CAPITOLO 14

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Una settimana dopo
ZULEMA

Siamo in riunione e credo di aver ascoltato nulla di quello che si sono detti fino ad ora finché non entrano in una questione che mi interessa davvero.

"Siamo riusciti a recuperare dei resti dell'ordigno" introduce il discorso il Commissario, so che esegue gli ordini di Fabio che gli sta seduto accanto con uno sguardo indecifrabile "Era regolato da un timer che gli attentatori avrebbero attivato mentre si dirigevano per l'attacco finale verso la clinica" ci mostra le prove: dei tabulati, dei grafici e dei rapporti "Dunque, l'esplosivo usato era perossido di acetone, la cui composizione corrisponde a quella che è stata usata il primo ottobre" non ho dubbi che i casi siano collegati, ma qui c'è ancora qualcuno scettico "Entrambi gli ordigni erano molto potenti, con meccanismi sofisticati"

"Ed è stato chiarito perché hanno preso di mira la clinica?" Domando sapendo che non dovrei saperlo.

Lui abbozza solamente delle ipotesi "Forse qualcuno che ha assistito agli attacchi del primo ottobre, un membro civile dello staff, qualcuno del pubblico, non lo sappiamo, abbia un legame con i terroristi.."

Appoggio entrambe le mani sul tavolo sentendo i picchi di nervoso arrivarmi fino al cervello "Mi pare evidente"

"Ma è più probabile che la soffiata sia stata interna? Hanno impiegato un anno per vendicarsi.." ipotizza Saray.

Fabio si sente subito risentito "Non ci sono prove di questo"

Prendo parola ringhiando quasi, nonostante tutti i miei sforzi di mantenere un distacco "O c'è una falla fra i vostri ranghi o i vostri agenti non hanno rilevato un altro complice coinvolto nel primo ottobre.." il livello di incompetenza qui è abissale "E la vostra operazione di sorveglianza non ha scoperto che i sospettati avevano noleggiato un veicolo commerciale.."

Fabio balbetta insicuro "Se ci sono istruzi.."

"La prego, non dica istruzioni" lo avverto fulminandolo con lo sguardo, ma non ho finito con lui "Non avendo annunciato nuove piste, immagino che non ne avrà"

"Stiamo ancora stirando una serie di eventi che fanno da sfondo all'attacco" la sua risposta è solo una paraculata.

"E condividerete le informazioni?" Chiedo fingendo innocente, il problema è che non faccio domande a caso, mai.

Lui risponde dubbioso "Sì, certo.."

"Quando è stato chiaro che i sospettati stavano per condurre un'operazione, avere avvisato la sicurezza?" Domando furente mentre sento una bomba ad orologeria pronta ad esplodere dentro di me "Io ero presente e le risparmio l'umiliazione di rispondere" lo fulmino con lo sguardo "No, non l'avete fatto. Perché vi piace fare gli eroi o soffrire di manie di protagonismo"

"Non vedo come ciò avrebbe potuto cambiare gli eventi" risponde sulla difensiva.

"Sto iniziando a perdere fiducia nella capacità della polizia di fare progressi rapidi quindi sono propensa ad accettare la proposta di Saray, affinché la Sicurezza con gli agenti speciali subentrino nelle indagini e prendano parte all'interrogatorio del primo ottobre" la mia amica mi sorride riconoscente mentre io sono la versione peggiore di me stessa.

Lui spalanca lo sguardo "Cosa?!"

Lei mi sussurra "Grazie"

Lui obietta, senza aver capito che non gli stavo chiedendo un parere "Onorevole, creerà un precedente pericoloso"

"Eravamo d'accordo sul fatto che fosse di competenza del supervisore di polizia e del Conmissario" risponde Saray fingendosi pronta a collaborare, so per certo che prenderà le redini della situazione senza pensarci due volte "Tutti apprezzano dei consigli sull'intelligence da parte della Sicurezza.."

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