L'aver appreso da Aphelaia la possibilità di raggiungere Chios usando le monete marine, motivò Yury ad andare via subito da Egina. Senonchè, quando recuperò la mini pecorella e lo zaino, sentì qualcosa, simile ad un richiamo provenire dal tempio. Incuriosito, tornò dentro.
Si avvicinò con cautela ad una colonna angolare. Studiò la superficie con le mani e si soffermò su una pietra levigata con delle incisioni marcate. Istantaneamente fu sopraffatto da una antìlipsi: udì voci parlare in una antica lingua, più primitiva del greco, ma che non conosceva. Tuttavia, ne comprese il senso: la pietra che stava sfiorando era depositaria di un incantesimo capace di imprigionare le divinità.
Yuri, in un primo momento, ritrasse la mano. Subito dopo, constatando la primordiale potenza del sasso, lo prelevò e lo mise dentro lo zaino. Pensò che così facendo avrebbe evitato la prigionia di qualche altra divinità poco accorta. Per ciò, supponendo di fare la cosa giusta, sottrasse anche le altre tre restanti.
Con zaino e pecorella in spalla, ritornò in spiaggia, laddove Poseidone l'aveva scaraventato.
Avanzò verso il mare, sotto il sole ancora alto, con in dosso pochi brandelli a coprirgli il bacino. Un leggero vento gli scompigliò i lunghi capelli ricci, mentre i piedi trovarono refrigerio nel bagnasciuga.
Proseguì ancora in direzione delle piccole onde che sciabordavano contro alcuni piccoli scogli.
Superò di molti metri il bagnasciuga, però non sentì i piedi calcare il fondale. In quel momento comprese le parole di Poseidone: "sarai bandito dalle acque!". Difatti, scoprì di camminare sopra il mare, diventato solido come la terra. «Non riesco a immergermi in acqua!» esclamò. «Non ho accettato la tua offerta e per ripicca non mi permetti di entrare in mare!»
Senza perdere tempo, prelevò dal palmo della mano una delle famose monete e la lanciò in acqua, come spiegato dalla dea, ed espresse il desiderio di andare a Chios.
Dal punto in cui il dischetto metallico s'inabissò, emerse un giovane e meraviglioso ragazzo, seminudo a cavallo di un delfino. Aveva un'aria un po' esotica, con l'abbronzatura che contrastava il biondo platino dei capelli e il verde chiarissimo dagli occhi.
«Salve! Sono Taras, divinità del mare e figlio del re Poseidone!» si presentò così la sublime apparizione. E Yuri, in tutta franchezza, cieco com'era, non batté ciglio, come dire: "e allora?"
Taras, squadrando il giovane, rimase sconcertato per il suo aspetto un po' fuori dal comune.
«Ma si può sapere che cosa sei? C'è qualcuno sotto quella montagna di cicatrici?»
«Sono Yuri, e ti ho lanciato una moneta per chiederti di accompagnarmi a Chios!» rispose risoluto, incurante del ribrezzo profondo che avvertì provenire anche da lui.
«Ah! Sì, la moneta!». La divinità si rigirò l'antica valuta tra le dita ammirandola avidamente.
«È d'oro! Suppongo che te l'abbia data mio padre!»«Sì, il tizio dei fondali che mi ha bandito dal suo prezioso mare!»
«Vedo» constatò Taras, col capo inclinato incuriosito dall'inaffondabile umano dinanzi. «E perché non ci vai camminando?» gli domandò beffardo.
«Se sapessi quale direzione prendere...» bofonchiò di rimando Yuri.
Taras, sbuffando a cavallo del suo delfino, che tra l'altro era un magnifico animale tutto sfumato di azzurro, agitò le dita della mano destra, ed apparve una specie di pergamena verdognola fatta d'alghe essiccate.
«Vediamo la lista delle cose da fare...». Lesse chissà cosa su quello strano foglio, e alla fine rivelò:
«Si! Devo accompagnarti a Chios!»
![](https://img.wattpad.com/cover/67178618-288-k631609.jpg)
STAI LEGGENDO
I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di Perla
Fantasy[Completo] In una lontana isola dell'Oceania, nascosta alla vista dei comuni mortali, s'intrecciano le vicende di una vivace comunità costituita da figli di dèi dell'Olimpo, Sileni, Ninfe e Spiriti antichi. Un Menhir apparso sotto gli occhi degli a...