tuoi agenti, Saray"
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DOOM
FanficMacarena Ferreiro, ex agente della Metropolitan Police Service di Londra ormai in congedo per motivi familiari, viene contattata dai suoi ex superiori per vigilare sull'incolumità dell'ambiziosa Zulema Zahir, Segretario di Stato Inglese. Trovando...