CAPITOLO 20

266 22 12
                                    

MACARENA

Sul palco allestito per l'occasione sale Helena che con educazione saluta il pubblico qui riunito e prende in mano il microfono "È mio grandissimo onore introdurre questa grande Donna che ha permesso che tutto questo stasera fosse possibile.. accogliamola con un caloroso applauso l'Onorevole Zulema Zahir" si leva subito un forte applauso tra i presenti mentre lei, sicura e splendida come lo è sempre stata, fa ingresso sul palco con passo deciso e leggero. Sorride mostrando i suoi denti perfetti e bianchissimi accennando un gesto elegante con la mano. Si avvicina a Helena, la circonda la vita con un braccio e le lascia un bacio sulla guancia prima di prendere possesso del microfono.

Io resto immobile attaccata a questa colonna e ne prendo le sembianze da quanto mi irrigidisco.
Il suo sguardo finisce su di me nell'attimo in cui la lascia andare.
Serro la mascella in una morsa mentre i nostri occhi si legano.
Lei è più forte di me in questo momento, l'unica arma che possiedo è la totale indifferenza alla sua presenza ma devo fare violenza sui miei sentimenti per portare lo sguardo sulla platea e non su di lei.
Mi sforzo a non guardarla e mi costa tutte le energie che ho in corpo ma consapevole che ora lei si stia innervosendo per non aver ottenuto la reazione che voleva.

"È o non è la migliore segretaria che potessi avere?" Scherza con il pubblico che ride con lei mentre aggiunge "Un applauso a colei che mi deve sopportare tutti i giorni!"

Sì. È proprio lei quella a sopportarti tutti i giorni..

"..senza mai lamentarsi nemmeno per un secondo!"

Solo perché la scopi sulla scrivania, vuoi darle anche un premio?

"..sono così fortunata ad averti!" Conclude regalandole un sorrisone.

Serro i pugni lungo il corpo mentre mantengo la mia posizione e di tanto in tanto vedo Saray ridacchiare in quel momento astuto, penso che sia l'unica a rendersi conto di quello che sta succedendo davvero.

Non voglio essere lo zimbello di nessuno perciò faccio una scelta "Gibbs"

Lui mi affianca "Dimmi"

"Stai tu al comando, vado a prendere una boccata d'aria" non guardo nessuno, sono così seria che potrebbero tutti pensare che ci sia un problema serio. Cosa che infatti è.

"Certo, vai Maca" mi sorride comprensivo e ci scambiamo il ruolo, mi permetto così di uscire da quell'inferno per ritrovare una fonte di ossigeno pura.

L'aria frizzante mi fa venire i brividi ma mi schiarisce anche tanto le idee. Non riesco ad essere imparziale, non so nemmeno come sia potuto accadere ma lei si è insinuata oltre la mia corazza e odio sentirmi così vulnerabile.

"Dio quanto sei più bella"

La voce che riconosco però mi fa letteralmente rabbrividire, mi volto e vedo un verme a due gambe "Che cosa vuoi Simon?"

"Eri già carina quando eri una recluta ma ora.. chissà quanto hai imparato in questi anni.." mi si avvicina, con quello sguardo viscido da serpente.

Sento puzza d'alcol "Rientra alla festa, sei ubriaco" non si schioda e io mi spazientisco "Okay, me ne vado io"

Mi afferra per il polso "..Mi hai lasciato"

Mi divincolo in mezzo secondo "La scelta migliore che potessi fare"

Allunga una mano per sistemarmi una ciocca di capelli ma quel gesto mi fa solo venire da vomitare "Io ti amavo"

Levo la sua mano dalla mia pelle "Stronzate"

"La volevo lasciare, te lo giuro" mi assicura ma non credo più a niente che esca dalla sua bocca.

"Storia vecchia" mi allontano di qualche passo.

DOOMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora