Capitolo 85: un amore sereno

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Capitolo 85:

La mattina seguente, la luce tenue del sole filtra attraverso le tende del soggiorno, svegliandomi dolcemente. Non so neanche quando mi sono addormentata. Le lacrime mi hanno prosciugata e il corpo pesante si è arreso al sonno. Mi stiro sul divano, sentendo i muscoli indolenziti, e mi alzo. Un senso di vuoto mi accompagna mentre attraverso la casa, ma so cosa devo fare.

Davide è ancora in camera da letto, disteso sul fianco, il viso rilassato nel sonno. È così diverso ora, così vulnerabile. Mi avvicino piano, sedendomi sul bordo del letto. Lo guardo per un momento, e un'ondata di sentimenti contrastanti mi colpisce: amore, delusione, speranza. Mi chiedo come siamo arrivati a questo punto, ma non voglio restarci ancorata.

"Devo andare avanti," mormoro a me stessa, più per convincermi che per altro.

Poggio una mano sulla sua spalla e lo scuoto leggermente. Lui apre gli occhi lentamente, e quando mi vede, il suo sguardo si fa più serio. Ma non voglio che parli, non ancora.

Mi distendo accanto a lui, posizionandomi in modo che il mio corpo lo accolga. Lui si gira verso di me, e io lo abbraccio senza dire una parola. Le sue braccia si avvolgono attorno a me, e in quel momento sento la tensione che ci ha tenuti lontani la sera prima sciogliersi, almeno un po'. Nessuno di noi parla. Non ce n'è bisogno.

Rimaniamo così per minuti che sembrano eterni, i respiri che si allineano e il calore del contatto che ci ricorda che siamo ancora qui, insieme.

Nei giorni successivi, il silenzio tra di noi non è più pesante come quella notte. Non è un silenzio pieno di rabbia o rimproveri, ma un silenzio fatto di gesti, di piccoli tentativi di ritrovare un equilibrio. Davide si sforza di dimostrarmi che sta cambiando. Lo vedo nel modo in cui mi guarda, come se cercasse di rassicurarmi che il suo amore per me è ancora lì, intatto.

La mattina prepara il caffè per entrambi, una routine semplice che sembra carica di un significato nuovo. Io, dal canto mio, cerco di lasciar andare il peso del risentimento. Mi concentro sul presente, sul nostro bambino, sulla speranza di un futuro migliore.

Un pomeriggio, mentre siamo seduti sul divano a guardare un film che nessuno dei due segue davvero, mi ritrovo a prendere la sua mano. Lui mi guarda sorpreso, ma non dice nulla. Lo stringo più forte, come a dirgli che nonostante tutto, io sono ancora qui.

La sera, seduta sul balcone mentre Davide sistema qualcosa in cucina, guardo le stelle e penso a come la vita può essere complicata e meravigliosa allo stesso tempo. So che il nostro cammino non sarà perfetto. Ci saranno ancora alti e bassi, ma forse, solo forse, ce la faremo.

Davide si unisce a me dopo poco, portando una tazza di tè per entrambi. Si siede accanto a me, e senza dire nulla, mi prende la mano. Non ci sono più tensioni, non c'è più bisogno di parole. Solo una serenità fragile, ma preziosa.

E in quel momento, sotto il cielo stellato, scelgo di credere nel nostro amore.

l'amore-- Davide Frattesi&meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora