tradiménto s. m. [der. di tradire; tradimentum è già presente nel lat. mediev. della fine del sec. 12°]. – 1. L'atto e il fatto di venire meno a un dovere o a un impegno morale o giuridico di fedeltà e di lealtà.
Zulema e Macarena: nemiche, amiche, amanti.
Alla base di qualsiasi rapporto ci deve essere la verità: la verità di quell'io, di quel tu e del loro incontro. Tradirla vuol dire anche, di conseguenza, tradire la parte più vera di se stessi. Si perde il proprio onore, la propria pace, la propria anima; significa venire condannati dal giudice più severo che esista: la propria coscienza. La quale può anche cercare d'ingannare se stessa, mettendo a tacere scrupoli e rimorsi. Niente da fare: la cattiva azione grida vendetta dal profondo dell'io, e niente e nessuno potranno mai sradicare quell'urlo di dolore.
ORA
La guardo e mi sembra di vedere una perfetta estranea. Lei mi sorride tenendo una rosa rossa in mano, seduta al tavolino già apparecchiato per noi due, un sorriso che svanisce nel momento in cui incrocia il mio sguardo.
"Mi hai mentito" sono le prime parole che pronuncio, qualcosa si è irreparabilmente frantumato.
LA MATTINA STESSA
Varco la soglia di casa spintonata da un gruppo di camerieri, arredatori e wedding planner tutti evidentemente agitati e sotto pressione, presi dall'organizzazione del matrimonio più importante dell'anno secondo i giornali scandalistici.
Fatima mi piomba in braccio strillando "Finalmente! Qui è una gabbia di matti!"
"Che succede?" domando osservando il gran trambusto che popola l'intera villa.
"Sono arrivati gli schiavi di mia madre" risponde lei alzando gli occhi al cielo "Il matrimonio del secolo.. ma non lo hanno capito che è solo una pagliacciata? Altro che wedding planner.. dovevano chiamare i trapezisti solamente perché il clown lo abbiamo già"
Soffoco una risata "Avrai un ruolo immagino"
Annuisce "Portare gli anelli" immagino attraversare la navata, nel mio immaginario sarebbe bello vederla arrivare con un cuscinetto in piume d'oca con i nostri anelli. L'immaginario lo cestino in tempo zero, non è semplicemente realizzabile "tranquilla.. non appena me li daranno, li getterò nel cesso e tirerò lo sciacquone!"
Rido più sonoramente "Potresti venderli.. tanto per ricavarci qualcosa"
Mi batte il cinque "Così mi piaci!"
Complici. Sempre.
"Cos'è questo trambusto?"
Quella voce. La sua. Mi fa sorridere ogni volta.
Ci scambiamo un'occhiata "Dovrei chiederlo io a te" ribatto osservando i suoi capelli mezzi raccolti e mezzi sciolti. Ogni volta che i miei occhi si posano su di lei capisco che il mio intero mondo è nascosto nel suo sguardo.
"Facevo le prove per l'acconciatura.." mi informa giustificando la bizzarra messa in piega.
"Stai bene con i capelli raccolti, risalta il tuo viso.. " rispondo di getto, senza pensarci troppo, un pensiero che ho sempre avuto ma che avevo tenuto per me.
I nostri occhi si legano come ogni volta che vorremmo dire qualcosa di più ma scegliamo di non farlo. Io so che lei sa che la amo. Non potrebbe essere altrimenti.
Fatima fa una considerazione a voce alta "Mi state facendo sentire di troppo"
Abbasso la testa, distolgo lo sguardo, mi tiro indietro "Controllo il perimetro.."
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DOOM
FanfictionMacarena Ferreiro, ex agente della Metropolitan Police Service di Londra ormai in congedo per motivi familiari, viene contattata dai suoi ex superiori per vigilare sull'incolumità dell'ambiziosa Zulema Zahir, Segretario di Stato Inglese. Trovando...