AMORE [/a·mó·re/ sostantivo maschile] Dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva fra persone, volta ad assicurare reciproca felicità, o la soddisfazione sul piano sessuale.
La parola ha un'etimologia interessante. Quella che usiamo in italiano naturalmente deriva dal latino amor ma questa risale a molto più indietro, al sanscrito kama, che vuol dire desiderio, passione.
C'è un'altra ipotesi sull'origine della parola che la fa risalire al latino a-mors, cioè senza morte, che ne sottolinea la potenza accostandolo al suo contrario-confinante, la morte, per cui senza fine.
MACARENA
Mi alzo in piedi, le mie dita accarezzano la sua pelle nuda, il petto, le spalle, il collo. I miei occhi scrutano ogni dettaglio, la verità è che c'è stato un momento in cui ho davvero pensato che non l'avrei più rivista. Appoggio le labbra sul suo collo e le lascio una scia di baci umidi. Il suo respiro si fa più profondo. Ne sento il profumo intenso e sorrido sulla sua pelle come un'adolescente alla prima cotta. Alzo lo sguardo nel suo. Mi perdo nella profondità dei suoi occhi tremendamente intensi e magnetici "Se entrasse qualcuno?" domando consapevole che se ci beccassero lei avrebbe molto da perdere, più di me.
"Gibbs è sulla porta" mi risponde baciandomi le labbra "Abbiamo un po' di tempo per noi"
Mi riempie di baci che ricambio mentre faccio scivolare via la coperta termica oltre le mie spalle. Lei mi sbottona la camicia e bacia ogni lembo di pelle che lascia scoperto. La sfilo oltre le spalle, i suoi occhi si posano sulla mia cicatrice, proprio in mezzo al petto. La bacia come alleviare un dolore vecchio che non se n'è mai completamente andato. Mentre le sue mani scivolano sulla mia cinta che slaccia. I pantaloni crollano giù scoprendomi le gambe. Fa lo stesso con i suoi.
Indietreggio per risedermi sul lettino, lei mi sale a cavalcioni, le mie mani scivolano sul suo sedere che stringo a me nei palmi affondando le unghie. Il suo gemito esce strozzato. Lega le braccia sulle mie spalle mentre le sue labbra ritrovano le mie, la sua lingua scivola nella mia bocca dando vita a qualcosa di più, qualcosa che va oltre.
Mi spoglia senza nemmeno che io me ne accorga, sono così schiava delle emozioni che mi dà che non riesco a ragionare.
Nemmeno un po'.Mi afferra per il mento e mi morde le labbra "Sdraiati" usa quel tono prepotente e autoritario che mi accende come un incendio e divampa bruciandomi.
Rido divertita mentre mi rigiro una ciocca dei suoi capelli tra le dita "È un ordine, Onorevole?"
"Veloce" aggiunge spingendomi.
È talmente sexy da fami girare la testa.
Rido sdraiandomi mentre me la porto dietro, le sue mani sono ovunque sul mio corpo e lo accarezzano come se fosse suo. Perché è così.
Io mi dedico solo a ricambiare i suoi baci, una droga di cui sono dipendente e non voglio disintossicarmi.
Ride sulle mie labbra "Facciamo una visita" mi propone "Visto l'ambiente"
"Di che tipo?" Chiedo ridendo a sua volta.
Mi bacia il collo, il petto, lecca piano il mio seno prima di rispondere "Ginecologica"
Scoppio a ridere dall'imbarazzo coprendomi il viso con una mano ma sono all'inizio perché lei si fa spazio tra le mie gambe e so che presto mi farà impazzire.
Infatti, sfila le mie mutandine che finiscono da qualche parte sul pavimento, si sistema le mie gambe sulle spalle e ci guardiamo.
Sono passati anni.
Ma io mi ricordo tutto.
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DOOM
FanfictionMacarena Ferreiro, ex agente della Metropolitan Police Service di Londra ormai in congedo per motivi familiari, viene contattata dai suoi ex superiori per vigilare sull'incolumità dell'ambiziosa Zulema Zahir, Segretario di Stato Inglese. Trovando...