Il Golden Gate Bridge, la meraviglia moderna dell'ingegneria umana, spiccò dinanzi ad Astrid De Lambert ancora dodicenne, mentre pedalava a rotta di collo lungo il tornante sul lato della costa di San Francisco.
Fuggì, a rotta di collo, da un centro psichiatrico nel quale l'avevano rinchiusa dopo le prime apparizioni dei mostri Arpie.
La piccola trascorse dieci giorni, sedata e sotto l'osservazione dei medici che la crederono pazza. Poco ci mancò che lo diventasse, perché la poverina, un giorno di ritorno da scuola, entrò nella sua villetta, situata in un quartiere periferico di San Francisco, e trovò il padre morto in salotto, steso per terra con il corpo dilaniato.
Ne rimase talmente scioccata che non reagì in alcuna maniera. Ruotò lo sguardo. Tutto in casa era sottosopra. I mobili, le suppellettili, le infinite fila di libri lanciati a casaccio, sporchi di sangue e viscidume verdognolo. Persino i lampadari erano sbilenchi. "Non è opera di una persona normale", pensò Astrid. Ed infatti, scorse un'ombra in fuga oltre la finestra.
La sirena della polizia preannunciò il suo arrivo, forse perché chiamata da qualche vicino accortosi dei rumori sinistri.
La scena si presentò crudele agli occhi dei tre poliziotti. Videro una bimba magrolina, con una deliziosa treccina di capelli neri posata su una delicata spallina, il vestitino bianco macchiato del sangue del padre vicino al quale era inginocchiata. Aveva lo sguardo fisso e asciutto, senza nemmeno una lacrima.
«Oh! Santo cielo!» esclamò uno dei poliziotti. «Portatela via di qua!». Un agente, inorridito dal macabro spettacolo, posò una mano sull'esile spallina della ragazzina, ma ella non si mosse. Sembrò pietrificata. L'uomo insisté con gentilezza, ma Astrid con la sua piccola manina s'oppose, e con una rapida mossa lo atterrò sotto lo sguardo inebetito dell'altro militare.
«Non osate toccarmi!», ringhiò inquietantemente quello scricciolo. Nel suo cuore non c'era rabbia. Non c'era niente. Aveva appena perso l'unica sicurezza della sua vita, il papà. Il suo intelligentissimo padre, uno dei ricercatori scientifici più in vista della California.
Non le rimase nulla.
La mano sulla spalla era il consueto gesto affettuoso del genitore con il quale, spesse volte la sera, la esortava ad andare a letto, distogliendola dal suo tanto studiare. E studiava davvero troppo per la sua età, la piccola Astrid De Lambert. In memoria di quegli attimi preziosi, che mai più si sarebbero ripetuti, decise che nessuno avrebbe mai più osato sfiorarla in quel modo. "Non lo merita nessuno!" ripeté intimamente.
I poliziotti e i detective supposero che si fosse trattato di un'effrazione, oppure di una rapina finita in tragedia ad opera di chissà quale malvivente, ma Astrid sapeva ciò che aveva visto: una figura umanoide, femminile dal volto terribile, emaciato, dalle mani scheletriche vagamente piumate e con un numero imprecisato di denti insanguinati nella bocca screpolata.
Dovettero chiamare una psicologa specializzata in traumi violenti, per convincere Astrid a seguire i poliziotti in centrale. E a dire il vero la dottoressa giunta in soccorso si rivelò all'altezza al punto che la piccola si fidò. Una bella donna magra e bionda, vestita di un abito informale dai colori rassicuranti dei toni del celeste, si prese cura di lei. Indossava anche dei guanti di cotone bianchi. Alla piccola non sfuggì nessun particolare. Nemmeno lo strano tic di asciugarsi i lati della bocca con un fazzoletto di stoffa.
Alla presenza di un poliziotto, Astrid rispose a tutte le domande con le quali ricostruì i fatti. Erano state poche in verità. Ma nel cuore di Astrid c'era dentro tutto un mondo appena andato in frantumi.
Quando il militare se ne andò, la ragazzina restò sola con la psicologa e d'un tratto l'aria si fece pesante, maleodorante. Gli occhi della dottoressa si tinsero di rosso.
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I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di Perla
Fantasy[Completo] In una lontana isola dell'Oceania, nascosta alla vista dei comuni mortali, s'intrecciano le vicende di una vivace comunità costituita da figli di dèi dell'Olimpo, Sileni, Ninfe e Spiriti antichi. Un Menhir apparso sotto gli occhi degli a...